“China joins carbon tax protest”, Financial Times. I buoni propositi “verdi” dell’amministrazione Obama non piacciono alla Cina. Pochi giorni fa la Camera del Congresso americano ha votato “l’American Clean Energy and Security Act”, che impone alle industrie una bella sforbiciata alla produzione di gas serra. E fin qui, anche per Pechino, tutto bene. Peccato solo che la norma – che ancora deve passare all’esame del Senato – comprenda anche clausole che permetterebbero al governo di imporre imposte punitive ai Paesi che esportano negli Stati Uniti e che che non faranno la loro parte nella lotta all’inquinamento. Cosa che – come ha scritto il Financial Times – non è piaciuta nè all’India, nè alla Cina. Che hanno parlato apertamente di protezionismo mascherato da ambientalismo. Risultato: Pechino è stata chiara: qui si rischia una guerra. Per ora solo commerciale, s’intende.

 

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