DI

MIKE WHITNEY

Information Clearing House

 

funeral

“Prima dell’invasione ed occupazione dell’Iraq, gli USA e le aziende petrolifere occidentali erano completamente tagliati fuori dal mercato petrolifero iracheno. Ma grazie all’invasione ed occupazione, queste compagnie sono ora ritornate in Iraq e ci producono petrolio per la prima volta dopo essere state estromesse dal Paese nel 1973”.
-Antonia Juhasz, analista del mercato del petrolio per Al-Jazeera.

Questo è il momento migliore per i giganti del petrolio presenti in Iraq. La produzione sale, i profitti aumentano e le compagnie fanno quattrini. Qui la storia tratta dal Wall Street Journal:

“Il mese scorso la produzione petrolifera in Iraq è salita ai suoi massimi livelli in più di trent’anni, sorprendendo gli scettici sugli sforzi del paese per rimettere in sesto la sua industria petrolifera dopo decenni di guerre e negligenza”. ( WSJ).

Missione compiuta?
Puoi scommetterci. Ma per coloro i quali si aggrappano ancora all’idea che gli USA stessero veramente cercando di promuovere la democrazia e rimuovere un viscido dittatore o eliminare armi di distruzione di massa o ogni altra scusa bizzarra, considerate quello che abbiamo imparato nell’ultimo paio di settimane. Di seguito la storia, da Al Jazeera:

“Mentre formalmente l’esercito USA ha terminato l’occupazione dell’Iraq, rimangono alcune delle più grandi società petrolifere occidentali, ExxonMobil, BP e Shell.
Il 27 novembre, 38 mesi dopo che la Royal Dutch Shell annunciò il suo obiettivo di un grande contratto sul gas nell’Iraq meridionale, il gigante petrolifero firma il suo accordo per un affare da 17 miliardi di dollari sul gas. Tre giorni dopo, l’azienda energetica Emerson con sede negli USA, ha sottoscritto un’ offerta di contratto per operare nel gigantesco campo petrolifero iracheno di Zubair, che come riportato contiene oltre 8 milioni di barili di petrolio.
Ancora prima quest’anno, Emerson è stata premiata con un contratto per la fornitura di strumentazioni per la misurazione del greggio e altre tecnologie per un nuovo punto di estrazione a Bassora, attualmente in costruzione nel Golfo Persico, e la compagnia sta installando sistemi di controllo nelle stazioni energetiche di Hilla e Kerbala.
Il gigantesco campo petrolifero di Rumaila sta già venendo sviluppato dalla BP, e l’altra immensa riserva, il campo petrolifero di Majnoon, sta venendo sviluppato dalla Royal Dutch Company. Entrambi i campi si trovano nell’Iraq meridionale” (“Le compagnie petrolifere occidentali rimangono mentre gli USA lasciano l’Iraq”, Dahr Jamail, Al Jazeera).

Se suona come i grandi che si dividono le spoglie tra loro, è perché lo stanno facendo. Exxon, BP e Shell; sono tutti li. Hanno tutti i loro contratti in mano, stanno andando fuori di testa grazie al servizio di uomini e donne americani che diedero la vita per delle fandonie riguardo le armi di distruzione di massa. Non è quello che sta succedendo?
Certamente si; e perfino ora – dopo che tutte le ragioni per scendere in guerra sono state rivelate come bugie- la farsa continua. Nulla è cambiato. Nulla. Ancora non c’è discussione sulle riparazioni, nessuna indagine ufficiale, nessuna accusa, nessun giudizio, pene, nulla. Nemmeno una puzzolente scusa. Solo un grande “devi fare da te” Iraq. Siamo troppo importanti per scusarci di avere ucciso un milione delle vostre persone e ridotto la vostra civiltà di cinquemila anni ad un ammasso di rifiuti. Invece, vi spremeremo ancora di più e lo tappezzeremo con un po’ di pubbliche relazioni, come ha fatto Obama un paio di settimane fa quando ha promesso di “lasciarsi alle spalle un Iraq sovrano, stabile e sicuro di sé, con un governo rappresentativo eletto dai suoi cittadini”.
Oh yeah. Obama è tutto per la sovranità e la stabilità, chiunque lo sa. Ecco perché Baghdad è la capitale mondiale del terrore, perché Obama è così impegnato per la sicurezza.
Queste fascette pubblicitarie PR sono efficacemente dure, dispongono la necessaria copertura per lasciare dietro truppe sufficienti per proteggere le installazioni petrolifere e gli oleodotti. Questo è il tipo di sicurezza di cui si preoccupa Obama. Sicurezza per gli oligarchi e le loro proprietà usurpate. Chiunque altro deve badare a se stesso, che è il motivo per cui Baghdad è un tale casino sanguinoso. Ancora da Al Jazeera:

“Prima dell’invasione ed occupazione dell’Iraq nel 2003, gli USA e le aziende petrolifere occidentali erano completamente tagliate fuori dal mercato petrolifero iracheno” disse ad Al Jazeera l’analista del mercato del petrolio Antonia Juhasz. “Ma grazie all’invasione ed occupazione, queste compagnie sono ora ritornate in Iraq e ci producono petrolio per la prima volta dopo essere state estromesse dal Paese nel 1973”. ( Al Jazeera).

Yeah, grazie dell’invasione Mr Bush. Non potremmo averlo fatto senza di te, ragazzo. Spero che avrai per la pensione grandi foto dipinte di barboncini ed altre cose mentre la gente continua ad essere fatta a pezzi nel buco infernale e terrorista che hai creato. Qui altro da Al Jazeera:

“Juhasz, autore del libro La tirannia del petrolio e l’Agenda Bush, ha detto che mentre gli USA e le compagnie occidentali di petrolio non hanno ancora ricevuto tutto quello che avevano sperato che l’invasione dell’Iraq guidata dagli USA gli avrebbe portato, hanno certamente fatto un gran bel lavoro da sé, incassando contratti di produzione per alcune tra le maggiori riserve mondiali di campi petroliferi sotto alcuni tra i più lucrativi termini al mondo”.

Il dr Habdllhay Yahya Zalloum, consulente petrolifero internazionale ed economista, ha detto di credere che le compagnie petrolifere occidentali hanno acquisito con successo la quota maggioritaria del petrolio iracheno, ma hanno dato una piccola parte della torta alla Cina e altri stati e compagnie per mantenerli in silenzio” ( Al Jazeera.)
Come può piacervi? Questi tizi agiscono proprio come la mafia. Il boss paga la Cina con pochi milioni di barili, e la Cina tiene la bocca chiusa. Bello. Ognuno ottiene il suo pezzo cosi da non andare a blaterare dai media sull’imbroglio che sta avvenendo alla luce del sole. La puzza della corruzione è troppo potente.
Di seguito qualcos’altro che non vedrai sui media. In una dichiarazione della Casa Bianca, l’amministrazione Obama ha affermato di voler continuare a sostenere “gli sforzi dell’Iraq di sviluppare il proprio settore energetico”, per “aiutare l’incremento della produzione petrolifera irachena”.
Secondo Assim Jihad, portavoce del ministero iracheno del petrolio, “l’Iraq ha l’obiettivo di aumentare la sua capacità di produzione petrolifera fino a raggiungere 12 m di barili al giorno nel 2017, il che posizionerebbe l’Iraq tra i primi produttori mondiali di petrolio” ( Al Jazeera).
12 milioni di barili al giorno per il 2017?
Ciò ne fa il più grande furto di petrolio nella storia. E dovremmo credere che i grandi saggi del petrolio non sapevano nulla di tutto ciò prima della guerra? Assurdo! Si può immaginare che i CEO si sono resi conto che l’Arabia Saudita stava finendo il gas, così hanno deciso di prendere i loro interessi e portare le loro operazioni nella buona vecchia Mesopotamia. Ecco perché hanno messo i loro soldi su Bush e Cheney, perché sapevano che due ex uomini del petrolio avrebbero fatto il lavoro sporco una volta entrati nella Casa Bianca. Il tutto era preparato fin dall’inizio, proprio per decisione dei 5 Supremi nell’ombra che nel 2000 sospesero il voto in Florida e coronarono Bush imperatore. L’intera cosa è stata pianificata con ogni probabilità con anni di anticipo.
Negli USA le grandi compagnie petrolifere hanno il comando di tutto. Le persone parlano del potere di Wall Street e di Israele, ma il petrolio è ancora il re. Gestiscono tutto, possiedono tutto. E “quello che dicono, si fa”. A seguito di più:

“Juhasz ha spiegato che ExxonMobile, BP e Shell erano tra le compagnie petrolifere che “hanno giocato il ruolo più aggressivo di lobbying sui loro governi per assicurarsi che l’invasione avrebbe prodotto un Iraq aperto alle compagnie petrolifere straniere.”.
“Hanno avuto successo”, ha aggiunto, “ sono tutte ritornate” (Al Jazeera)

Urrà. La grande industria del petrolio vince ancora, e quello che è costato è solo la vita di circa un milione di iracheni abbattuti dai raid aerei o fucilati ai check point, o abbattuti ad Abu Ghraib o qualunque altro dei campi di rieducazione democratica in giro per le campagne. Ma, hey, guarda il lato luminoso, almeno la produzione sale, giusto? Vedi quanto è malato? Di più:

“Secondo le attuali circostanze, la possibilità di un ritiro delle compagnie petrolifere occidentali dall’Iraq appare remota, e l’amministrazione Obama continua a fare pressioni su Baghdad per far passare la legge dell’Iraq sul petrolio”. (Al Jazeera).

E cos’è la legge dell’Iraq sul petrolio, ti chiederai?
È un modo per privatizzare il mercato del petrolio usando l’Accordo per la Condivisione della Produzione (PSAS) che da benefit in modo non proporzionale alle corporations. Obama è un grande cuoco della legge, poiché significa guadagni illegittimi ancora maggiori per i suoi amici ladri. In altre parole, gli immensi guadagni di cui si sono già impadroniti non sono ancora abbastanza. Vogliono di più. Vogliono possedere tutto il sistema di produzione, dallo stoccaggio ai barili.
È veramente un oltraggio. Quale altro paese si comporta così?
Nessuno. Nessun altro paese del mondo va e uccide un milione di persone, devasta il loro paese, fregandosene di tutto solo per imbottire i conti correnti di voraci plutocrati di così tanti quattrini che nemmeno loro sanno come usare.
Nessun altro si azzarderebbe a comportarsi così per paura di essere bombardato fino alla distruzione dal bullo più grande del mondo, gli USA. Solo gli USA possono fare simili cose, perché sono essi stessi la legge.
L’Iraq fu la culla della Civiltà. Ora è la culla della merda. Gli USA hanno decimato l’Iraq; distrutto a pezzi, hanno bombardato le sue industrie, i ponti, le scuole, gli ospedali, ridotto le città, avvelenato le acque, contaminato di malattie il territorio, ucciso i bambini e hanno messo fratello contro fratello, e trasformato un paese vibrante e unico in un inefficiente pozzo nero guidato da opportunisti, gangster, e fanatici.
Qua la fandonia: tutti se ne fregano. Gli americani hanno perso interesse molto tempo fa, i politici non possono essere seccati, e le Nazioni Unite sono troppo impaurite dagli USA per muovere un dito in aiuto. Piuttosto sgriderebbero Putin sulla Crimea, che proferire una parola sul genocidio in Iraq. E’ così oggi, giusto? Nessuna responsabilità per coloro che hanno iniziato la guerra, nessuna giustizia per le vittime. Solo radi annunci di supporto dalla Casa Bianca e i frequenti raid di bombe che lasciano un incerto numero di civili uccisi o feriti. Questo è tutto ciò che gli USA si lasciano alle spalle; odio, morte e distruzione.
Qua un estratto da una poesia di una scrittrice irachena, la quale vorrebbe che i lettori si prendessero un minuto di riflessione su tutte le sofferenze inflitte dagli USA. La poesia è intitolata “Aquiloni volanti”:

“Vieni e guarda i nostri obitori troppo pieni e trova per noi i nostri piccoli..
Potresti trovarli in questo angolo o nell’altro, una piccola mano che spunta, che ti indica..
Vieni e cercali nelle macerie dei vostri raid “chirurgici”, potresti trovare una piccola gamba o una piccola testa …che richiede la tua attenzione..
Vieni e guardali ammassati nell’immondizia, cercando come animali qualche rifiuto di cibo.
Vieni e guarda i nostri piccoli, denutriti o morenti per malattie.
Colera, dissenterie, infezioni..
Vieni e guarda, vieni…” ( Aquiloni Volanti, Layla Anwar)

Un milione di persone sono state uccise affinché pochi fottuti ricchi diventassero ancora più ricchi. Questo è l’inferno della legalità.
Mike Whitney vive nello stato di Washington. È contributore di Hopeless: Barack Obama and the politics of Illusion (AK Press)

Fonte:  www.informationclearinghouse.info

Link: http://www.informationclearinghouse.info/article38590.htm

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MATTEO FEROLDI