DI

BRANDON SMITH

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Il terrorismo false flag architettato dai governi è un fatto storico accertato. Per secoli, le elite politiche e finanziarie hanno affondato navi, incendiato edifici, assassinato diplomatici, rimosso leader eletti e fatto saltare la gente per aria, per poi incolpare di questi disastri un conveniente capro espiatorio, così da generare paura nel pubblico e acquisire più potere. Gli scettici potranno discutere se una qualche specifica calamità sia stata oltre ogni ragionevole dubbio un evento false-flag o meno, ma nessuno può negare che tali tattiche siano state usate in passato.

I governi hanno ammesso apertamente di creare tragedie sanguinarie e catalizzatrici con falsi pretesti, come l’Operazione Gladio, un programma false-flag in Europa, supportato dai servizi segreti europei e americani, che durò per decenni, dagli anni ’50 ai ’90. Gladio utilizzava gruppi ben pagati e addestrati di malviventi e agenti, ma anche dei fessacchiotti, compartimentalizzati e controllati, che commettevano atrocità contro il pubblico europeo.

Di queste atrocità venivano incolpati gli “estremisti di sinistra”, galvanizzando i cittadini e i rappresentanti politici verso il falso paradigma Est/Ovest. Il movente superficiale fornito dalle “talpe” è che Gladio venisse usata per tenere al potere gli anti-comunisti. Tuttavia, lo scopo più ampio e profondo era chiaramente di manipolare gli europei per far loro accettare una mentalità unificante e spianare così la strada alla centralizzazione dell’Europa nel blocco sovranazionale dell’UE.  Gladio è solo un esempio ben documentato del terrorismo false-flag usato dai governi per modellare la psicologia delle masse verso un maggiore collettivismo. E’ quindi vitale che il pubblico metta in questione la legittimità di QUALSIASI cosiddetto “attacco terroristico” o incidente geopolitico, altrimenti potremmo venire indotti con l’inganno a supportare le guerre e le azioni incostituzionali che finiscono solo con l’avvelenare la nostra società ed elevare i tiranni.

Perché credo che un nuovo false-flag sia imminente? Dopotutto, l’America non ha sofferto un attacco terroristico su grande scala da oltre 13 anni. Posso solo dire che le attuali tendenze e gli sviluppi internazionali paiono condurre verso un punto di rottura, un punto decisivo; e se capite che la maggior parte di questi eventi è deliberatamente architettata, allora capite anche che l’inevitabile punto di rottura è anch’esso architettato.

La maggiore minaccia corrente e il capro espiatorio più utile è ovviamente l’insorgenza dell’ISIS in Medio Oriente. Nel caso ci si sia informati solo con i media mainstream, si può essere inclini a credere che l’ISIS si sia materializzato dal nulla per diventare una minaccia così organizzata ed efficace da eclissare Al-Qaeda come spauracchio usato dall’establishment. L’ISIS è certamente un gruppo militante preoccupante che fa di tutto per comportarsi da cattivo, completo di sinistro abbigliamento mussulmano e barbe, per non dire di teste tagliate e genocidio indiscriminato. La natura teatrale, “da cartone animato” dell’ISIS non è accidentale, ma capisco perché spaventi una parte della popolazione americana; se non sapessi che sono finanziati dagli USA e dall’Arabia Saudita e armati da Israele, potrei trovarli anch’io un enigma terrificante.

[…] Diamo un’occhiata all’apice di eventi che ha portato alla personificazione dell’ISIS: George W. Bush firmò, e Barack Obama fece applicare, una nuova normativa di politica estera che nel 2009 permise il rilascio di numerosi (e ora in qualche modo radicalizzati) prigioneri da strutture come Camp Bucca. Scoppiò la guerra civile libica, con i “ribelli” aiutati dalla CIA ( http://www.theatlantic.com/international/archive/2011/03/in-arming-libyan-rebels-the-us-would-follow-an-old-dark-path/73019/ ) e numerosi governi stranieri. Erano gli stessi ribelli che avrebbero poi partecipato al raid contro il consolato USA di Benghazi. Gli agenti libici, insieme a operatori della CIA, entrarono in Giordania ( http://www.theguardian.com/world/2013/mar/08/west-training-syrian-rebels-jordan ), dove addestrarono gli insorgenti siriani per più di un anno (questo ufficialmente; in realtà molto più a lungo) e dove tuttora li addestrano ( http://www.reuters.com/article/2014/07/12/us-usa-syria-jordan-idUSKBN0FH0EI20140712 ), nonostante l’apprensione del governo giordano. Gli insorti libici, insieme a nuovi addestrati, si spostarono anche in Siria (vedi: Libya rebels move onto Syrian battlefield   ), trasformando il tumulto generale in guerra aperta.

L’ISIS ha recentemente lodato uno dei suoi comandanti, un libico che aveva combattuto nella guerra civile libica ( http://www.longwarjournal.org/archives/2013/11/isis_praised_slain_c.php ), in Siria e in Iraq.

Da anni gli USA armano e addestrano segretamente gli estremisti dell’ISIS in Siria, ma solo a fine 2013-inizio 2014 hanno cominciato una campagna di supporto più aperta. ( vedi:  Congress secretly approves U.S. weapons flow to ‘moderate’ Syrian rebels    ).

Anche il governo israeliano ha aiutato i gruppi di insorti in Siria con attacchi aerei che paralizzavano i centri di comando regionali del governo siriano . Attualmente sta anche fornendo assistenza medica ai ribelli siriani .

Furono i gruppi di insorti a maggioranza sunnita, addestrati in Giordania e finanziati dall’Arabia Saudita, a mettersi in contatto con gruppi sempre finanziati dai sauditi in Iraq e formare ciò che conosciamo come ISIS. Non sono affatto gruppi separati e autonomi. Sono organizzazioni supportate dagli USA ( vedi: Americans are training Syria rebels in Jordan: Spiegel   )   che agiscono di concerto e si sono fuse in un singolo movimento: l’ISIS

Violenti genocidi, esecuzioni di massa e torture sono diventati il biglietto da visita comune dei gruppi di insorgenti islamici organizzati dall’establishment.
Nonostante gli sviluppi orripilanti, Obama sta TUTTORA richiedendo oltre 500 milioni di dollari di aiuti per i ribelli siriani . Sebbene la retorica ora specifichi che denaro e armi andranno solo a quelli “moderati e selezionati”. Che io sappia, non ci sono insorgenti “moderati” in Siria; gli insorgenti si stanno spostando in Iraq, portando con loro il proprio stile di barbarie.

Sul sito del Council on Foreign Relations ( http://www.cfr.org/syria/al-qaedas-specter-syria/p28782 ), il “pensatoio” globalista argomenta come l’inclusione di estremisti di Al-Qaeda nella sollevazione siriana “ha migliorato” il morale del movimento”, affermando che “l’Esercito Libero Siriano ora ha bisogno di Al-Qaeda.”

Il CFR riconosce che l’obiettivo degli uomini di Al-Qaeda non è necessariamente di rovesciare Assad, ma di istituire uno stato islamico. Nonostante questo, il CFR continua a supportare la strategia per rovesciare Assad ( http://www.pbs.org/newshour/rundown/what-should-us-policy-be-in-syria/ ).

In un’assurda manifestazione di schizofrenia, le organizzazioni globaliste, insieme alla Casa Bianca burattina, ora dicono che l’esistenza dell’ISIS in Iraq e in Siria, lo stesso ISIS che esse stesse HANNO CREATO, rende necessario agli USA eseguire attacchi aerei e interventi militari nella regione.  Ovviamente, per restare “equa e bilanciata”, la Casa Bianca propone di colpire anche obiettivi del governo siriano, per evitare di “rinforzare Assad”. Proprio così, avete letto bene.

Vi ricordate della crisi siriana alla fine dell’anno scorso? Vi ricordate come USA e Russia fossero sull’orlo del conflitto a causa del fatto che Obama finanziava gli insorti e proponeva di fornire loro supporto aereo? Bene, ora il piano è di compiere attacchi aerei contro gli stessi insorti che all’inizio avevamo in mente di aiutare con attacchi aerei.

Orbene, ho posto questa domanda in passato e la pongo di nuovo: è soltanto un’ironia che la Casa Bianca ora muova guerra al gruppo militante a cui essa stessa ha dato vita? No, non è solo ironia. E’ pianificato. ISIS è la nuova Al-Qaeda riveduta e corretta. Tutti gli scenari terroristici mostrati nelle trasmissioni di propaganda sembrerebbero piuttosto ridicoli a molti americani, se venissero progettati da pastori di Al-Qaeda nascosti nelle grotte di Afghanistan e Pakistan, ma ora diventano credibili se progettati da agenti dell’ISIS altamente organizzati ed esperti. Non credete che all’ISIS siano esperti? Non lo credo neanch’io, a parte per gli agenti della CIA che li manovrano. Tuttavia, gli ufficiali del dipartimento alla difesa e altri stanno bombardando i media mainstream con un’idea fissa: l’ISIS è impressionante! Chuck Hagel, segretario alla difesa, ha dichiarato che “l’ISIL è una minaccia più grande dell’11 settembre… sono più di un semplice gruppo terroristico. Uniscono all’ideologia una sofisticata abilità strategica e tattica, e sono estremamente ben finanziati. Ciò va molto oltre qualsiasi cosa avevamo visto finora. Dobbiamo essere pronti a tutto. Preparatevi!”

Fonti delle Operazioni Speciali argomentano come l’ISIS sia “una forza da combattimento incredibile”, che si comporta più come “uno stato con un esercito” che come una guerriglia disorganizzata. Personalmente direi che le tattiche dell’ISIS sembrano sofisticate esattamente perché sono dirette da agenzie di intelligence finanziate dallo stato, come la CIA.

Il tenente generale in pensione Thomas McInerney ha recentemente rivelato che crede un nuovo 11 settembre sia imminente. Il senatore James Inhofe, dell’Oklahoma, massimo repubblicano del comitato senatoriale per i servizi armati, afferma che i membri dell’ISIS stanno “rapidamente sviluppando un metodo per far saltare in aria una grande città statunitense.”

Il governatore del Texas Rick Perry (presente al Bilderberg) afferma che agenti dell’ISIS potrebbero già aver attraversato il confine dal Messico agli USA. Nel frattempo, senatori da ambo le parti del divisorio finto stanno avvertendo l’amministrazione Obama che l’ISIS è “il gruppo terroristico meglio finanziato della storia” ( http://thehill.com/policy/defense/216023-senators-isis-is-best-funded-terrorist-group-in-history ).
Con tutto questo clamore intorno all’ISIS, devo suggerire che forse, sottolineo forse, ci stanno fornendo il capro espiatorio ideale per un grandioso attacco false-flag.

Quando si mette insieme la trama di una storia tradizionale, l’eroe in realtà è un personaggio secondario, perché egli è rimarchevole solo quanto il cattivo che alla fine dovrà sconfiggere. Se guardate ai media mainstream e alla geopolitica come a un copione teatrale, anziché una serie di eventi casuali, vi appare come l’ISIS stia venendo dipinto come un cattivo così pervasivo e subdolo che potrebbe compiere qualsiasi cosa. Di fatto, credo che i tempi siano maturi per un grande attacco false-flag in terra americana. Potrebbe essere un singolo attacco a una città o regione, oppure numerosi attacchi più piccoli eseguiti di concerto. Da come la vedo io, la febbre mediatica dell’ISIS serve a condizionare il pubblico affinché creda nel mito dell’ISIS, ovvero che questo è un sofisticato conglomerato internazionale super-terrorista, una legione dell’apocalisse. Se gli americani cadranno nell’inganno e crederanno a questo mito, forse saranno convinti con l’inganno anche a rinunciare alle loro garanzie costituzionali e libertà naturali, di fronte a un attacco ben pianificato di cui verrà incolpato l’ISIS.

Probabilmente verrà un giorno in cui il solo denunciare la menzogna od opporsi all’invasività del governo verrà chiamato “tradimento”, e le persone come me verranno etichettate “non migliori dell’ISIS”.
Se davvero ci sarà un attacco nel nome dell’ISIS, è vitale che gli americani si ricordino che: non è l’invasione di un esercito straniero; non sono i nostri alleati terroristi che inaspettatamente si rivoltano contro di noi; non esiste un nemico islamico tranne quello creato dal nostro stesso governo; questo sarà un attacco architettato dagli impiegati del nostro stesso apparato di difesa che manovra un’orda di utili psicopatici; proprio come durante l’Operazione Gladio, lo scopo sarà di terrorizzarvi, affinché affidiate la vostra sicurezza a un’autorità governativa più potente e centralizzata, e di fornire la copertura per il pianificato collasso della società americana verso una condizione da terzo mondo, dalle cui rovine emergerà la centralizzazione politica e finanziaria del mondo nelle mani di una ristretta elite.

Versione originale:

Brandon Smith

Fonte: Alt-Market.com

Versione italiana:

Fonte: www.controinformazione.info

Link: http://www.controinformazione.info/tempi-maturi-per-un-nuovo-false-flag-in-terra-americana/

Traduzione: Anacronista