Stralci da un articolo di Paul J. Wilson tradotto da Pino Cabras.
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Un analista di intelligence della polizia britannica, al quale fu chiesto di creare una valutazione strategica riguardante le minacce terroristiche è stato licenziato quando ha detto ai suoi superiori che la minaccia di una "tirannia interna" era di gran lunga superiore a quella del terrorismo islamico, dopo aver scoperto che sia quello del 7 luglio 2005 sia quello dell’11 settembre 2001 sono stati degli attentati false flag (sotto falsa bandiera, NdT).
Tony Farrell, una laurea in statistica, ha lavorato per 12 anni come “analista di intelligence della polizia” presso la polizia del South Yorkshire. Il suo incarico consisteva nel fornire ogni anno una ‘Matrice di valutazione delle minacce strategiche’ volta a consentire alla polizia di scegliere le priorità nell’uso delle risorse e nelle attività.
Aspettandosi che Farrell rigurgitasse la tesi che gli estremisti musulmani costituivano la più grande minaccia, i suoi capi rimasero sbalorditi quando Farrell riferì invece che gli attentati di Londra del 2005 erano stati organizzati dai servizi segreti britannici e che la versione ufficiale era una "menzogna mostruosa".
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«Qualcosa che non aveva sospettato nemmeno ‘nei suoi sogni più sfrenati’ a quel punto ha cominciato a svilupparsi», scrive Nick Kollerstrom. «Dopo aver letto gran parte delle testimonianze, disponibili ma non riportate pubblicamente, nonché altre prove relative ai fatti del 7 luglio, Tony ha scoperto che non poteva che concludere che la versione ufficiale del 7 luglio era “una mostruosa menzogna.”
Anziché verso gli attentatori suicidi della versione ufficiale, alla quale lui e tutti i suoi colleghi avevano creduto senza ombra di dubbio, si è reso conto che il peso delle prove puntava fortemente in direzione del fatto che il 7 luglio sia stato un evento orchestrato dai servizi segreti britannici più che qualsiasi altra cosa.»
Al veloce avvicinarsi del termine conclusivo entro il quale doveva presentare il suo rapporto all’Intelligence Strategic Management Board, Farrell ha lottato con la propria coscienza, ben sapendo che se avesse divulgato la sua tesi sul fatto che la tirannia interna e non il terrorismo interno o islamico fosse la principale minaccia, avrebbe potuto facilmente perdere il suo lavoro e con esso una carriera di 12 anni.
In un colloquio con il direttore dei dell’intelligence presso la polizia del South Yorkshire svoltosi il 6 luglio, Farrell avvertì che la sua scoperta sul fatto che il 7/7 era stato "deliberatamente progettato" da parte dello Stato minacciava di causare un «crollo totale della fiducia tra il governo e le masse.»
Dopo aver affermato che la minaccia proveniente dalla tirannia interna «superava di gran lunga» quella posta dal terrorismo islamico, il direttore dell’Intelligence che interloquiva con Farrell gli ha risposto così: «Tony, tu e io non potremo mai ottenere da loro che dicano la verità …. Noi siamo semplici soldatini del governo».
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A Farrell venne detto che la sua conclusione non combaciava con il “Modello Nazionale di Intelligence” e che le sue convinzioni erano "incompatibili" con la sua posizione. Nonostante sia stato lodato per il suo eccellente servizio e nonostante che il direttore delle Finanze della polizia gli abbia detto che la sua conclusione "poteva essere giusta", Farrell è stato sollevato da ogni incarico il 2 settembre 2010.
Il suo caso è ora in appello presso un Tribunale del lavoro ed è stabilito che sarà ascoltato a Sheffield ai primi di settembre 2011.
La storia di Farrell ci ricorda che la consapevolezza del terrorismo sotto falsa bandiera è così diffusa che le persone all’interno sono ormai prossime alla realizzazione che l’intera guerra al terrore è una favola costruita in base a miti su inesistenti complotti di Al-Qa’ida.
Come abbiamo già sufficientemente documentato, ogni singola grande trama terroristica nel Regno Unito o negli Stati Uniti è stata progettata, provocata o addirittura messa in scena da elementi all’interno del governo.
Questa consapevolezza è ormai così diffusa che le persone oneste all’interno del sistema stanno scoprendo la verità e la fanno trapelare, nonostante i media dell’establishment si producano nei loro sforzi più intensi per demonizzare qualsiasi scetticismo nei confronti della versione ufficiale di un qualsivoglia grande evento equiparandolo alla malattia mentale.
Questa storia serve anche a ricordare il grandissimo numero di professionisti equilibrati, rispettati, preparati e credibili che si sono pubblicamente esposti per denunciare le favole ufficiali che stanno sia dietro l’11/9, sia dietro il 7/7.

Fonte: http://www.prisonplanet.com/police-intelligence-analyst-fired-for-blowing-whistle-on-false-flag-terror.html.
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.