di

Franco Iacch

 

Sovraccaricare l’atmosfera facendo esplodere delle bombe al plasma. L’Air Force è al lavoro per realizzare una costellazione di satelliti dotati di una piccola bomba al plasma.

La prima fase del progetto è teorico e richiede ai ricercatori di elaborare un ottimale metodo di consegna delle bombe al plasma. Nella seconda fase, le proposte saranno testate in un simulatore prima della terza fase esplorativa in volo.

Un team, composto dai ricercatori della Drexel University e General Sciences, sta sviluppando una bomba al plasma che utilizza una reazione chimica per riscaldare un pezzo di metallo oltre il suo punto di ebollizione. Una volta vaporizzato, il metallo reagisce con l’ossigeno atmosferico per creare il plasma ionizzato.

Un’altra proposta in fase di sviluppo da parte dei ricercatori dell’Università del Maryland ed Enig Associates è quella di sfruttare i metalli vaporizzati per sovralimentare l’atmosfera utilizzando mini-detonazioni. La quantità di plasma prodotto in quest’ultima reazione può essere controllata modificando l’intensità e la forma dell’esplosione.

Rilasciando bombe al plasma, l’Air Force aumenterebbe la quantità di ioni nella ionosfera, che inizia ad un’altitudine di circa 37 miglia, con un effetto significativo sulle comunicazioni radio. Le onde radio rimbalzano tra la ionosfera e la terra come una sorta di zig-zag. Questo effetto è influenzato dalla quantità di ioni nella ionosfera.

Utilizzando le bombe al plasma, si aumenterebbe il numero di particelle cariche nell’atmosfera, migliorando l’effetto rimbalzo a beneficio delle comunicazioni. Da rilevare che l’idea di ionizzare artificialmente l’atmosfera per migliorare le comunicazioni radio non è una novità ed è già stata utilizzata in Alaska con il programma High Frequency Active Auroral Research Program (HAARP), per lo studio degli effetti prodotti nel campo delle telecomunicazioni. A differenza di quest’ultimo, che utilizza la tecnologia basata a terra, le bombe al plasma agirebbero direttamente nella ionosfera.

Non è ancora chiaro se la potenza di queste bombe al plasma possa essere tale da apportare cambiamenti significativi nella ionizzazione atmosferica.

(foto: NASA)

Fonte: Difesa online