DI CRISTIAN SALAZAR
The Associated Press

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Migliaia di lavoratori e rappresentanti delle associazioni sindacali lo scorso giovedì hanno marciato su Wall Street per esprimere la loro rabbia legata ai licenziamenti, all’intervento di salvataggio delle istituzioni finanziare sovvenzionato con i soldi di chi paga le tasse e alle discutibili pratiche di prestito operate dalle grandi banche.
La marcia è stata organizzata dalla AFL-CIO[1], un’associazione di gruppi costituiti a livello locale che racchiude al suo interno una variegata combinazione di sindacalisti, attivisti, disoccupati e proprietari di immobili minacciati dai pignoramenti.
“Queste persone sono dei pirati” ha detto la piccola imprenditrice newyorkese Karen Casamassima, che si è appellata al ‘patriottismo economico’ mentre teneva in mano un cartello che dipingeva un teschio ricoperto di gioielli con la frase ‘Terroristi Finanziari’.
I partecipanti, sventolando cartelli con scritte ‘Wall Street è la Bancarotta della Nostra Economia’ e ‘Riprendiamoci l’America’, si sono trovati a City Hall Park e hanno poi marciato verso la Statua del Toro della Merrill Lynch, chiedendo credibilità e correttezza alle banche.
“Penso che Wall Street sia responsabile del collasso della nostra economia”, dice Bennett Silverstein, avvocato di Brooklyn, i cui risparmi sono stati azzerati dalla recessione.
All’inizio della giornata, alcuni schiamazzanti contestatori con i loro cartelli, in preludio alla manifestazione, si sono diretti verso l’ingresso di due edifici che accolgono le sedi di alcune banche in Manhattan’s Park Avenue.

 

[Reportage video di RussiaToday]

Più di cento persone sono entrate nel palazzo che ospita gli uffici di JPMorgan Chase. Intonando frasi del tipo ‘Scomparite, grandi banche!’ e ‘Potere al popolo!’, i manifestanti sventolavano una lettera indirizzata ai dirigenti con la richiesta di un incontro con il CEO.
Mezz’ora dopo sono stati tranquillamente condotti fuori dalla polizia, rimasta impassibile mentre i protestanti intonavano un “La polizia ha bisogno di un aumento”.
Quindi si sono diretti qualche isolato più in giù e si sono ammassati nella lobby del Seagram Building, dove la Wells Fargo e la Wachovia, la banca con la quale si è fusa nel 2008, hanno la sede.
I manifestanti reggevano cartelli con scritte ‘Salvate i Nostri Lavori’ e ‘Salvate le Nostre Case’. Uno di essi aveva una fotografia che ritraeva l’epoca della Grande Depressione. La polizia è arrivata a cavallo mentre alcuni lavoratori incuriositi guardavano la scena da dietro le finestre.
“Siamo qui oggi per fermare l’avidità corporativa che sta rovinando i nostri quartieri”, dice Andrea Goldman, 59 anni, di Springfield, Massachusstes, parte di un gruppo denominato “Alleanza per lo Sviluppo del Potere”.
Fran Durst, portavoce di Wachovia, ha detto che i manifestanti volevano consegnare una lettera alla banca, e così hanno fatto. Nessun altro commento è stato fatto su questa lettera.
Le altre banche non hanno voluto rispondere subito sulle richieste di commenti.
La “Securities Industry and Financial Markets Association”[1], della quale fanno parte diverse istituzioni finanziarie di Wall Street, si è rifiutata di commentare.
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NOTE DEL TRADUTTORE
[1] La ‘American Federation of Labor and Congress of Industrial Organizations’ (http://www.aflcio.org) è nata nel 1955 come federazione volontaria all’interno della quale si riuniscono 56 associazioni sindacali dei lavoratori nazionali e internazionali.
[2] Associazione che rappresenta gli interessi di centinaia di banche, asset manager e aziende operanti anche nel settore finanziario (http://www.sifma.org).
Titolo originale: "Angry Americans March on Wall Street "
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
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