Kevin Ho, presidente della Handset Business Unit di Huawei, ha affermato al CES Asia 2016 di Shanghai che in futuro la tecnologia compirà passi da gigante, creando mondi paralleli virtuali che potrebbero addirittura sconfiggere la morte.

speciale Huawei: il futuro tra immortalità digitale e realtà virtuali

Una grande corporation, per definirsi tale, non deve pensare solo al breve periodo. Bisogna prevedere i trend del futuro per essere pronti a cogliere la palla al balzo, sviluppando fin da subito tecnologie che possano essere impiegate per soddisfare i bisogni delle aziende e dei clienti finali, anche se questi non sanno ancora di averli. Sotto questa ottica si è aperto il CES Asia 2016 di Shanghai, con le parole di Kevin Ho, presidente della Handset Business Unit di Huawei, che ha mostrato uno spaccato di quello che potrebbe essere il futuro, non solo della tecnologia ma anche del genere umano. Tra scienza e fantascienza, Ho ha parlato degli sviluppi delle attuali tecnologie, in un modo piuttosto particolare, affrontando anche il tema della morte e dei mondi paralleli digitali. Sia chiaro, in California si parla già da anni di questi argomenti, grazie ai leader delle maggiori aziende tecnologiche mondiali, come Google, che portano avanti da tempo programmi sperimentali in ogni ambito tecnologico, anche i più improbabili. Le realtà cinesi tuttavia ci hanno abituato a discorsi molto diversi e più pratici, lontani da temi di questo tipo. Eppure Huawei, con le parole di Kevin Ho, si è dimostrata ancora una volta una realtà in rapida crescita e sempre più internazionale, pronta a competere oggi con i rivali americani e asiatici, ma con entrambi gli occhi rivolti al futuro.

La vita nel mondo digitale

La sconfitta della morte rappresenta uno dei più grandi progressi tecnologici raggiungibili dall’uomo. Per arrivare a questo obbiettivo non basta solamente la scienza medica: tutte le discipline di ricerca, dall’elettronica alla chimica, avranno il loro ruolo. Huawei, dal canto suo, opera in diversi settori cruciali per il compimento di questa titanica impresa. Ma andiamo con ordine, e cerchiamo di capire come l’argomento sia venuto fuori, visto che non si tratta di un tema ricorrente nella dialettica del colosso cinese. Il discorso di Ho è stato fatto durante il keynote di apertura del CES Asia 2016, e non riguarda quindi una particolare tecnologia in via di sviluppo, quanto le prospettive che queste avranno in futuro, futuro che Ho definisce senza mezzi termini sconvolgente. I progressi nelle reti e nella capacità di calcolo si stanno facendo più intensi, mentre la capacità di immagazzinare dati diventerà enorme. I tempi perché questo avvenga non sono nemmeno troppo lontani, viste le parole scelte dal dirigente asiatico e riportate da Bloomberg: “Fame, povertà, malattie e anche la morte potrebbero non essere più un problema entro il 2035“. Una dichiarazione piuttosto sconvolgente, quasi spaventosa e incomprensibile per il nostro tempo. Ma secondo Ho gli stessi sentimenti potrebbe provarli un uomo di 10.000 anni fa che osserva quella scatola sottile e piatta che chiamiamo smartphone. Il progresso tecnologico, continua il dirigente Huawei, non può essere fermato ed è destinato a crescere molto nei prossimi anni, a un livello quasi esponenziale, tanto da rendere difficilmente comprensibile il livello che raggiungeremo nei prossimi 25 anni.
Sempre Bloomberg riporta un’altra frase molto importante nel discorso di Ho: “In futuro saremo in grado di acquistare abbastanza potenza computazionale da utilizzare come surrogato, per passare il testimone dal mondo fisico a quello digitale“.
Questa frase, dalle ampie possibilità di interpretazione, viene completata da un altro passaggio del discorso di Ho, che afferma: “In futuro, potremmo vivere in mondi digitali paralleli, anche senza il bisogno del nostro corpo“. Lo scenario descritto durante l’evento prende a piene mani dalla fantascienza, almeno per la nostra attuale logica, descrivendo trasposizioni digitali di defunti in grado di parlare con i vivi attraverso comuni software per computer e smartphone. Ho ha chiamato tutto questo “Immortalità spirituale“, che prevede la scissione della mente dal corpo, con l’uomo che continua a vivere dopo la morte in un mondo digitale. Il campo in cui è entrato Ho è davvero molto delicato e di difficile comprensione, non solo a livello scientifico. Saremo in grado di copiare il contenuto del nostro cervello su un computer o sul cloud? E come la mettiamo con la coscienza? Parlare oggi di tutto questo è semplicemente impossibile senza entrare in questioni etiche. Il discorso non ha mancato anche di toccare il tema delle IA e della sicurezza informatica, con la seconda che dovrà stare al passo delle future intelligenze artificiali, che potrebbero un domani ribellarsi all’uomo, esattamente come nei film.

Un business orientato al futuro

Vista la particolarità dei temi, viene da chiedersi perchè fare un discorso di questo tipo. Entro quarant’anni, secondo Huawei, la velocità di connessione a internet arriverà a picchi di 3000 Gpbs, e nel mondo saranno stoccati oltre 15000 zettabyte di dati, contro gli attuali 10. Grazie a questi progressi, lo scenario descritto da Ho potrebbe diventare realtà, merito di connessioni sempre più veloci e di una capacità di immagazzinamento dei dati praticamente infinita, rendendo possibile la trasposizione dell’essere umano in forma digitale, la creazione di intelligenze artificiali davvero intelligenti e la possibilità della vita, virtuale, dopo la morte. Tutti questi campi tecnologici rientrano nell’universo Huawei, dalle reti al cloud, passando per l’IoT e la sicurezza cibernetica, al campo medico e alla realtà virtuale. L’azienda cinese investirà molti dei suoi profitti per assicurarsi le migliori tecnologie in futuro, nonostante i 37 miliardi di dollari spesi negli ultimi 10 anni in R&D. Il discorso di Ho dunque, per quanto particolare, verte su un messaggio ben preciso: Huawei non ha alcuna intenzione di fermarsi, proseguendo sulla strada tracciata fino a questo momento e continuando a investire enormi capitali nello sviluppo dei suoi progetti, in tutti i campi appena descritti, che potrebbero contribuire, tra nemmeno troppo tempo, alla realizzazione di incredibili progressi scientifici.

 

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