Mentre l’Itaila si balocca con il suo solito tran(s) tran(s) – dalle escort, si è passati alle transessuali; e a breve si attendono nuove esplosive rivelazioni a base di donne cannone e nani senza ballerine, ma molto forti nella la regola della “elle” – il resto del mondo si ostina, stranamente, a parlar d’altro. Cioè di soldi ed economia. Che ancora non si decide a girare per il verso giusto.

Certo: come ha ripetuto anche oggi il nostro maître dell’ottimismo, al secolo Silvio Berlusconi: il peggio (della crisi) è passato. E certo: sempre oggi – dopo un anno consecutivo di segni meno – gli Stati Uniti hanno festeggiato il ritorno alla crescita, visto che il Pil – tra luglio e settembre – è finalmente tornato a salire (del 3,5%). Ma come ha osservato non un pool di economisti disfattisti e bolscevichi, bensì il “Wall Street Journal”: non è tutto oro quel che luce. Perchè l’economia a stelle e strisce ha ripreso a correre solo grazie alla valanga di danari pubblici spesi dal governo Usa (oltre ai salvataggi di banche, l’amministrazione Obama ha messo in campo incentivi per comprare case e auto e chi più ne ha, più ne metta). E perchè – per adesso – non si vede ombra di nuovi posti di lavoro. Anzi: le cronache continuano a raccontare di licenziamenti a raffica.

Tra ieri e oggi. La compagnia petrolifera Shell ha annunciato una cura dimagrante da 5.000 licenziamenti (il 5% della forza lavoro; causa profitti in calo di un buon 70% proprio nell’ultimo trimestre). La Us Airways ha deciso di lasciare a casa 1.700 persone tra piloti, hostess e personale di terra. E l’italianissima casa di moda Versace – che, secondo il New York Times, potrebbe chiudere quest’anno con una poco lussuosa perdita secca di 45 milioni di dollari – ha messo in chiaro che licenzierà ben un quarto dei suoi dipendenti (350 su 1.360).

Nulla di buono e di nuovo sotto il sole, insomma. Unica vera novità: il governo italiota – tran(s) tran(s) permettendo – ha finalmente deciso di cambiare passo. E di passare a politiche più incisive ed aggressive. Come scrive il quotidiano piddino “L’Unità” (in un articolo ingiustamente piazzato a pagina 24, tanto per non dare a Cesare quello che è di Cesare; e al governo quello che si merita): il ministro per le Attività produttive, Claudio Scajola ha deciso di scendere personalmente in campo. Prima uscita: Capodichino, provincia di Napoli. Più precisamente alla Atitech, azienda di manutenzione aeronautiche, che naviga in pessime acque.

La Atitech pare aver evitato il fallimento. Ma uno dei suoi dipendenti – tal Paolo Esposito – non ha potuto evitare le ire del ministro. L’operaio Esposito aveva esposto, invero un po’ polemicamente, le sue perplessità al ministro in visita alla fabbrica: “Altro che piani per salvarci, ci hanno tolto la mensa e siamo tornati indietro di 40 anni. Ma tanto sappiamo già come finisce: che voi politici vi arricchite e gli imprenditori pure“. Perplessità cui il ministro ha risposto in maniera chiara ed esaustiva. Con tanto di ardita metafora. Secondo l’Unità avrebbe detto: “Perchè generalizza? E’ come se dicessi che tutti gli operai sono stronzi come lei, però non lo dico”.

E infatti: non ha dovuto dirlo, perchè l’aveva già detto. Come aveva già detto – sempre il signor Scajola, ma quando era ministro dell’Interno del Berlusconi 2 – che il giuslavorista Marco Biagi era un “rompicoglioni” (perchè voleva a tutti costi una scorta di polizia; scorta che non gli venne fatalmente concessa: fu ucciso, Biagi, da quel che rimaneva delle nostrane Brigate rosse). Un’uscita sulla stessa lunghezza d’onda del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Che a un contestatore – a New York, per l’ultimo Columbus day – ha dato – giustamente visto il clima e l’andazzo – direttamente del “pedofilo”.

Dicevamo: in mezzo a tante notizie così così, ecco dunque una lieta novella. Finalmente si è capito in cosa dovesse consistere il famoso cambio di passo di cui tanto si è blaterato in questi giorni. Una nuova linea del governo. Più aggressiva ed efficace. Unico neo: per ora non contro la disoccupazione. Ma solo contro lavoratori ed elettori. Ma non si può avere tutto. Nevvero?

Link