Avrei voluto scrivere che alla manifestazione per la cosiddetta libertà di stampa di sabato prossimo non ci andrò neanche sparato, perchè sento poca aria di libertà e molta di Piddì e Iddivì, e di una sinistra evanescente che vuole solo portare i suoi elettori in piazza per far vedere che esiste ancora (l’anno scorso la scuola, quest’anno i giornali; certo: a menare danze e musica – da Di Pietro a D’Alema – sono sempre gli stessi, ma almeno hanno il buongusto di cambiare la coreografia; i bus invece sono sempre quelli della Cgil). Avrei anche voluto scrivere che la crisi sarà pure finita, ma io sulla tenuta di alcuni Paesi di cui in Italia si parla (stranamente) poco, continuo a nutrire forti dubbi (notizia di oggi che domani non leggerete mai sulla libera stampa italiota: Royal Bank of Scotland e Lloyds bank solo negli ultimi dieci mesi hanno perso 3 miliardi di euro, quasi quanto l’ultima Finanziaria light targata Tremonti, sui loro investimenti in Irlanda, Paese che sta letteralmente colando a picco, causa una bolla immobiliare di proporzioni storiche). E avrei pure voluto fare un post sul nuovo – e secondo alcuni dei difensori dei diritti dei migranti, devastante – giro di vite contro i clandestini deciso non dal “cattivo” Bobo Maroni, ma dal “buon” Barack Obama (giro di vite che “Repubblica” e “Unità” varie, finte paladine dei veri poveri disgraziati, si sono ben guardate dal mettere in pagina).

Come dicevo: volevo. Ma non ce l’ho fatta. Perchè dopo un anno di post praticamente senza pause, francamente sento di aver finito la benzina. Ergo: approfitto per ringraziare le centinaia di lettori che vengono qui ogni giorno – per la cronaca: scorso mese abbiamo fatto 20.000 ingressi e quasi 10mila visitatori unici. E chiedo scusa. Ma ho proprio bisogno di un lungo weekend di riposo. A settimana prossima, dunque.

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