I gadget ad alta tecnologia rappresentano oggi un giro d’affari da 30 miliardi di dollari l’anno. Un mercato destinato a crescere ancora secondo il Guardian con l’arrivo dei sex robot, macchine sempre più sofisticate e simili ad esseri umani. I costi sono ancora proibitivi, si parte da 15 mila dollari. Ma non mancano le critiche: “Iniziativa riprovevole. Le donne non sono oggetti da comprare”

a cura di ENRICO FRANCESCHINI

 

Arrivano i robot: l'industria del sesso pronta alla rivoluzione high tech

LONDRA – Destinata a rivoluzionare tanti settori dell’economia mondiale, l’intelligenza artificiale si appresta a portare la rivoluzione in un campo controverso ma indubbiamente redditizio: il sesso. La “sex high tech”, l’industria del sesso ad alta tecnologia, ha già oggi un giro d’affari da 30 miliardi di dollari l’anno, come testimoniano nuove catene di sex shop piene di gadget inimmaginabili una decina d’anni or sono. Ora, come anticipa il Guardian, si appresta a presentare a fine anno il suo anno nella manica: il primo “sex robot”.
Molto diversa dalle bambole gonfiabili di una volta, Harmony – questo il suo nome – viene annunciata dal quotidiano londinese come un’evoluzione “2.0” di RealDoll, il già tecnologicamente avanzato modello precedente. Sorride, sbatte le ciglia, parla, racconta barzellette, all’occorrenza cita Shakespeare e soprattutto interagisce: non si limita a reagire quando il suo compagno, o per essere più esatti il suo proprietario, preme un determinato pulsante, ma prende l’iniziativa elaborando dati, impara cosa procura piacere e cosa no, insomma si comporta in modo simile a un essere umano. Oltre a fare sesso, ovviamente, tutte le volte e in tutti i modi desiderati da chi se l’è portata casa. Ha il corpo di una porno star e il cervello, bè, di un cervellone elettronico.

Sex robot, verso il boom. Ma non tutti sono d’accordo

 

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    A un costo non indifferente: Matt McMullen, il suo creatore, impegnato a dare gli ultimi tocchi al prodotto in un laboratorio della società da lui fondata e presieduta, la Abyss Creations, in California, prevede che sarà messa in vendita inizialmente a 15 mila dollari (circa 14 mila euro). La sua azienda calcola di poterne produrre e vendere nel primo periodo più di 1000 all’anno: poi prezzo e produzione verranno riesaminati, sulla base delle leggi della domanda e dell’offerta.
    “Le donne non sono oggetti da comprare, iniziative come queste sono discriminatorie, sessiste e riprovevoli”, dichiara un femminista al Guardian. “Il mio obiettivo”, replica McMullen, “è molto semplice: rendere la gente felice. Ci sono un sacco di persone che, per una ragione o per l’altra, hanno difficoltà a formare una relazione. Con Harmony ci proponiamo di dare a costoro un certo livello di compagnia, o almeno l’illusione della compagnia”. Risultato dei progressi tecnologici degli ultimi anni, particolarmente nel settore dell’AI, l’Artificial Intelligence, c’è una sola cosa che il suo sex robot non sa fare: camminare. Inserire anche questa funzione renderebbe la bambola del sesso ancora più costosa. “Ma un giorno arriveremo anche a questo”, predice il suo creatore. E quindi chiede al primo esemplare di Harmony: vuoi camminare? “Non voglio niente tranne te” è la sua dente risposta che gli arriva. “Voglio essere la donna dei tuoi sogni”. Di plastica ed altri materiali, certo, ma dotata di intelligenza artificiale.

    Fonte: Repubblica.it