Su un articolo scritto da Flavia Amabile e pubblicato sul sito del quotidiano La Stampa il 21-8-2008, intitolato Argentina, morti e vaccinati si legge di "Quattordici bambini sottoposti ai test su un vaccino della Glaxo sono morti per cause ancora da stabilire".

In tale articolo si riferisce di una vicenda che sta scatenando polemiche in Argentina e, di lì, in tutto il mondo. Quattordici bambini sarebbero morti durante il programma di sperimentazione del vaccino della Glaxo SmithKline per combattere la polmonite e l’otite. La sperimentazione è stata sospesa per un po’ alla fine di giugno su richiesta del Comitato Etico locale e poi è ripresa e ora va avanti regolarmente. Le prime dichiarazioni ufficiali della multinazionale farmaceutica rispetto alle polemiche risalgono a luglio. Chiariscono ma non convincono. 

Sarebbero morti? In effetti in fondo all’articolo il condizionale viene sostituito dall’affermativo Quello che si sa per certo è che 14 bambini che facevano parte del programma di sperimentazione della Glaxo sono morti.


E d’altronde il fatto che la Glaxo nel difendersi citi il caso di altri due bambini morti in America Latina è altamente indicativo: Sarah Alspach, portavoce della Glaxo negli Stati Uniti ha ricordato che sono morti altri due bambini coinvolti nell’esperimento a Panama e uno in Cile.

La  multinazionale ovviamente si difende affermando che se la sperimentazione è ripartita questo è il segno che non si è riscontrata nessuna irregolarità; noi però ci permettiamo di sospettare che il potere contrattuale di una mulltinazionale nei confronti di istituzioni, enti e comitati sia molto forte, e che le istituzioni sanitarie abbiano tutto l’interesse a minimizzare l’accaduto escludendo ogni correlazione coi vaccini e le procedure utilizzate durante questa sperimentazione su cavie umane consenzienti.

Consenzienti? La multinazionale Glaxo SmithKline ci tiene precisare che i partecipanti sono volontari, e possono ritirarsi in qualsiasi momento dal programma senza che questo provochi alcun problema, ma possiamo sentirci rassicurati da tale affermazione? Possiamo davvero dimenticare che le cavie umane coinvolte in questo esperimento SONO DEI BAMBINI e che quindi NON POSSONO DECIDERE DA SOLI? Possiamo davvero dimenticarci la povertà che persiste in Argentina specie dopo l’ultima pesantissima crisi economica che ha colpito il paese sudamericano? Come non pensare che molti genitori spinti dalla miseria abbiano accettato a firmare per conto dei propri figli dei moduli di consenso informato?

Appurato quindi che ci sono stati una quindicina di morti in seguito a vaccinazioni sperimentali su cavie umane (molto probabilmente a breve tempo dalla somministrazione del vaccino, altrimenti difficilmente si sarebbe creato tanto clamore) passiamo ad analizzare la fine dell’articolo in questione, ovvero l’intervista al dottor Antonio Cassone, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, è uno dei principali esperti italiani di vaccini.
In tale breve intervista egli afferma che: Finché non viene rilevata l’assenza di pericolosità sugli animali non si passa agli uomini. Questo non vuol dire che non ci siano stati casi in passato di vaccini che non creavano alcun problema agli animali e ne avevano invece sugli uomini.
Credo sia chiaro a tutti insomma: le prime cavie sono gli animali, ma sappiamo benissimo che fra noi e loro ci sono differenze notevoli ed un vaccino testato positivamente sugli animali può essere pericoloso per l’uomo. Se poi pensiamo che lo stesso vaccino può causare piccole reazioni secondarie in molti esseri umani e gravi malattie invalidanti in altri, possiamo comprendere come, a maggior ragione, la fase di sperimentazione sugli animali possa lasciare il tempo che trova.
Afferma inoltre il dottor Cassone: Se c’è un episodio, anche minimo, di intossicazione o di insufficienza respiratoria l’esperimento viene sospeso, e in un certo senso il vaccino è morto. Si analizza il risultato e si decide come proseguire. Non comportarsi così è follia.

Eppure abbiamo avuto di recente un vaccino per l’influenza suina che ha causato tanti e tanti di quegli effetti collaterali comprese morti e malattie invalidanti, che sembra molto strano il fatto che in fase di sperimentazione si sia davvero così cauti. E se davvero fossero così cauti questi sperimentatori, come mai la cauzione svanisce quando il vaccino viene approvato? Forse perché a quel punto si bloccherebbe un giro di soldi ormai innescato e quindi si toccherebbero interessi troppo forti?

E non dimentichiamo che la Glaxo SmithKline è la proprio la produttrice del Pandemrix uno dei più venduti vaccini per l’influenza suina, utilizzato ad esempio in Svezia ed in Germania, dove sono stati registrati diversi casi di morti e di gravi malattie in seguito alla sua somministrazione.


Infine una piccola nota: la Glaxo sul suo sito http://www.gsk.it/contenuto.php?parent=&id_menu=&visualizzazione=Dettaglio&id_content=3193&num_pag= afferma di essere entrata a fare parte di un organismo dal nome altisonante di Alleanza Globale che poi, si legge subito dopo, non è nient’altro che la GAVI Alliance, della Bill & Melinda Gates foundation (http://www.gavialliance.org/about/in_partnership/gates/index.php), ovvero un organismo creato da quel "simpaticone" di Bill Gates, il multimiliardario che supporta la geoingegneria (alias scie chimiche) e che afferma spudoratamente che coi nuovi vaccini si potrà ridurre la sovrappopolazione mondiale. Come fare quindi a credere ai buoni propositi di questi enti e di queste aziende?


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