di
Maurizio Maria Corona
Fonte: www.mainfatti.it
L’energia piezonucleare è una bufala? Centinaia di ricercatori si schierano "contro". Qualcuno usa anche parole pesanti
. Ma il piezonucleare, l’energia dalla pietre, presentato dall’INRIM ha origini molto lontane. Anche se un po’ insabbiate.
Una parte del mondo della ricerca italiana è in fermento, e se ne sente anche il rumore. Nelle autoclavi della scienza tricolore però non si avverte quel lento e costante sfrigolio del lievito che "mangia" gli zuccheri, ma un ribollire che ricorda ad alcuni il rumore di una pentola di fagioli.
Il mondo della ricerca italiana infatti è in ebollizione per uno "scandalo" (o presunto tale) che ha mosso centinaia di ricercatori a sottoscrivere una petizione "contro". Un’attenzione che neppure il famoso "Tunnel Gelmini"1 aveva saputo catalizzare (termine quanto mai appropriato per l’argomento che si va a trattare).
Ogni scandalo ha un nome, ovviamente, e questa volta la parola che sembra far stracciare le vesti a centinaia di esperti ha delle strane assonanze con le pietrine degli accendini e, per i meno analfabeti funzionali2 anche con i cristalli di quarzo degli orologi e di molte altre apparecchiature elettroniche che hanno un "clock".
La pietra (piezonucleare) dello scandalo.
Lo scandalo si declina in questi termini: "piezonucleare", "energia piezonucleare", "nucleare piezoelettrico". Cioè, in parole povere, tutti modi per dire che si può "cavare" l’energia nucleare dalla pietre, letteralmente.
E da qualsiasi pietra, mica solo la pechblenda o la carnotite (cioè minerali che contengono uranio) o magari resti del MOX tratti dalla cava bollente di corio di Fukushima (o di Chernobyl). Con il "piezonucleare" si promette di produrre energia "pulita" grazie alla mera compressione di questi materiali, sostanzialmente tramite "ultrasuoni".
In un certo senso l’ "energia piezonucleare" è la vendetta della "pietra tombale" messa dalla Scienza (con la S spigolosa, quella ortodossa) sulla "fusione fredda" di Fleischmann e Pons ed "eredi".
Ora sembra che la stessa pietra, ma "piezonuclearmente", possa fornire energia. E a proposito di pietre, cristalli, ed effetti piezoelettrici, in questo "scandalo" c’entrano proprio anche gli "orologi" e le "misurazioni".
Lo scandalo infatti è stato "acceso" proprio dall’ INRIM3 , ovvero l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, e cioè l’"ente pubblico di ricerca, afferente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca" che "si occupa di scienza delle misure e dei materiali, sviluppa tecnologie e dispositivi innovativi".
L’INRIM ha indetto un convegno il 4 maggio scorso a Torino intitolato "L’atomo inesplorato. Il potenziale nascosto della ricerca d’avanguardia sulla tecnologia nucleare" durante il quale è stato presentato a cento esperti provenienti da tutto il mondo4 , uno studio sulle reazioni piezonucleari.
"E’ un campo di ricerca tutto nuovo, chiamato fissione piezonucleare", ha affermato al convegno Alberto Carpinteri, ordinario di scienza delle costruzioni del Politecnico di Torino e Presidente dell’INRIM. Tanto che ancora non esiste "piezonucleare wikipedia" come cercano in molti.
Lo stesso Alberto Carpinteri spiega: "Stiamo considerando fenomeni nucleari fino ad ora considerati ‘clandestini’ e si sta aprendo una nuova fase di ricerca".
Nel convegno a Torino è stato fatto un esperimento davanti a tutti: un campione di pietra di Luserna (un tipico gneiss del Piemonte, la copertura della Mole Antonelliana è fatta di questa pietra) è stata compressa fino al punto di rottura, "liberando una quantità di neutroni 100 volte superiore al fondo naturale ambientale".
La scoperta ha ovviamente dei risvolti che qualcuno potrebbe avere già intuito, e cioè, come ha ricordato lo stesso Carpinteri, la scoperta di nuovi precursori dei terremoti (e qui ci si potrebbe ricollegare a Gianpaolo Giuliani5 ) e addirittura a nuovi modelli sul ciclo del carbonio.
Ma l’energia piezonucleare fa esplodere la polemica. E la Bufala.
Per continuare le ricerche sul piezonucleare, lontanissimo, anche secondo il parere degli scopritori, da applicazioni industriali, chiaramente servono soldi.
Anche perché sino ad ora le ricerche su questo filone sono state fatte dal Prof. Fabio Cardone6 con metodi che ricordano il coraggio "imprudente" (per l’incolumità delle persone) di Enrico Fermi e dei ragazzi di via Panisperna, tanto che lo stesso Cardone ringrazia la "Divina Provvidenza".
In un video del 2008 il professore dice: "(…) abbiamo corso dei rischi inauditi ce ne siamo resi conto soltanto al termine, perché le protezioni erano veramente a livello minimo".
Ma la richiesta di finanziamenti da parte dell’INRIM sulla fissione piezonucleare fa invece detonare una bomba di polemiche in una parte della ricerca italiana.
La risposta ad una ricerca affascinante (e già presente "in nuce" in letteratura scientifica7 ) viene immediatamente "vaporizzata" utilizzando come arma un animale capace, proprio come il boro, di "avvelenare" qualsiasi reazione "nucleare" (anche "alternativa"): la bufala.
Immediatamente il "nucleare piezoelettrico" viene quindi bollato come "bufala" e, per completare l’affettuosa accoglienza, viene addirittura inchiodato al prefisso "piezo" il suffisso "-poli", cioè "Piezopoli", proprio come "Calciopoli", "Vallettopoli" e la madre di tutti i "-poli", cioè "Tangentopoli".
E così oltre 750 ricercatori italiani scrivono un appello al Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca per "verificare se corrispondono al vero le affermazioni che si intende porre tra le priorità dell’attività dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) lo studio delle reazioni piezonucleari".
Percy Williams Bridgman già conosceva il fenomeno.
Eppure il principio non è nuovo e gli "strani" effetti della compressione estrema dei materiali è qualcosa che risale almeno agli anni ’30.
Un pioniere in questo campo è stato senz’altro Percy Williams Bridgman, fisico e filosofo della scienza statunitense, premio Nobel per la fisica nel 1946, che si occupò proprio dello studio della fisica delle alte pressioni su materiali e i loro effetti termodinamici. Le implicazioni delle sue scoperte sono state tante e tali che la sua ricerca è stata "insabbiata" (curiosamente il termine è interessante proprio per il suo contenuto di quarzo), anche per gli interessi della longa manus dei militari che, si sa, per la ricerca nucleare (soprattutto per la forza nucleare forte) hanno sempre avuto un debole.
Denaro per la ricerca o ricerca del denaro?
A questo proposito, prima di crocifiggere l’INRIM e dare in pasto il piezonucleare e i suoi ricercatori al pubblico ludibrio dei social network, non è neppure necessario prendere in mano l’opera omnia di Percy Bridgman, ma semplicemente ascoltare le parole del professor Emilio del Giudice (fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophysics di Neuss) che racconta proprio della vicenda di Bridgman.
Si tratta di un "pezzo raro", non "mainstream", presente sull’ archivio online di Radio Radicale8 . Emilio del Giudice parla ad un convegno estremamente interessante (quanto ignorato dai media vecchi e nuovi) che si intitolava emblematicamente "Denaro per la ricerca o ricerca del denaro?" Organizzato da Sergio Noto e Laura Vantini, il 24 maggio 2010 a Verona.
Un convegno, dove interveniva tra gli altri Michelangelo Speri, figlio di Omero Speri9 e "realizzatore della macchina produttrice di energia termonucleare controllata insieme a Piero Zorzi (brevetto del 1974)". Omero Speri era arrivato, prima di Fleischmann e Pons alla "fusione fredda" (ante litteram), che azionava addiruttura una turbina (e un motore a scoppio) e l’aveva brevettata10 ( "Produttore Di Energia Termonucleare Controllata Di Idrogeno E Suoi Isotopi"11 ).
Le parole di Emilio del Giudice del 2010 sono quasi da "precog" della situazione attuale.
La longa manus dei militari nella scienza.
Dice Emilio del Giudice, citando il libro scritto in collaborazione con Maurizio Torrealta (RaiNews24) "Il Segreto delle tre pallottole" (Edizioni Ambiente, 2012): "(…) Tenendo conto che un grandissimo numero di scienziati dipende per la propria sopravvivenza dal benvolere delle autorità militari, o in forma diretta o in forma indiretta (…) per esempio negli Stati Uniti la maggioranza, ai miei tempi quando io stavo in America negli anni ’70 erano i due terzi, adesso non lo so, però è sempre una buona percentuale, dei fondi pubblici della ricerca sono fondi militari. Ma anche quelli privati in buona parte da dove provengono? Provengono da aziende che lavorano per il Pentagono. Quindi è chiaro che in particolare il mondo militare controlla tutto il sistema delle onorificenze o anche dei giornali, eccetera. E’ praticamente impossibile avere il Premio Nobel se uno non è ben visto dai militari".
Lo strano caso del fisico "precario" Giuseppe Occhialini.
Continua Del Giudice: "Vi posso citare un esempio di un italiano, Giuseppe Occhialini che era professore a Milano che è morto alcuni anni fa, il quale è stato un grande fisico sperimentale, coinvolto in due lavori che hanno avuto il Nobel: la scoperta del Positrone e la scoperta del Mesone Pi, del Pione. Fatti. Secondo lui siccome era antifascista, era esule in Inghilterra, e però esule in modo precario, quindi non poteva essere assunto, lavorava in modo precario in questi laboratori, non poteva pubblicare solo a suo nome, e quindi gli articoli che faceva erano firmati anche dal direttore che è stato Blacket nel ’32 quando ci fu il lavoro del Positrone e Powell nel ’47 quando ci fu il lavoro del Pione.
Entrambi questi lavori vennero premiati con il Nobel che però vennero dati a Blacket e a Powell. Blacket fu abbastanza onesto da dire che lui non c’entrava niente e che il lavoro l’aveva fatto Occhialini. Dopodiché, che cosa si scopre? Si scopre dai documenti della Fondazione Nobel che sul nome Occhialini c’era stato un esplicito veto. Occhialini siccome durante la guerra non ha collaborato all’impresa atomica, perché lui ha detto che il fatto che lui era antifascista non significava che doveva collaborare con i militari anglo-americani, e quindi se ne è andato in Brasile, non ha collaborato con i militari, non può avere il Nobel.
Capite che dopo tutte queste cose se le autorità militari, questo argomento è un argomento di cui non si deve sapere niente in giro, quindi, perché non si sappia niente in giro, voi dovete dire che è tutta una bufala, dovete dire che quelli che se ne occupano sono dei truffatori, sono degli imbecilli, anzi peggio, imbecille uno può anche tenerselo, sono dei truffatori, che meriterebbero di andare in galera, dovrebbero essere licenziati, e così via.
Nessuno oserà, soprattutto in periodi come adesso, in cui è difficile trovare un posto, immaginate un poco un giovane che voglia fare la tesi sulla Fusione Fredda, si candida immediatamente a non trovare lavoro (…) e allora è tutto chiaro".
Il silenzio totale sulla "sconvolgente" scoperta di Percy Bridgman.
"Nel 1935 apparve sulla Fisical Review un articolo scritto da un grande scienziato americano Percy Bridgman – continua Emilio Del Giudice – che poi 10 anni dopo ebbe il Premio Nobel, non per questo articolo ( "Effects of High Shearing Stress Combined with High Hydrostatic Pressure"12 , ndr) ma per lo studio sulle alte pressioni.
Questo articolo era sconvolgente. Diceva che lui aveva provato che tutti i corpi solidi purché sottoposti a una pressione longitudinale, cioè da schiacciamento sufficiente e dopo che si era raggiunto uno sforzo di taglio, cioè il maglio…(Del Giudice imita il rumore del maglio onomatopeicamente, ndr) premeva… e poi…superata una soglia dello sforzo di taglio, il materiale si polverizzava emettendo raggi X, elettroni, in una esplosione che sembrava quasi nucleare.
Ecco, e questo era universale per tutti i corpi solidi, senza eccezioni. Capirete che questo a mio parere è un articolo interessante, che meritava commenti, anche per dire ‘è sbagliato’. Sorpresa, questo articolo pubblicato nel dicembre del ’35 negli anni successivi nessuno lo cita, neanche per dire che era sbagliato, silenzio totale".
La scoperta di Percy Bridgman era studiata nei laboratori militari.
Prosegue Emilio Del Giudice: "Neanche lo stesso Bridgman riprese più l’argomento, riprodusse questo risultato in un libro che scrisse poi nel dopoguerra, lo riportò, ma nient’altro. Passano molti anni e si scopre che l’argomento era studiato nei laboratori militari. Quindi i laboratori militari avevano stabilito: ‘siccome noi pensiamo che da questa scoperta si possa eventualmente fare un’arma, non vogliamo che questo argomento venga ulteriormente approfondito al di fuori di noi’.
Quindi vedete, c’è una censura che diventa autocensura perché gli scienziati che dipendono dai finanziamenti per la loro esistenza non trattano volutamente argomenti che possano mettere in pericolo il loro accesso ai finanziamenti. E per questi argomenti dicono: ‘ah io non sono competente, non me ne occupo’ (…).
E così, è uno dei trionfi della meritocrazia. Quindi adesso che si affermerà la meritocrazia si può stare sicuri che di eretici non ce ne saranno più perché tutti vorranno essere meritevoli e quindi per essere meritevoli devono avere l’approvazione degli altri".
Insomma, chi ha orecchie per intendere intenda. L’importante è che sugli "eretici" (e anche Galileo lo era) non ci si metta più, nel 2012, una pietra sopra. Potrebbe emettere neutroni.