di

Felice Capretta

Chapter 11 per CIT!
CIT Group, da non confondere con la zombificata Citigroup (che da un anno ormai veleggia intorno ai 4 USD per azione da più di 40 in precedenza), ha chiesto la procedura del Chapter11, da non confondere con il fallimento.
Vedremo se e quando riemergerà dal chapter 11.
E mentre i media economici fanno a gara a raccontare la storia di CIT e di che fine abbia fatto il più grande colosso del credito alle piccole e medie imprese americane, nonostante gli ingenti aiuti di stato, si noti bene, meno spazio viene dedicato all’interessante articolo di Nouriel Roubini apparso sul Financial Times.
Leggiamo qui uno stralcio da Il Sole 24 Ore a riguardo

Nei mercati mondiali sta lievitando la più insidiosa bolla speculativa di tutti i tempi.
[…]
Tra biglietto verde e mercati azionari, sostiene Roubini, c’è infatti una forte correlazione. La speculazione sulle valute, per l’economista, gioca un ruolo fondamentale nell’andamento dei mercati. Con rischi notevoli.
«Quando la discesa del dollaro si fermerà l’inversione di marcia (ma in negativo) contagerà i mercati finanziari, dando origine a un altro pesante crac»
L’attuale rally delle Borse è stato generato dall’enorme massa di liquidità immessa sul mercato dalla Federal Reserve, per far fronte alla stretta creditizia.
I bassi tassi d’interesse hanno spinto gli investitori al carry trade (la pratica che consiste nel prendere in prestito denaro dove i tassi sono bassi per reinvestirli in valute più convenienti).
Molti hanno chiesto dollari in prestito a tassi zero negli Usa, per poi reinvestirli altrove. Sfruttando ad esempio il rally dei mercati emergenti (come quello cinese) o delle commodity (come l’oro e il petrolio).
E con il dollaro in caduta libera, può succedere addirittura che il costo effettivo a cui si chiede in prestito il denaro finisca per essere negativo. Come dire: chiedo in prestito 100 e restituisco 90.

Articolo completo qui.
La nostra interpretazione è che il dollaro "tiene" come moneta di riserva internazionale semplicemente grazie al carry trade, reso possibile dalla mostruosa iniezione di liquidità della Fed.
La resa dei conti è solo rimandata, come ripetiamo spesso.

 

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