di

Paolo Emiliani

Boicottiamo i criminali

La pace in Palestina è ancora molto lontana, ma non potrebbe essere altrimenti. La risoluzione dell’Onu, peraltro criticata sia da Hamas sia dall’entità sionista, è debole, confusa, inefficace. Intanto perché mette sullo stesso piano gli aggressori e le vittime poi perché auspica semplicemente la fine dello scontro armato senza rimuovere, almeno in parte, le cause che hanno prodotto la legittima guerra di liberazione del popolo palestinese: la restituzione ai palestinesi della terra loro rubata, l’abbattimento dell’infame muro, la restituzione delle risorse idriche, la fine del regime di aparthaid in Israele a danno della popolazione non ebrea. Queste sarebbero condizioni minimali (e comunque ingiuste perché Israele fu un’illegittima “invenzione”), ma potrebbero essere sufficienti ad aprire un dialogo. Tel Aviv non vuole però trattare, vuole continuare la sua politica imperialista fino al totale annientamento di quel popolo che da millenni abita la Palestina ma che Israele considera un intruso in una terra sua per volere divino. La debolezza dell’Onu incoraggia i falchi sionisti a continuare nei massacri ed i palestinesi non possono far altro che rifiutare una falsa pace che ha il sapore della schiavitù e della lenta agonia. Così il mondo “civile” si gira dall’altra parte, compreso quello dei pacifinti nostrani, e non si scuote nemmeno davanti all’ultimo criminale massacro svelato ieri dal Coordinamento degli Affari umanitari dell’Onu (Ocha), anche se risale al 4 gennaio scorso. Centodieci palestinesi, in gran parte donne e bambini, già sfollati dalle loro case bombardate, furono invitati dai miliziani sionisti a riunirsi in un edificio (per la loro sicurezza, dissero): poi hanno bombardato pesantemente proprio quell’edificio, oltre trenta i morti. E questa volta non possono dire che hanno voluto colpire un obiettivo militare. Se l’Europa avesse governanti non asserviti al Nuovo Ordine Mondiale sarebbe certo intervenuta in difesa degli inermi; se l’Onu non fosse al servizio degli Usa e di Israele avrebbe fatto di più e certo avrebbe sanzionato Israele per le oltre 70 risoluzioni non rispettate; se l’Italia non fosse una colonia Usa avrebbe almeno rotto le relazioni diplomatiche con Israele, come ha fatto il Venezuela del presidente Chavez. Ma questo non è successo e non succederà, nemmeno con un governo di differente colore, visto che i partiti di Palazzo sull’argomento sono assolutamente bipartisan.
Cosa possiamo fare come Uomini Liberi?
Per esempio possiamo cominciare a boicottare tutte le merci provenienti da Israele, far marcire sugli scaffali i suoi agrumi, che poi spesso sono il frutto degli alberi rubati al popolo palestinese. Non acquistare nessun prodotto il cui codice a barre inizi per 729. Gli angloamericani sbandierando false motivazioni create a tavolino dai loro strateghi della guerra, e con la complicità dell’Onu, hanno colpito con un embargo l’Iraq per ben dodici anni. Che sia la volontà popolare oggi a sancire un embargo totale contro i crimini di Israele. Siano gli Uomini Liberi di tutto il mondo i giudici dei crimini sionisti. E non provate a lanciare accuse di razzismo o di antisemitismo: non siamo razzisti e tanto meno antisemiti (i palestinesi sono semiti, tra l’altro), siamo solo Uomini Liberi.

Fonte: http://www.rinascita.info