DI

ANTONIO DI FURIA
repubblica.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono un cittadino dell’Italistan. Vivo a Milano 2, in un palazzo costruito dal presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è azionista il presidente del Consiglio. L’assicurazione dell’auto è del presidente del Consiglio, come l’assicurazione della mia previdenza assicurativa. Compro il giornale, di cui è proprietario il presidente del Consiglio, o suo fratello, che è lo stesso. Vado in una banca del presidente del Consiglio. Esco dal lavoro faccio spese in un ipermercato del presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal presidente del Consiglio. Se decido di andare al cinema, ho una sala del circuito di proprietà del presidente del Consiglio, dove guardo un film prodotto e distribuito da una società del presidente del Consiglio (questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal presidente del Consiglio).
Se rimango a casa, guardo la tv del presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del presidente del Consiglio sono interrotti da spot realizzati dall’agenzia pubblicitatria del presidente del Consiglio. Faccio il tifo per la squadra di cui il presidente del Consiglio è proprietario.
Guardo anche la Rai, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Se non ho voglia di tv, leggo un libro, la cui editrice è di proprietà del presidente del Consiglio. E’ il presidente del Consiglio a predisporre le leggi, approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti e/o avvocati del presidente del Consiglio, il quale governa nel mio esclusivo interesse. Per fortuna!

Fonte: www.repubblica.it del 26.02.2010

Pubblicata nella rubrica LETTERE di Corrado Augias de La Repubblica con il titolo Nel paese di “Mario il Mago”