di

Marco Pizzuti

 

il neoeletto

 

 

 

 

 

 

 

 

L’elezione di Obama presidente è stata accolta dai media mondiali con una benefica ondata di ottimismo. E sotto certi aspetti questo atteggiamento è perfettamente condivisibile, Obama è certamente molto più simpatico e intelligente del suo predecessore Bush, un burattino talmente poco brillante che non riusciva neppure a nascondere di esserlo. Ciò premesso però è proprio questo il punto su cui dovrebbe riflettere chiunque conosca il modus operandi degli strateghi del nuovo ordine mondiale. Ai poteri forti serviva infatti un presidente particolarmente gradito alle masse, ovvero un personaggio popolare in grado di far “digerire” alle nazioni i loro progetti in agenda per il nostro futuro prossimo venturo. Il fatto quindi che l’alta finanza abbia scelto di sponsorizzare Obama con molti più soldi di quanto non abbia fatto con il suo rivale MacCaine, la dice lunga sui loro programmi a breve scadenza.

Molto probabilmente infatti, per arrivare ad una nuova Bretton Woods dove l’intero controllo dei mercati e delle economie verrà unificato sotto la direzione della cupola dei banchieri, ci dovrà essere un’altro terrificante crollo di borsa. Forse non sarà necessario ma meglio prepararsi a tutto. Senza contare che i piani di guerra contro l’Iran sono già da tempo pronti nel cassetto del presidente. Per farli diventare esecutivi manca solo un attentato terroristico…

Insomma, se l’elite ha scelto di dare al popolo la “caramella” Obama, un motivo c’è eccome. Sono quindi certo che per scoprire di cosa si tratta mancano solo pochi mesi.