di
Felice Capretta
Di nuovo la nuova influenza A H1N1.
Oggi si parla di untori.
Solo Manzoni ha saputo fare di meglio.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università statale di milano, ha parlato ieri di “untori, una vera e propria bomba biologica”, parlando dei bambini fino a 14 anni non vaccinati. Perchè il 40% dei casi di nuova influenza A H1N1 si manifesterebbero in questa fascia di età.
Prontamente Leggo, il peggior quotidiano di stampa gratuita a memoria d’uomo distribuito a decine di milgiaia di persone ogni mattina, ha rilanciato di spalla in terza pagina:
«Bambini untori»
paura influenza A
Vaccino, in Italia
già 500.000 dosi
Paura, paura.
Dagli all’untore.
Già di per sè il concetto di untore rievoca cosacce indicibili e irripetibili dell’immaginario collettivo. Linciaggi sulla pubblica via di persone in qualche modo sospettate di spandere il morbo solo perchè parlano una lingua straniera. Giustizia sommaria e così via.
Tutte cosacce, queste, che pensavamo di aver consegnato alla storia.
Ed invece ecco qui il virologo dell’università di milano.
Subito gli fa eco il viceministro della salute, Fazio
Una prima fornitura di 500mila dosi di vaccino per l’influenza A è già arrivata. Si tratta di vaccini quarantenati, che non possono essere utilizzati prima dell’autorizzazione dell’Agenzia europea del farmaco. Non appena avremo il via libera, inizieremo la campagna di vaccinazioni per 8,6 milioni di italiani
(ne aveva già parlato l’affezionata lettrice goodlights qui tra i commenti)
Mentre Luc Montagnier, premio nobel per la medicina
La probabilità che il virus muti in una forma più perniciosa è nelle mani di chi non applica la prevenzione, ma soprattutto di chi non si vaccinerà, in particolar modo i giovani
Dagli all’untore.
E dopo i buoni suggerimenti sulla dieta, con ricchi piatti di frutta e verdura, evitando i grassi saturi, l’alcol e tabacco, arriva la stoccata finale:
Al momento opportuno nessuno dovrà evitare la vaccinazione
Tutti.
Uhm.
Uh.
Suona minaccioso.
Comunque la cronica mancanza di fondi nel nostro paese, unita alla storica disorganizzazione nazionale, dovrebbe inizialmente limitare le persone da iniettare con il vaccino di Stato a soli 8,5 milioni, soprattutto operatori del settore sanitario e pubblici.
Il radicale Silvio Viale si spinge a chiedere ferventemente la priorità per il vaccino alle donne in gravidanza, perchè
devono proteggere potenzialmente anche i neonati
(Sic.)
Forse sarebbe stato opportuno che Viale, a proposito di vaccini e donne in gravidanza, approfondisse certe malefatte emerse in centroamerica, commesse dalle compagnie farmaceutiche negli anni 90.
Potete approfondire voi, in questo interessante articolo apparso su effedieffe (a pagamento, ma probabilmente riuscite a trovare l’intero articolo free ripubblicato) a proposito di nuova influenza A H1N1.
Nei primi anni ‘90, l’OMS lanciò una campagna di vaccinazione di massa contro il tetano in vari Paesi (fra cui Messico, Nicaragua, Filippine) dedicato soltanto alle donne fra i 15 e i 45 anni. Ma i maschi e i bambini sono forse naturalmente immuni al tetano?
Insospettito, il cattolico Comitato per la Vita (Comitè Pro Vida) messicano, nell’ottobre 1994 riuscì a procurarsi alcune fiale del vaccino anti-tetano, e lo fece analizzare in laboratori biochimici.
Questi appurarono che in diverse fiale era presente gonadotropina corionica umana (hCG), l’ormone naturale femminile essenziale per mantenere la gravidanza.
In natura, la gonadotropina corionica «avverte» il corpo femminile che un ovulo è stato fecondato, e provoca il rilascio di altri ormoni che preparano la superficie dell’utero all’impianto dell’uovo fertilizzato.
I consueti test di gravidanza misurano, di fatto, la presenza di dosi elevate di HCG (James A. Miller, «Are New Vaccines Laced with Birth-Control Drugs?, Human Life International Report, giugno-luglio 1995, volume 13, numero 8.).
Il fatto è che, introdotta la hCG nell’organismo insieme a un germe attenuato del tetano, la reazione immunitaria che si scatena forma anticorpi non solo contro il tetano, ma anche contro lo hCG. Gli anticorpi anti-hCG rendono ovviamente incapace l’organismo femminile di portare a termine la gravidanza.
Di fatto, il vaccino iniettava un anti-concezionale.
L’organizzazione Human Life International, avvertita del fatto dai Pro Vita messicani, chiese alle sue organizzazioni affiliate (in 60 Paesi) se erano in grado di confermare il dato sospetto. Dalle Filippine (dove già 3,4 milioni di donne erano state vaccinate) e dal Nicaragua giunsero le conferme.
Apparentemente, il programma era in corso anche in Nigeria e Tanzania: anche lì, la speciale antitetanica veniva somministrata solo a donne in età fertile.
Del resto, i protocolli dell’OMS prescrivevano cinque iniezioni presunte «di richiamo», le prime tre entro tre mesi.
Altra stranezza, dato che il vaccino antitetanico dà una immunità decennale con una sola iniezione.
Gli esperti dello Human Life International, allora, cominciarono a spulciare la letteratura scientifica sull’argomento: e scoprirono che da almeno vent’anni l’OMS, attraverso ricercatori collegati, stava cercando di creare un vaccino anti-fertilità utilizzando un «toxoide del tetano» come veicolo.
Infatti, il sistema immunitario, per natura, non aggredisce lo hCG; bisogna «ingannarlo» mobilitandolo contro un bacillo unito alla gonadotropina, in modo da scatenare la risposta degli anticorpi contro l’uno e l’altro.
Ecco qui alcuni degli studi:
«Clinical profile and Toxicology Studies on Four Women Immunized with Pr-B-hCG-TT,» Contraception, February, 1976, pagine 253-268. «Observations on the antigenicity and clinical effects of a candidate antipregnancy vaccine: B-subunit of human chorionic gonadotropin linked to tetanus toxoid», Fertility and Sterility, October 1980, pagine 328-335. «Phase 1 Clinical Trials of a World Health Organisation Birth Control Vaccine», The Lancet, 11 June 1988, pagine 1295-1298. «Vaccines for Fertility Regulation», Chapter 11, pagine 177-198, Research in Human Reproduction, Biennial Report (1986-1987), WHO Special Programme of Research, Development and Research Training in Human Reproduction (WHO, Geneva 1988). «Anti-hCG Vaccines are in Clinical Trials», Scandinavian Journal of Immunology, Volume 36, 1992, pagine 123-126.
Il programma era stato inizato dall’OMS nel 1972, e nel ‘93 aveva già speso 365 milioni di dollari in questi esperimenti che – nella lingua di legno massonica – si chiamavano «ricerche sulla salute riproduttiva».
I fondi venivano dalla Banca Mondiale, dall’ONU, dalla Rockefeller Foundation, da un buon numero di università specie scandinave, dai governi britannico e tedesco.
A tutta prima, l’OMS negò che il vaccino contenesse hCG. Di fronte ai risultati delle analisi di laboratorio, sia l’OMS sia il Dipartimento di Sanità delle Filippine (DOH) derisero i referti perchè venivano, dissero, da «gruppi cattolici di diritto alla vita».
Quattro fiale del vaccino, fornite dal ministero filippino, furono allora esaminate dal St. Luke Medical Center di Manila, che è luterano: tutt’e quattro le fiale contenevano hCG.
A questo punto, l’OMS cambiò linea di difesa: le quantità di hCG nel vaccino erano «insignificanti», assolutamente insufficienti a scatenare anticorpi contro la gonadotropina. Trenta donne filippine che avevano ricevuto il vaccino cosiddetto anti-tetanico, sottoposte ad esame, risultarono avere altissimi livelli di anticorpo anti-hCG.
Inoltre, si scoprì che i vaccini usati (tre diversi preparati, di tre ditte diverse) non avevano la licenza per essere commercializzati o somministrati nelle Filippine. L’autorità preposta, il filippino Bureau of Food and Drug, si giustificò dicendo che le tre ditte «non avevano chiesto la registrazione» dei loro preparati.
Si trattava di due aziende canadesi, Connaught Laboratories Ltd. e Intervex, e una australiana, la CSL Laboratories.
«Aziende note e stimate», si affrettò a testimoniare a loro favore l’OMS. Una di queste, la Connaught, era divenuta nota negli anni ‘80 in quanto distribuiva plasma sanguigno contaminato dal virus dell’AIDS.
Anche questo articolo sulla vaccinazione di massa del 1976 per una febbre suina che rievoca un po’ alla nuova influenza A H1N1 negli USA potrebbe essere interessante.
Sarà l’articolo, sarà l’argomento, saranno i viaggi quotidiani nei mezzi pubblici ma iniziamo a sentire strani sintomi tipicamente influenzali: spossatezza, dolori vari, febbre.
Potremmo essere il primo blogger con l’influenza suina.
Un Felice Capretta, certo.
Vi terremo aggiornati.