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Massimo Mazzucco


Ho spesso criticato Beppe Grillo perché evita di parlare di argomenti di fondamentale importanza come la schiavitù del sistema bancario o le scie chimiche (o tantomeno il 9/11), e molti utenti mi hanno chiesto – giustamente, in questo momento di successo del Movimento 5S – che cosa sarebbe mai cambiato se lo avesse fatto.
La risposta dovrebbe essere evidente per tutti, e sta nelle parole pronunciate tempo fa dallo stesso Beppe Grillo: "Il cittadino informato può decidere, il cittadino disinformato "crede" di decidere. Disinformare è il miglior modo per dare ordini. "
Ne risulta che un cittadino che abbia ben chiara l’immagine complessiva del potere – di cui il sistema bancario è la chiave di volta, e il fenomeno delle scie chimiche una delle sue espressioni più arroganti e pericolose – potrebbe prendere decisioni molto più mirate, coerenti, motivate ed efficaci di un cittadino meno informato.
Questo lo ha detto lui, non l’ho detto io.
Ne consegue, a sua volta, che una nazione più cosciente dei problemi reali supporterebbe molto più vigorosamente certe scelte coraggiose che vanno affrontate al più presto per risolvere i problemi radicali che ci affliggono. E tutti possono comprendere come per risolvere la situazione attuale sia assolutamente indispensabile avere il massimo appoggio popolare, a tutti i livelli, da tutti gli strati sociali e culturali.
Altrimenti Falcone e Borsellino continueranno a morire inutilmente, giorno dopo giorno, all’infinito. E chi avrà contribuito a creare il silenzio intorno a loro dovrà assumersene tutte le responsabilità.
E’ perfettamente inutile invocare "cittadini informati che sappiano le cose, che si occupino del loro quartiere e delle loro città", se poi eviti di parlare di scie chimiche. Forse che l’aria che i nostri figli respirano non fa parte "del loro quartiere e della loro città?"
Ma il vero problema è che Grillo non soltanto "non parla di scie chimiche", ma prende anche in giro chi lo fa.

 

Direi che il video si commenta da solo, per cui preferisco non aggiungere altro. Rientro subito nella "5a dimensione", …
… e torno a dedicarmi al mio "ambientalismo sensazionalistico", insieme a quelli che la pensano e lavorano come me. Chissà che un giorno qualcuno trovi qualcosa di sensato in quello che stiamo facendo.
Con tutti il mio supporto, sia chiaro, ai grillini che dovunque in Italia si battono in prima persona per quello che è sano, giusto e sacrosanto. Se riusciranno a vincere la loro battaglia, nonostante le contraddizioni palesi e imbarazzanti del loro leader, sarà stata per loro una vittoria ancora più meritata.
A volte la squadra riesce a trovare se stessa anche se l’allenatore nel frattempo ha perso la bussola.
SECONDA PARTE: (Ho deciso di completare l’articolo con questa seconda parte, perché in realtà quella del titolo era una domanda retorica).
E’ evidente che il motivo per cui Grillo smesso di parlare di certi argomenti è perché gli è stato consigliato di farlo. Non solo è evidente, ma era inevitabile che succedesse. Solo chi vive nel mondo dei sogni non sa queste cose. E a quel punto non ha più nessuna importanza se il "consiglio" arriva dal suo manager nella forma di "pressione amichevole", oppure in busta anonima nella forma di un proiettile calibro 22.
Sai che sei arrivato al confine, e lì ti devi fermare.
Fin qui, non credo che ci sia nulla da discutere, e voglio anche chiarire – come ho già detto altre volte – che nessuno è obbligato ad andare oltre quello che ritiene essere il suo confine personale. La nostra vita appartiene solo a noi stessi, e nessuno ha il diritto di venirci a dire che cosa "dobbiamo" fare.
C’è però un problema, nel caso di Grillo, che si chiama "responsabilità".
Oggi Beppe Grillo non è più un semplice "comico" con una grande capacità di coinvolgere le masse. Oggi Beppe Grillo le masse LE HA COINVOLTE, ha creato un movimento ed è entrato in politica attiva.
Oggi Beppe Grillo è un uomo politico a tutti gli effetti – nel senso che ora DEVE misurarsi con il sistema politico dal suo interno – e da domani in poi lo sarà sempre di più.
Se quindi lui ha scelto di non parlare di signoraggio o di scie chimiche dovrebbe semplicemente dire: "Signori, di questi argomenti non posso più parlare perché altrimenti pago di persona. Anch’io tengo famiglia. Vedete quindi voi cosa fare."
Questo sarebbe un gesto onesto, che nessuno gli impedisce di fare.
Non puoi invece ignorare gli argomenti, fingendo che non esistano, e addirittura ridicolizzandoli, perché in questo modo finisci per togliere anche credibilità a quelli che invece hanno deciso di continuare a parlarne.
Oppure – cosa che ho detto anche questa mattina alla radio – a questo punto io direi: "Signori, io sono arrivato al capolinea. Ho detto quello che dovevo dire, ho dato quello che avevo da dare. I problemi ve li ho indicati, e ve li ho spiegati come meglio potevo. Se volete provare a risolverli, sapete cosa vi aspetta, e sapere cosa dovete fare. Io vado a comprarmi una bella canna da pesca, e mi ritiro a godermi il mio meritato riposo. Ogni tanto passate a trovarmi, che vi offro un buon caffè e chiacchieriamo di quello che succede."
Ma non mandi un movimento allo sbaraglio, in medias res, senza aver dato prima pubblicamente una descrizione accurata e completa dei problemi da affrontare, in modo che i suoi eletti abbiamo poi il massimo supporto popolare, nel momento di farlo. Invece in questo modo, senza la corretta informazione già propagata ed assimilata, verranno macellati dopo i primi venti minuti di battaglia.
Cosa fanno i grillini eletti alle varie cariche, secondo voi? Passano due anni ad "occuparsi del loro quartiere e della loro città", e poi di colpo dicono: "Ah scusate, a proposito, ci sarebbe anche questo piccolo problemino delle scie chimiche da risolvere"?
Cerchiamo di non autoingannarci più del necessario, per favore.
Fanno tenerezza, infatti, quelli che dicono "intanto cominciamo dal "pochino", poi piano piano vedremo di crescere." Se nessuno tu spiega con chiarezza che appena arrivi a mezzo metro di altezza ti tagliano la testa, di "crescita" ne farai molto poca. Oppure continui a crescere, ma nel frattempo ti ritrovi con le gambe di un altro. E scopri – guarda caso – che quelle gambe corrono un quarto delle tue. (Se sono anche un po’ troppo pelose, oltre che lente, sono sicuramente quelle di Di Pietro).

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