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“Stiamo lavorando in collaborazione con Google per indicizzare le notizie certificate scientificamente. Stiamo anche cercando con Google e polizia postale la via per rimuovere le false notizie che circolano in Rete e che sono pericolose per la salute pubblica”.

Lo dice – intervistata da La Stampa – la ministra della Salute Beatrice Lorenzin che lancia la guerra alla fake news sui vaccini. Parlando del ricorso del Veneto al Consiglio di Stato e del giudizio della Corte costituzionale sulla legge, Lorenzin sottolinea che “non ho alcun timore. Ricordo che in Italia fino al 1999 vigeva l’obbligatorietà vaccinale per l’accesso a scuola. E la Costituzione da allora non è cambiata. In questo modo abbiamo sconfitto la polio, il tetano, la difterite e il vaiolo”. Il governatore Zaia difende il ‘modello Veneto’, fondato non sull’obbligo vaccinale ma sulle informazioni alle famiglie. “È vero – afferma la ministra – in Veneto hanno l’anagrafe dei vaccini e questo consente la tracciabilità. Ma restano sotto il 95 per cento dei vaccinati, che costituisce la soglia di sicurezza per la cosiddetta immunità di gregge. Il dialogo con i cittadini è giustissimo, necessario, ed è previsto anche dalla legge, ma purtroppo non basta”. Annuncia poi che “partiranno spot nazionali per spiegare il decreto e l’importanza della vaccinazione. Scuole, Asl, saranno tutti coinvolti. Anche i nostri alleati più preziosi in questa battaglia di civiltà a favore della scienza: i medici di famiglia e i pediatri, di cui le famiglie si fidano”.

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