di

Felice Capretta

"Una crisi globale richiede soluzioni globali", questa è una delle frasi che leggeremo il 3 aprile all’indomani del fatidico G-20 di Londra.
Sembrerà strano ed impossibile, ma già da ieri circolano sui media ufficiali e su internet ampi stralci della dichiarazione finale del G-20. Ma come, si chiederanno alcuni dei lettori occasionali, come puo’ circolare già la dichiarazione ufficiale di un incontro che deve ancora avvenire?
Gli affezionati lettori invece ben sanno come funziona la macchina diplomatica. Grandi sorrisi e strette di mano sul palcoscenico offerto ai media nascondono in realtà, dietro le quinte, coltellate alle spalle, sgambetti, ricatti, spie, scontri spietati e diatribe infinite perfino sulle singole virgole. Niente viene lasciato al caso e sono estremamente rare le occasioni in cui un leader parla fuori dagli schemi.
Le diplomazie dei 20 "grandi" sono probabilmente già al lavoro da mesi sulla dichiarazione finale.
Non stupisce quindi leggere sulla quarta pagina dell’edizione di oggi di Repubblica alcuni dei punti che "probabilmente" la dichiarazione finale del G-20 conterrà. Frulliamo il tutto con le altre frattaglie che abbiamo trovato online e vi proponiamo in anteprima il pastone finale.
Anteprima: alcuni punti della dichiarazione finale del G-20 del prossimo 2 Aprile a Londra

  • Crisi del credito: "Ripristinare il mercato del credito affrontando con forza, dove necessario, i problemi nel sistema finanziario attraverso il continuo sostegno alla liquidità, la ricapitalizzazione delle banche, e gestendo il problema degli asset tossici attraverso una regolamentazione comune"
  • Crisi economica: "Siamo determinati ad assicurarci che questa crisi non si ripeta"
  • Globalizzazione: "un’economia mondiale aperta, su principi di mercato, controlli efficaci e su istituzioni globali forti" […] "una globalizzazione sostenibile con crescente prosperità per tutti"
  • Regali e prebende ai servi utili: più poteri, e più potere, a mario draghi, ex goldman sachs come romano prodi. Evidentemente ha servito bene i suoi ex(?) padroni e gli viene elargita l’ennesima promozione. Il financial stability forum, da lui presieduto, allungherà le sue mani su tutti i paesi del G-20 e si chiamerà Financial Stability Board.

Cos’altro…?
Ricapitoliamo e traduciamo: in pratica bisogna spingere più a fondo l’acceleratore della locomotiva che è già sul binario morto.

Fine della corsa…
Boom!

Fonte: http://informazionescorretta.blogspot.com/