La Grecia è ormai sotto dittatura e il mantenimento di un parlamento senza poteri contro la troika serve solo a nascondere la verità. In cambio dei privilegi concessi loro, i “rappresentanti del popolo” hanno consentito all’elite finanziaria internazionale d’imporre la propria dittatura sulla nazione. 

Il paese ellenico ha seguito passo passo tutte le misure di austerity imposte dalla Troika per “la ripresa” e come perfettamente prevedibile (più tasse = meno consumi, meno produzione, fallimento imprenditori + licenziamenti e – incassi fiscali da parte dello Stato) la sua economia ha finito per collassare definitivamente.  L’elite finanziaria ha vinto e ora sta per depredare i beni pubblici del resto d’Europa (il prossimo Stato a cadere sarà l’Italia) con la stessa ricetta economica “salvifica” del pareggio di bilancio forzoso, tagli alla spesa utile (mantenendo i veri sperperi) e aumenti forsennati delle tasse…

Ecco i “frutti” economici più evidenti dell’austerity applicata in Italia: Gli incassi sull’IVA del 2013 sono calati rispetto al 2012 nonostante l’aumento dell’aliquota.

 

Le menzogne di economisti, istituti finanziari e giornalisti…

 

Il tempo

 

tgcom
 
Milano finanza
 

 

L’articolo di Euronews sull’irruzione della polizia nella sede occupata della tv pubblica greca:

L’irruzione della polizia negli studi di Atene della ERT (la televisione di Stato) scatena la protesta dei greci. Migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città contro il blitz compiuto all’alba che ha causato scontri e quattro arresti. Le forze dell’ordine sono intervenute per sgomberare la sede della TV pubblica, occupata dallo scorso giugno da dipendenti licenziati.

“Quando è iniziato il raid ero nello studio della radio – racconta Nikos Tsimpidas, ex giornalista della ERT – ero in onda. Gli agenti sono entrati in studio. Erano alle mie spalle, altri invece erano fuori. Uno di loro con il volto coperto è entrato per filmare il tutto il loro capo invece mi ha detto di spegnere il microfono e di smettere di parlare”.

“La mia vita è cambiata – aggiunge Marilena Katsimi, una sua collega – perché ho deciso che dovevo reagire. Perché nessuno può chiudere la televisione pubblica senza aver pianificato alcunché per il giorno successivo”.

L’ordine di sgombero è arrivato dal premier Samaras. Syriza, il partito della sinistra radicale all’opposizione, ha chiesto un voto di sfiducia contro il governo. In Parlamento il dibattito su quanto accaduto durerà tre giorni e si chiuderà venerdì con il voto dell’aula.

Fay Doulgkeri, euronews: “Le forze di polizia hanno circondato il palazzo della ERT all’inizio del raid e hanno chiuso tutte le uscite. Gli ex dipendenti della ERT, il cui numero sta crescendo, sostengono
che non si arrenderanno e chiedono l’aiuto dei dipendenti di ogni settore”.

 

Fonte: euronews

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