di

Antonio Merolla

L’informazione è spesso ridotta a manicheismo. Luce e ombra. O sei un eroe o sei un brutale dittatore. Bashar Al Assad rientra nella seconda categoria. Basta leggere i giornali per esserne convinti. Lo dice anche il segretario di Stato Usa, John Kerry. Assad ha usato le armi chimiche, Assad è come Hitler e Saddam.

Kerry dimentica che, quando Saddam uccise migliaia di esseri umani con le armi chimiche negli anni ’80, lo fece con la complicità degli Usa.

Anche Erdogan, premier della Turchia, sembrerebbe considerare Assadcome un Hitler colpevole di usare armi chimiche e spinge per un deciso intervento militare in Siria (“Non può trattarsi di un attacco-lampo della durata di 24 ore”).

Erdogan dimentica che nel 2010 lui stesso usò armi chimiche contro i curdi.

Ma Kerry non disse: “Erdogan è come Hitler”. E Obama non parlò di linee rosse superate.

Il premier turco denuncia da tempo l’utilizzo da parte di Assad di armi chimiche: “Ci sono pazienti che arrivano nei nostri ospedali che hanno ferite da armi chimiche“.

Ferite da armi chimiche? Secondo Kerry, Assad avrebbe usato il Sarin, un gas nervino che non provoca ferite e ustioni come i gas urticanti.

Erdogan evidentemente si confonde con le armi chimiche usate da lui, del genere che lascia segni visibili (FOTO).

Kerry ed Erdogan avrebbero dovuto farsi una chiacchierata. Torna utile per evitare di contraddirsi.

Bertrand Russell spiegava che bisogna giudicare basandosi sempre sui fatti e non su quello che ci piace o ci conviene di più credere. I fatti dicono che non è stato ancora dimostrato l’uso di armi chimiche in Siria e che, cosa più importante, nel caso in cui fossero state usate l’Onu ammette chenon è possibile stabilire chi è il responsabile.

Altri due fatti.

Bashar Al Assad, il brutale dittatore giunto al potere nel 2000, ha quadruplicato il Pil della Siria in 10 anni grazie a sostanziali riforme economiche di apertura agli investitori stranieri. Avete capito bene: dai circa 15 miliardi di dollari del 1999, il Pil della Siria è giunto a quasi 60 miliardi del 2010.

Forse di questo aumento di Pil hanno beneficiato soltanto i ricchi e i potenti? Potrebbe essere, ma il secondo dato ci fa credere che sia andata bene anche al popolo: la disoccupazione della Siria, sotto il governo di Assad, si è più che dimezzata scendendo dal 20% del 2000 all’8.3% del 2010. Più bassa che in Italia (attualmente oltre il 12%).

Ma evitiamo il manicheismo! Con i suddetti dati non voglio farvi ora credere che Assad sia un eroe, cadendo nello stesso errore di chi vuol farvi credere che sia un dittatore spietato.

Voglio invece farvi una domanda.

E’ credibile che il popolo di un Paese in evidente crescita economica voglia morire in una guerra civile? Parliamoci chiaro: il popolo non si ribella per motivi ideologici. Il  popolo si ribella contro chi lo affama. Non contro chi dimezza i disoccupati.

La tesi alternativa alla rivolta popolare è che la “guerra civile” in Siria sia in realtà fra Assad e truppe di mercenari finanziati da altre nazioni. Così la pensa Mimmo Srour, politico italiano di origine siriana: leggete la sua intervista alla giornalista Clara Salpietro e giudicate voi se è più o meno credibile della versione di Kerry, Erdogan e Obama.

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Fonte: Imolaoggi