Come Avatar e Aliens: ecco i primi passi del robot-umano

(foto: @vitalybulgarov)

Al posto della testa una cabina per il pilota. Alto quattro metri e pesante una tonnellata e mezza, è stato realizzato da un’azienda sudcoreana: ”Per operare in zone inaccessibili”

di

JAIME D’ALESSANDRO

E’ ALTO quattro metri, pesa una tonnellata e mezza, è frutto di una ricerca durata due anni. Lo hanno chiamato Method e intendono lanciarlo sul mercato entro il 2017 ad un prezzo di 7,9 milioni di euro. Per la prima volta un robot di queste dimensioni è capace di camminare. E lo si pilota come in una pellicola di James Cameron. Ricorda tanto l’esoscheletro che indossava Sigourney Weaver in Aliens, quanto i robot guidati dai militari terrestri nell’invasione del pianeta Pandora di Avatar. Nato nei pressi di Seoul, Method appare quasi dal nulla come la perfetta eredità di Hollywood e dei manga giapponesi, scegliete voi fra Ufo Robot, Gundam o Neon Genesis Evangelion.
“Volevo portare in vita quel che sembrava possibile solo nei film e nei cartoni animati, ha dichiarato il presidente della Hankook Mirae Technology, Yang Jin-Ho, stando alla France-Presse. La stessa azienda che avrebbe speso 191 milioni di euro dal 2014 ad oggi per sviluppare questo robot. Pardon: questo “meka”, come si usa definire tale tipologia di veicoli in certi ambienti. Termine giapponese, abbreviazione traslitterata del latino “mechanica”, poi passato al mondo anglosassone come “mecha”. “Potrà essere usato in zone dove per l’uomo è pericoloso andare”, ha continuato Yang, frenando però chi già si immaginava il Method a pattugliare la zona demilitarizzata fra Corea del Sud e del Nord. “Il nostro robot ha appena un anno, sta muovendo i suoi primi passi. Ci vorrà tempo prima che riesca a spostarsi liberamente”.

Corea del Sud: primi passi del robot gigante ispirato ai manga

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Non è la prima volta che qualcuno tenta un’impresa simile. In Giappone la Suidobashi Heavy Industry nel 2013 ha realizzato un prototipo chiamato Kuratas ma che si sposta su ruote. Il Method sarebbe il primo a poter camminare. Nell’attesa di vederlo dal vivo, c’è chi ha avanzato dubbi sull’intera operazione. I filmati che lo ritraggono sono stati tutti pubblicati dal designer Vitaly Bulgarov, la penna che ha creato il suo aspetto. Ancor più strano che online non ci siano tracce della Hankook Mirae Technology conosciuta in precedenza come Korea Future Technology. Lui, Bulgarov, ha lavorato in passato con Dreamworks, Blizzard, Paramount, Mgm, oltre che per Panasonic, Intel, Boston Dynamics, Oakley. O almeno così scrive sul suo sito. Di certo è accreditato come consulente per i film di Robocop, quello del 2104, e per Transformers 4 dello stesso anno.

 

A metà tra RoboCop e Transformer: i robot di Vitaly Bulgarov

 

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Lo abbiamo contattato, ma si è rifiutato di commentare. Il suo profilo Instagram in compenso è pieno di schizzi di armi, armature e soldati biotecnologici che non sfigurerebbero in un capitolo della saga per console Metal Gear Solid. Assieme al sito e al profilo Facebook, sembra essere l’unica vera fonte di notizie per quel che riguarda l’azienda coreana alle spalle del Method.
“Il rapporto fra robotica e immaginario è profondo”, ci aveva raccontato qualche tempo fa Shigeoki Hirai, dell’Istituto di robotica di Chiba. Lo stesso che già nel 2010 aveva creato delle gambe artificiali pesanti oltre un quintale capaci di camminare e molto simili a quelle di Method. “Siamo cresciuti con Astro Boy e con Gundam. Che ci sia uno scambio fra fumetti e scienza, non è poi così strano”. Ammesso di non far passare i primi per la seconda.

Fonte: Repubblica.it