di

Massimo Mazzucco

John Rengen Virapen ha fatto carriera nel mondo dell’industria farmaceutica. Partito come semplice rappresentante di medicinali, è arrivato a dirigere la filiale svedese della Eli Lilly, uno dei colossi farmaceutici mondiali che compongono la cosiddetta Big Pharma.
Dopo aver vissuto una vita da nababbo, dove nessun lusso gli era negato, Rengen è andato in pensione, si è sposato ed ha avuto un figlio. Solo vedendo il modo in cui la medicina ufficiale trattava suo figlio – racconta lui – si è reso conto della mostruosità di un meccanismo criminale di cui lui stesso aveva fatto parte per 35 anni.
Da qui il suo pentimento, e la decisione di denunciare pubblicamente (tramite un libro e una serie di conferenze) la vera natura dell’industria farmaceutica.

 

Naturalmente, ci si domanda quanto difficile fosse per Rengen individuare questa natura già dieci o venti anni prima, e perchè mai abbia dovuto aspettare l’età della pensione …
… per riuscire a vederne gli aspetti negativi. Ma a noi non interessa dare una valutazione morale di questo personaggio, ci interessa molto di più quello che ha da dire. E per quanto non aggiunga veramente nulla di nuovo a quanto già sapessimo o sospettassimo, è importante notare che per la prima volta abbiamo la pubblica ammissione di un grave atto di corruzione, a livello governativo, sull’approvazione di un medicinale che ha causato centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo.
Chissà se da noi i medicinali vengono tutti approvati per “libera e responsabile valutazione” da parte degli addetti del ministero?

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