Il piccolo cranio secondo un radiologo il prof. Alaoui Abdelkader è autentico!

Ma questo stimato medico, non è uno studioso esperto di paleontologia, e la sua perizia è stata contestata da noti paleontologi.
Purtroppo nessuno di loro, almeno secondo le mie ricerche sul web, si è recato di persona in Marocco per verificarne l’autenticità.
Ecco la descrizione accurata e la perizia che attesterebbe la sua autenticità:
Titolo originale: Une nouvelle espèce humaine : Homo alaouite
Di Mohammed ZAROUIT
Traduzione di Giuditta link Una nuova specie umana: l’Homo Alaouita. Seconda Parte
Il piccolo cranio scoperto nel deserto del Tafilalet, nel Marocco sud-orientale, è caratterizzato dal ridotto volume della scatola cranica (30 volte inferiore all’homo-sapiens) e dalla morfologia tipica del genere umano.
Questo cranio singolare presenta tutte le caratteristiche morfologiche del genere Homo:
* Posizione del foro occipitale: al centro cosa che gli permetteva di tenere la testa in equilibrio.
* Mandibola: breve, forma parabolica.
*Angolo sinfisario: ottuso, retrogrado.
* Fronte: alta e bombata, come la parte posteriore del cranio.
*Formula dentaria: stimata a 32 denti, inseriti verticalmente.
I parametri del cranio di questo fossile sono assolutamente stupefacenti:
* Circonferenza: 18,4 centimetri
*Angolo facciale: 81 ° (nota del traduttore: un uomo moderno circa 85°)
* Altezza del cranio (dal foro auditivo alla fontanella): 3,9 centimetri.
* Lunghezza del cranio (dal setto nasale alla nuca): 6,1 cm .
*Rapporto altezza su lunghezza: ± 0,639 (nota del traduttore: un uomo moderno ±0.71).
Si tratta senza dubbio di un piccolo Homo bipede adulto, a giudicare dalla presenza dei denti del giudizio.
Ma l’uomo di Tafilalet presenta delle caratteristiche molto particolari:
* Una piccola capacità cranica di ± 45 cc, vale a dire 30 volte inferiore all’homo sapiens.
Ma rispetto al volume cranico, questo sembra indicare una grande encefalizzazione(1).
* Un’altezza atipica stimata tra il 30 e 40 cm!
Malgrado, l’uomo di Tafilalet sia di aspetto moderno, la sua capacità cranica di piccole dimensioni e la sua altezza di circa 40 cm, ci impedisce di inserirlo fra gli Homo sapiens. Siamo quindi di fronte ad una nuova specie umana (Homo Alaouita) e non di un Homo sapiens affetto da microcefalia.
Nel mondo della paleoantropologia, vi è un precedente: L’uomo di Flores (Homo floresiensis) scoperto sull’isola di Flores (Indonesia), la cui altezza è stimata ad un metro e la sua capacità cranica a tre volte più piccola che l’Homo sapiens (380 cc).
Rarissima: una mandibola perfettamente connessa!
L’eccellente stato di conservazione, la mandibola è in loco, come "saldata" al cranio, le cavità nasali intatte, le orbite senza traccia di sedimenti, tutti questi fattori mi portano a formulare la seguente ipotesi, che giustifica nello stesso tempo questi fatti:
il capo dell’Homo Alaouita è stato rimosso e sepolto separatamente.
Infatti, possiamo immaginare che dopo la morte, il capo è stato collocato in un sarcofago, in posizione verticale, prima della sepoltura.
Lo scheletro potrebbe essere sepolto nelle vicinanze. Sarebbe necessario svolgere ulteriori ricerche dettagliate sul sito e le zone circostanti.
Questo rito di sepoltura non è ignoto agli storici e agli archeologi:
Nel 2005, il sito archeologico di Téouma ad est dell ‘isola di Efate (o Vate), isola principale dell’arcipelago di Vanuatu, un team di archeologi guidato dal professor australiano Matthew Spriggs ha scoperto, separatamente delle ossa, e un teschio umano sepolto in un vaso.
Il Professor Spriggs aveva dichiarato che: "…In questo sito, il cranio, non è con le altre ossa. Ciò significa che il capo è stato rimosso e messo da parte.
Il cranio, che abbiamo appena scoperto in un vaso suggerisce che le sue origini sono asiatiche.
In Asia in passato, a la morte di un essere umano, separavano la testa e la mettevano in un vaso prima di seppellirla… ".
E’ stato sempre contestato al piccolo cranio di Tafilalet, che la mandibola sia ancora in loco.
Con il pretesto che non sia stato scoperto nessun altro ominide, completo con la mascella "saldata".
Ma con l’arrivo di Dikika (Selam 3,3 milioni di anni) e la sua mascella ancora associata con il cranio, l’impossibile è diventato possibile.
E deve essere aggiunto che, per ritrovare le altre ossa Dikika, sono stati necessari un certo numero di anni di scavi minuziosi!
Autenticità
Sulle foto sembrerebbe un falso cranio scolpito nella pietra, ma in presenza di questo reperto, si rimane stupiti: la conservazione è perfetta, il cranio è ben proporzionato, e le linee disegnate nei minimi dettagli; tutto ciò fa dubitare sulla sua autenticità.
E’ questo che mi ha condotto a far fare delle radiografie. nonostante questi risultati siano positivi, vi era la necessità di un ulteriore esame più approfondito per avere maggiori certezze.
Per questo, ho dovuto chiedere un parere medico. Il Prof. Abdelkader Alaoui, radiologo e direttore del CHP Moulay Ali Cherif Errachidia, che tengo a ringraziare calorosamente, ha accettato la mia richiesta e, di conseguenza mi è stata rilasciata una relazione ed una copia su CD-Rom delle differenti tomografie formato DICOM.
Relazione della perizia.
Il sottoscritto Alaoui Abdelkader, dottore in medicina, certifica di aver effettuato l’esame radiologico del suddetto piccolo cranio di Tafilalet su richiesta del signor Mohammed Zarouit.
E di aver fatto realizzato differenti tagli millimetrici, effettuati in assiale e coronale, sul cranio del Tafilalet con uno scanner a raggi X, single-bar; Somatom Emotion Siemens.
E aver constatato che diverse densità misurate in periferia (la volta), sono compatibili con la densità ossea:
Le densità medie su un esempio di taglio, varia tra 865 UH e 1166 UH.
Tuttavia, le densità di registrazione al centro (scatola cranica) sono molto basse;
Possiamo distinguere sullo stesso taglio:
* tre intervalli di densità media:
1. [224 – 280] UH
2. [ 320 – 370 ] UH
3. [ 430 – 480 ] UH
* quattro piccole bolle di 1 mm di diametro con densità negativa -100, -77, -126, -170
* alcuni piccoli frammenti di densità ossea.
Le strutture endocraniche riflettono un’architettura particolare e l’assenza di fessure.
E dichiara l’autenticità del piccolo cranio di Tafilalete e anche la possibile fossilizzazione del cervello.
"I risultati sono affascinanti e sono davvero sorpreso dalla plasticità biologica di questo cranio", ha dichiarato il Dr. Alaoui in una dichiarazione per la MAP (Maghreb Arabe Presse), sottolineando che "le informazioni digitali (la densità) dello scanner sono conformi ai valori delle densità ossee ".
Sulle foto del Homo Alaouita si può notare che il profilo destro è leggermente diverso da quello sinistro.
In realtà, il profilo destro è coperto da un deposito sedimentarie, mentre il profilo sinistro è quasi nudo.
Sapendo che il piccolo cranio non è stata "pulito" per precauzione, per non lasciare tracce che potrebbero essere interpretate come tracce di lavorazione.
L’unica spiegazione logica che posso fare è che questo deposito sedimentario è il risultato di infiltrazioni d’acqua provenenti dalla parte superiore del sarcofago verso il profilo destro.
Nonostante le piccole dimensioni e le condizioni del cranio, le suture craniche sono visibili .
Possono essere chiaramente distinte, sulla volta:
1. sutura coronale
2. sutura sagittale
Sul profilo sinistro:
1. sutura coronale
2. sutura squamosa
3. sutura sfeno-frontale
4. sutura sfeno-squamosa
Datazione.
E’ in un terrapieno di sabbia mescolata con della terra ricca di fossili del Devoniano che l’Homo Alaouita è stato trovato.
Questo terrapieno, che si trovava in fondo di una buca di 2 a 3 metri di profondità, è il risultato dei lavori per estrarre alcuni blocchi di marmo con l’aiuto di macchine.
Il luogo della scoperta è una delle tante piccole cave a cielo aperto, che sono sparse nella regione di Erfoud, lungo una vena di marmo che, appare in superficie irregolarmente.
I marmi calcarei del deserto del Tafilalet contengono numerosi fossili marini, come gli Ortoceri e i Goniatidi.
Ci sono anche pesci fossili molto primitivi, del Devoniano.
Questi fossili sono la particolarità dei marmi di Erfoud, si trovano sovente nella sabbia, senza alcun collegamento geologico e anche in strati di terra friabile che separa gli strati di marmo.
E’ difficile sapere esattamente l’età di questo cranio.
Non vi è alcuna prova assoluta, come ad esempio l’impronta nella roccia.
Tuttavia, il cranio, è stato scoperto su uno strato di terreno del Devoniano, che è vecchio di 360 milioni di anni!
Avrei voluto fare una datazione certa, ma, purtroppo, non dispongo della tecnica non distruttiva applicabile a questo fossile.
La tecnica del carbonio 14, per esempio, di natura distruttiva, non può essere utilizzata in questo caso, perché ha bisogno di circa 1 grammo di carbonio puro, che equivale a 200 g di ossa, e il cranio Tafilalet pesa solo 100 g (osso + sedimento).
Anche la tecnica del "potassio-argon 40K/40Ar", è inapplicabile. Nonostante abbia permesso di datare Lucy, perché le ossa di quel fossile, per fortuna erano incorporate in una roccia eruttiva ; ma non è il caso del piccolo cranio di Tafilalet.
Degli scavi, nel deserto Tafilalet e dintorni, dovrebbero essere intrapresi per portare alla luce altre ossa o strumenti in miniatura.
Un possibile ulteriore ritrovamento sarebbe la prova che una tribù di piccoli uomini viveva nella regione. E ci aiuterebbe a meglio datare l’Homo Alauita.
Nella temporanea assenza di datazione precisa, abbiamo due possibilità:
-Il cranio, è molto vecchio e in questo caso l’Homo Alaouita potrebbe essere uno dei nostri antenati, ma di 40 cm di altezza.
-Il cranio, è recente e in questo caso l’Homo Alauita potrebbe essere la testimonianza dell’esistenza di uomini in miniatura che vivono tra noi, inosservati!
Il libro della storia del genere umano non è ancora completo.
Forse l’uomo è più vecchio di quanto pensiamo, e che vi sono state civiltà che sono scomparse…
Se il piccolo uomo risale al Devoniano, esso è vissuto 130 milioni di anni prima dei dinosauri!
È probabile che i nostri antenati fossero piccoli all’origine (l’Australopithecus era alto un metro circa).
Questa ipotesi è in linea con quanto ha dichiarato Pascal Tassy, professore presso il Museo (MNHN), in merito alla scoperta in Marocco nel giugno 2005, di un mini elefante , le cui dimensioni non dovevano superare quella di una volpe.
"Questo significa che anche gli elefanti hanno iniziato piccoli".
http://www.casafree.com/modules/news/article.php?storyid=2742
E’ vero che la datazione di Homo Alaouita è un problema e i primi risultati sono in contrasto con le nostre attuali conoscenze, tuttavia, questo non dovrebbe in alcun modo costituire un pretesto per contestare la scoperta.
Perché il piccolo cranio di Tafilalet è una realtà tangibile che gli scienziati possono osservare, manipolare e analizzare.
E’ la prova inconfutabile dell’esistenza di una nuova specie umana.
E poiché questa meraviglia mette in causa due principi fondamentali della nostra conoscenza, ho dovuto inviare molte richieste di contro-perizia agli esperti delle autorità interessate, per conoscere la fine della storia.
Per il momento, non ci sono risposte e io attendo sempre con pazienza la reazione di queste onorevoli istituzioni.

(1) l’encefalizzazione indica il fenomeno dell’accrescimento della taglia del cervello, in particolare in rapporto al resto del corpo, osservata nel corso dell’evoluzione.
Per un supporto per uno studio approfondito di questo reperto, o per una proposta di una contro perizia, per favore contattarmi al seguente indirizzo:
paleo_maroc@yahoo.fr
o al seguente indirizzo postale:
Zarouit Mohammed
CFI Errachidia,BP 08 Errachidia
52 000 Marocco

Traduzione di Giuditta

Fonte: http://tuttouno.blogspot.com/