DI

VALERIO LO MONACO
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La conferma è arrivata ieri al summit specifico di Bruxelles. Sarkozy e Merkel (e altri sedici Paesi dell’area Euro a ruota), hanno trovato l’accordo, si fa per dire, per gli aiuti alla Grecia.
L’accordo prevede, sinteticamente, un intervento di aiuti "volontari e bilaterali" con una partecipazione complementare del Fondo Monetario Internazionale. Quest’ultimo sarà attivato "in caso di problemi molto seri e in assenza di alternative". Un modo elegante per indorare la pillola: i problemi sono già molto seri e non ci sono valide alternative. Come dire, appunto, conferma su quanto annunciato – e che avevamo denunciato – i giorni scorsi.
"La partecipazione dei governi dell’Eurozona sarà maggioritaria": naturalmente anche questa è una sciocchezza, poiché bisognerà verificare, e presto, quali e quanti saranno effettivamente gli Stati europei che decideranno di acquistare dei titoli greci. E non ci pare che in Europa, al momento, vi siano Stati tanto in salute da poterlo fare, anzi. Ergo l’FMI, come detto, tornerà alla ribalta.
Si è parlato di una somma tra 20 e 30 miliardi di Euro, ovvero il totale dei titoli che la Grecia deve emettere entro due mesi. Guarda caso. 
Rammentiamo, solo di passaggio, un punto fondamentale, che precede (o dovrebbe) qualsiasi ragionamento in merito. Nel momento in cui uno Stato vende i propri titoli – letteralmente, "si vende" – vuol dire che diventa merce. E i cittadini di questo Stato – al momento, i greci, la loro ricchezza e il loro lavoro, ovvero il loro tempo, dunque la loro vita – sono oggetto di scambio. Come prodotti su uno scaffale di un supermercato. Un uomo oggetto di scambio è uno schiavo. Questo il punto. 
Merkel & Co. hanno detto che i titoli greci saranno venduti e acquistati da "volenterosi" al prezzo di mercato. Il che significa al prezzo al quale verranno scambiati i Cds (Credit Default Swap), che come abbiamo visto poco tempo addietro su queste stesse pagine, essendo prodotti che garantiscono (dovrebbero) il rischio di insolvenza dello Stato, e che vengono scambiati sul mercato come merce qualunque, stabiliscono di fatto il "prezzo" di un titolo. Ovvero il valore dello Stato per il quale tali titoli e derivati sono scambiati.
Detenuti da chi? Da Banche e speculatori, naturalmente. 
Il circolo è vizioso, perché nel momento in cui uno Stato comprerà titoli greci, e gli stessi arriveranno a scadenza senza che la Grecia sarà in grado di ripagarli, quest’ultima non avrà altra strada che emettere nuovi titoli, e titoli sui titoli, che qualcuno dovrà comprare… e saremo da capo. In una spirale perpetua e soffocante.
Brutalmente: strozzinaggio legalizzato.

Fonte: www.ilribelle.com
26.03.2010
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