Verzella

Articolo a cura del dott. Franco Verzella

Presidente dell’associazione DAN Europe (Defeat Autism Now Europe)

 

Premessa: L’argomento delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie è di estrema sensibilità, perché riguarda la salute dei bambini in una fase particolarmente delicata del loro sviluppo e la libertà di scelta terapeutica da parte dei genitori. L’argomento è complesso, divide l’opinione pubblica e anche quella dei medici.

1) Domanda: La responsabilità genitoriale (d.Leg 154/2013), quale diritto dovere dei genitori nei confronti dei figli, può essere sospesa e vicariata da parte dello Stato, per un argomento come le vaccinazioni pediatriche obbligatorie?

Risposta: Allo Stato si riconosce la facoltà di prescrizione obbligatoria in caso di guerra o di emergenze epidemiche o ambientali. Non certamente nei confronti di malattie infettive scomparse oltre 20 anni fa.

Sedici Paesi della Comunità Europea hanno riconosciuto alla famiglia la libertà di scelta terapeutica: Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Danimarca, Estonia, Lettonia, Norvegia, Finlandia, Svezia, Inghilterra, Irlanda, Islanda.

Quali sono le ragioni: geografiche, ambientali, sociali, storiche, politiche, sanitarie, biologiche, culturali, per cui questo diritto fondamentale, oggi, non può essere riconosciuto anche alla famiglia italiana?

2) Domanda: Qual’é la attualità delle Malattie Infettive trattate dalle Vaccinazioni Obbligatorie?

Risposta: Le vaccinazioni pediatriche obbligatorie in Italia si riferiscono a

– Polio: introdotta nel 1966 e scomparsa nel 1982;

–  Tetano:introdotta nel 1968 e scomparso nel 1982;

–  Difterite: introdotta nel 1981 e scomparsa nel 1996.

– Quando vennero introdotte queste tre vaccinazioni, l’incidenza delle rispettive malattie infettive era drasticamente scesa a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, per le migliorate condizioni generali di salute della popolazione. Se sono state debellate in un intervallo di 14-16 anni e sono scomparse da 21-35 anni, qual è il criterio che oggi rende ragionevole l’obbligo delle rispettive vaccinazioni a tutta la popolazione infantile?

–  La Epatite B viene trasmessa esclusivamente da persona infetta; se la madre non è infetta, perché la si rende obbligatoria per tutti?

3) Domanda: Al genitore che vuole vaccinare secondo la vigente legge si propone un vaccino esavalente, che oltre ai quattro vaccini obbligatori aggiunge: Haemophilus influenzae tipo B (HIB) e Pertosse; nel caso si volesse ricorrere ai vaccini singoli, manca quello antidifterico.

Risposta: Perché chi intende seguire la norma, non è nelle condizioni di poterlo fare?

4) Domanda: La formula dei diversi vaccini, può rimanere la stessa e continuare ad essere valida, ogni anno, in Italia ed in Europa, per alcuni milioni di neonati, tutti diversi per ragioni biologiche, familiari ed ambientali?

Risposta: La personalizzazione del protocollo farmacologico, è la premessa ed il fondamento di qualsiasi intervento medico, che, nel caso delle vaccinazioni di massa, viene sistematicamente disatteso e negato.

La nostra individualità è estrema: molecolare e temporale. In altre parole il trattamento medico va sempre personalizzato in rapporto alla individualità del singolo paziente ed alla sua attuale condizione di salute.

5) Domanda: E’ giustificabile un trattamento farmacologico a solo scopo preventivo, in un neonato di pochi mesi di vita?

Risposta: Sei (6) farmaci somministrati contemporaneamente per via iniettiva sono comprensibili in caso di una emergenza acuta, in un pronto soccorso, una rianimazione o in sala operatoria. in cui è a rischio la vita del paziente. A scopo preventivo non riesco ad immaginare nulla di simile. Una tale concentrazione farmacologica dovrebbe sollevare, a mio giudizio, un quesito legale di <mal practice>, perseguibile in termini di legge. In Europa le condizioni ambientali e di salute della popolazione neonatale sono migliorate drasticamente dopo l’ultimo conflitto mondiale ed hanno portato al crollo delle malattie infettive a partire dal 1950 , prima della introduzione degli attuali vaccini. L’uso di farmaci va limitato quanto più possibile e, soprattutto prevenuto, ottimizzando lo stato generale di salute del minore.

6) Domanda: Come risponde il sistema immunitario di un neonato al programma vaccinale ?

Risposta: La somministrazione dei vaccini per via iniettiva viene a bypassare le barriere di difesa naturale, rappresentate dalle mucose e dalla cute e quindi “sorprende” il sistema immunitario, costringendolo ad una reazione di difesa altrettanto improvvisa e violenta.

Occorre riflettere che il sistema immunitario di un neonato di 3 mesi è fragilissimo e le difese sono affidate soprattutto agli anticorpi che ha ricevuto dalla madre. La vaccinazione dei primi mesi è una “lezione” durissima per ogni neonato, che mette in crisi il sistema immunitario e le due grandi banche dati connesse: cervello e intestino. L’Autorità Sanitaria sostiene che si deve continuare a vaccinare per garantire la immunità di “gregge”. Certamente vera in caso di epidemia conclamata, ma, nel nostro caso non solo non esiste, ma si riferisce a patologie scomparse da oltre venti anni.

Tutta la Ricerca Scientifica di questi ultimi 50 anni, conferma che la vera immunità di gregge coincide con la qualità della salute della popolazione e dell’ambiente, una <salute naturalmente sana> e non <medicata e stressata> da 15 inoculi farmacologici nei primi 13 mesi di vita.

Altra, invece, è l’epidemia che ammala bambini ed adulti. Non infettiva, ma tossica, sostenuta dall’inquinamento ambientale, dalla tossicità alimentare e da pratiche iatrogene, quali le vaccinazioni di massa, l’uso indiscriminato di antibiotici, gli amalgami dentali al mercurio. Oltre il 30% dei bambini è sovrappeso od obeso, i disturbi dello sviluppo e dell’apprendimento interessano 1 bambino su 6 e la diagnosi di autismo 1 su 50. Con l’attuale incidenza, nessuna famiglia in età fertile è immune dal rischio di generare un figlio con questi problemi e la statistica calcola che fra 40 anni l’autismo interesserà il 50% della popolazione infantile.

7) Domanda: Esiste una scheda tecnica di valutazione del bambino, che lo accompagni per tutto l’iter vaccinale?

Risposta: Non esiste e questa assenza rappresenta uno dei momenti più critici di tutto il programma. Una necessità elementare, che viene disattesa. Una scheda dettagliata bio-comportamentale consentirebbe di avviare una vera personalizzazione del trattamento e, in caso di reazioni avverse, potrebbe mantenere una traccia ed avviare interventi medici adeguati e tempestivi.

8) Domanda: Se si sostiene la obbligatorietà delle vaccinazioni, perché viene richiesta la firma di consenso ai genitori, che, in questo modo diventerebbero responsabili unici delle eventuali complicanze?

Risposta: In termini di legge, la obbligatorietà annulla di fatto la responsabilità dei genitori, per cui unico responsabile delle vaccinazioni rimane lo Stato.

9) Domanda: Perché la sorveglianza delle possibili complicanze è passiva, a fronte di un obbligo imposto dal Governo?

Risposta: Mi pare una arroganza nei confronti della famiglia e una ambivalenza nei confronti del medico vaccinatore, che è chiamato a rispondere per colpa grave in caso di inadeguata o omessa valutazione delle possibili controindicazioni alla vaccinazione.

10) Domanda: Perché in caso di reazione avversa di un vaccino non obbligatorio, il Governo e non l’Azienda Farmaceutica deve risponderne in Tribunale?

Risposta: E’ una domanda particolarmente attuale, che ci introduce alle relazioni tra Governo, Aziende Farmaceutiche e Mercato.

11) Domanda: Come è possibile e che senso ha discriminare una stretta minoranza di bambini non vaccinati all’interno della popolazione scolastica?

Risposta: La nostra Costituzione garantisce:

– La libertà di insegnamento (art. 33, comma 1 Cost.).

– La presenza di scuole statali per tutti i tipi, ordini e gradi di istruzione (art. 33, comma 2 Cost.).

– Il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna discriminazione (art. 34, comma 1 Cost.).

– L’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art. 34, comma 2 Cost.).

12) Domanda : Se tra il 2009 e il 2011 le infezioni da morbillo sono risalite del 455%, da 7.499 a 26.721 , nonostante la copertura vaccinale del 94%, come possiamo reinterpretare la raccomandazione per questo tipo di vaccinazione?

Risposta: E’ una domanda complessa, che richiede un controllo innanzitutto dei vaccini utilizzati e suggerisce una opportuna e tempestiva rivalutazione della obbligatorietà delle vaccinazioni pediatriche.

13) Domanda: I fondi attualmente destinati alle vaccinazioni sono pari a 350 milioni di euro/anno (OsMed 2013), che saranno raddoppiati se il nuovo piano nazionale vaccini sarà approvato. E’ stato calcolato l’acquisto in salute da parte delle nuove generazioni se questi fondi venissero stanziati per promuovere l’Educazione alla Salute delle famiglie ed il Benessere dei loro bambini?

Risposta: Mi pare una proposta sensata, che dovrebbe far parte delle priorità di qualsiasi Governo, come progetto di Nuova Alfabetizzazione Biologica dedicato alla famiglia.

14) Domanda: E se una famiglia decide di non vaccinare i propri figli quali rimedi, quali strategie possiamo consigliarle ?

Risposta: Lo chiamerei UMANO: un percorso di educazione e di formazione, che inizia in fase di pre-concepimento e consente di creare le condizioni biologiche ed emotive più adatte allo sviluppo del feto e del neonato. Durante i primi 3-4 anni di vita si forma una memoria biologica, energetica e percettiva che costituisce il nostro suggeritore profondo, inconscio. Caratterizzerà la nostra salute ed il nostro comportamento negli anni dell’adolescenza e della vita adulta. In questa fase precoce occorre ottimizzare la funzione intestinale-immunitaria e la detossificazione, anche in rapporto alla estrema tossicità dell’ambiente in cui viviamo, attraverso la formulazione di programmi personalizzati di integrazione alimentare, con multivitaminici, minerali, pre e probiotici, omega 3 e 6, fermenti lattici, antiossidanti. Potenziare il sistema immunitario mediante lo choc di farmaci per via iniettiva, appare oggi una pratica violenta e intempestiva, in relazione alla fragilità ed estrema complessità della biologia del neonato. Oggi, la immunità di gregge non deve più essere ricercata attraverso una pratica farmacologica, violenta e non rispettosa della individualità del singolo bambino, ma promuovendone la salute ed il benessere con rimedi naturali, cominciando dalla alimentazione e dalla difesa e dalla cura dell’ambiente in cui vive. Obiettivo comune deve essere quello di una <Salute Naturalmente Sana>; certamente non quello di una <Salute Farmacologicamente e Preventivamente Medicata>.

Dott. Franco Verzella

Presidente DAN Europe per l’emergenza autismo.

Per maggiori informazioni: www.emergenzautismo.org