di

Felice Capretta

Oggi la stampa allineata riporta trionfale la notizia che la crisi è finita! Nel terzo trimestre il PIL italiano è salito dello 0.6%.
Da Corriere.it, homepage:

L’economia italiana riparte dopo 15 mesi di caduta continua.
Nel terzo trimestre del 2009 – secondo le stime preliminari dell’Istat – il Pil è aumentato dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti (contro il -0,5% di aprile-giugno), segnando la prima crescita congiunturale dopo cinque trimestri di dati negativi.
Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso, invece, il Pil è diminuito del 4,6%, dopo il -5,9% del secondo trimestre (dato rivisto leggermente al rialzo, era stato indicato a -6%). L’aumento congiunturale – spiega l’istituto di statistica – è il risultato di una crescita del valore aggiunto dell’industria e dei servizi e di una diminuzione del valore aggiunto dell’agricoltura.

Nota pudicamente il Corriere:

Il terzo trimestre del 2009 ha avuto 4 giornate lavorative in più rispetto ai tre mesi precedenti e una giornata in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Calcolatrice alla mano, 4 giorni in più sono pari al 4,4% in più.
Si, si, calcoli caprini.
Pero’ questo trionfale +0.6 suona sospetto.
E la sensazione di essere preso per il c….cioè, per la coda, c’e’.
Procediamo oltre e lasciamo fischiettare la redazione del Corriere.it…
Oro definitivamente sopra i 1000 USD/Oncia, Bloomberg
Ci informa bloomberg che secondo Marc Faber, editore di Gloom, Boom & Doom, l’oro non scenderà sotto la soglia di 1000 USD/oncia dopo essere salito della cifra record del 27% quest’anno, finchè le banche centrali continuano a stampare denaro per finanziare i deficit di bilancio.
La cosa non stupisce gli affezionati lettori, che ben sanno che l’oro è il bene rifugio per eccellenza.
Perchè l’oro è quella cosa che le persone acquistano nelle fasi di instabilità e/o quando temono che la loro moneta perda valore.
E cosa succede quando la banca centrale stampa denaro a macchinetta?
Succede che quel denaro perde valore. Si scatena inflazione.
Sappiamo pero’ anche che:

  • 1. il dollaro e’ la valuta di riserva internazionale
  • 2. il petrolio è il bene su cui si basa praticamente tutto il mondo, ed è trattato in dollari
  • 3. il rallentamento dell’economia americana spinge verso la deflazione

principalmente per questi tre motivi (ce ne sono altri, ma per semplicità tralasciamo), la bomba inflattiva non è ancora esplosa in tutta la sua forza negli USA.
Le prime due cause consentono agli USA di esportare l’inflazione (approfondimento qui) in tutte le economie che, volenti o nolenti, hanno bisogno di petrolio.
Il terzo elemento, almeno per ora, più che compensa la tendenza inflattiva.
Nondimeno, più dollari in circolazione e più valute in circolazione provocano un peggioramento generalizzato della qualità di quelle valute, esattamente come troppe mele sul mercato ne fanno cadere il valore espresso sul cartellino del prezzo.
In un certo senso, non è l’oro che prende valore rispetto alle principali valute.
Sono le principali valute che perdono valore rispetto all’oro.
Ancora Faber:

non vedremo mai più l’oro sotto i 1000 dollari
[…]
le banche centrali sono tutte uguali. Sono stampatrici.

Pechino, Delhi ed altri non hanno avuto bisogno di aspettare Marc Faber per iniziare a rastrellare oro, il che peraltro non aiuta a raffreddarne il prezzo..

  • Il 4 novembre l’India acquistava 200 tonnellate delle riserve auree del FMI, ed il suo il mini­stro delle finanze, Pranab Mukherjee spiegava la mossa affermando che "Le eco­nomie americana ed euro­pea sono collassate"

E gli analisti della Deutsche Bank (e molti altri, in verità) suggerivano verso settembre di non acquistare oro ..
Conclude Faber:

Dovete detenere oro fisico.

Già, oppure in alternatia, come suggeriscono gli stessi esperti di tante banche ed istituzioni finanziarie, sarebbe molto meglio detenere certificati di deposito di oro fisico.
Ma avete la sicurezza che sul vostro lingotto c’e’ solo il vostro certificato e non ce ne sono, per esempio, altri 9 come il vostro, pari ad un meccanismo di riserva frazionaria del 90%?
E soprattutto, in caso di necessità, riuscireste a raggiungere facilmente il vostro lingotto, custodito magari in nel caveau di una banca olandese?
Ad ognuno la sua risposta…
Per concludere con completezza, ricordiamo comunque che il mercato dell’oro è determinato da una serie di fattori, non tutti facilmente prevedibili nè controllabili (gli affezionatissimi ricorderanno il post “oro, il paradosso del prezzo” estratto dal GEAB 34. )

 

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