Non è una finzione retorica, ma una situazione del tutto reale. “Civium Libertas” ha la fortuna di avere una Lettrice poliglotta che si muove abitualmente ed assai agevolmente sui siti web in lingua straniera. Attinge spesso di prima mano notizie che più tardi o mai giungono sul web italiano, per non parlare della carta stampata o delle televisioni. Proprio ieri sera il solito Pagliara faceva la solita propaganda, che neppure vale qui la pena di riprendere e confutare. Ho perciò dato licenza alla nostra Lettrice di disporre del blog “Civium Libertas”, inviando senza eccessive formalità stilistiche tutto ciò che trova interessante o utile da segnalare al web italiano.
Purtroppo, esistono confini linguistici che sono più solidi ed escludenti dei confini amministrativi, politici e militare stabiliti dagli stati e dal diritto internazionale. La Lettrice, di cui per ragioni concordare non sarà rivelato il nome, ha già collaborato in passato al nostro Blog con notizie che sono state poi riprese da altri blogs ed aggregatori. Riprende adesso la collaborazione, in modo più organico, costruendo un’apposita homepage dove i Lettori potranno trovare raccolte le “Nostre Corrispondenze”, da parte della comunità dei Lettori che in questo modo si trasformano in Collaboratori.
Al momento scrivo poco su “Civium Libertas” per la semplice ragione che sono impegnato ad aggiornare e sviluppare il mio blog di Geopolitica ed in particolare l’impegnativa ricerca su «La questione sionista e il Vicino Oriente», che partendo dal 1921 (in avanti e a ritroso) intende far vedere come la Questione fosse già perfettamente definiti, nei suoi termini ancora attuali, molto prima che fascismo e nazismo venissero in essere. Anzi, la Questione era allora ancora più chiara di quanto non appaia adesso, inquinata come è, da una massiccia propaganda e da un asservimento sistematico dei media e di buona parte di politici e governanti. Mubarak – finalmente uscito di scena – era l’uomo che Israele aveva imposto ad un popolo di 80 milioni di abitanti: un vero e proprio servo dello straniero, un vero e proprio traditore del suo popolo. E ce ne sono ancora tanti! E tanti ne abbiamo in caso: ognuno lo sa ma nessuno lo dice o lo può dire.
Avvertenza finale e consueta: non riteniamo di dover sacrificare a ragioni di forma linguistica e di stile l’immediatezza dell’informazione e dell’espressione. Correggeremo in un secondo tempo tutto quello che ci parrà di dover correggere, rettificare, integrare, migliorare. Il testo che segue della nostra Lettrice è già vecchio di alcuni giorni per il semplice fatto che non ho trovato prima il tempo di leggere la mia posta: ed è dunque precedente la notizia delle dimissioni di Mubarak, che adesso cambia in quadro generale della situazione.

Antonio Caracciolo

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La Rivolta dell’Egitto: Retroscena –
Ovvero, Quello che i Media Non Raccontano

Mentre scorrono in Tv le immagini suggestive che ci arrivano dalla Piazza della Liberazione del Cairo (Tahrir Square), tutti facciamo il tifo affinché quella che ormai viene chiamata La Rivoluzione Egiziana abbia successo. Ma pochi qui in Europa sanno contro quali poteri si stiano rivoltando in realtà gli egiziani e l’intera popolazione araba. E pochi sanno che la lotta contro tali poteri ci riguarda tutti da vicino, non solo in Europa e nell’occidente, ma nel mondo intero.
Leggendo il titolo di questo scritto viene da chiedere: su cosa i media non vogliano informarci? E perchè?
Perché, ad esempio, i media, quelli occidentali, non ci raccontano per quale motivo la rivolta di Tunisi si è risolta in poco tempo, mentre quella egiziana sembra doversi protrarre nel tempo con scenari che cambiano di giorno in giorno?
Nel caso di Tunisi le potenze occidentali non hanno poi insistito più del dovuto nell’appoggiare il loro governo fantoccio in quel paese, ritenendolo evidentemente una pedina sacrificabile che non avrebbe seriamente compromesso gli equilibri e interessi politici occidentali nei paesi arabi.
Nel caso dell’Egitto, invece, osserviamo che a quanto pare non c’è verso di far cadere il governo Mubarak – e non solo la persona di Mubarak, che è egli stesso una mera pedina profumatamente pagata per fare la propria parte di traditore del popolo egiziano e delle altre popolazioni arabe. Proprio in questi giorni ci è stata rivelata l’entità dell’enorme fortuna in possesso di Mubarak, stimata di oltre 75 miliardi di dollari. E questo, ci fanno notare gli esperti che leggo nel web, fa di lui al momento l’uomo più ricco del mondo, spodestando dal trono del primato l’imprenditore messicano il cui patrimonio è vicino ai 70 miliardi di dollari.
Ma quali siano gli interessi, e da parte di chi, a mantenere in vita il regime e il sistema oppressivo egiziano, nei media non viene spiegato. Non nei media convenzionali.
Tutti siamo più o meno convinti che i media non ci raccontino tutto "perché sono asserviti al potere". Ma di quale "potere" stiamo parlando in questo caso? Gli interessi di chi sono serviti e tutelati nel tenere all’oscuro il pubblico occidentale, e in particolare quello americano – in merito ai retroscena internazionali riguardo all’Egitto?
E’ curioso notare che, nelle strade arabe invece, anche l’uomo comune è perfettamente al corrente dell’entità contro la quale deve combattere. Come in ogni rivoluzione, anche in Egitto la gente chiede che ci siano migliori condizioni di vita e che cessi la corruzione di chi governa. Ma nel caso dell’Egitto la “corruzione” è qualcosa di mostruoso, che coinvolge la totalità delle maggiori potenze occidentali e arabe.
Ciò che in occidente non viene raccontato è che, se la Rivoluzione Egiziana avverrà nelle modalità che il popolo egiziano richiede, ciò comporterà lo scacco al “Re Nero” sullo scacchiere politico internazionale. Comporterà un vero e proprio sconvolgimento degli equilibri e delle forze in campo non solo nel medio oriente, ma nel mondo intero. A guadagnarci saranno molti popoli oppressi. A perdere saranno quei poteri che impediscono la convivenza civile ed equalitaria dei popoli nel mondo.
Per meglio spiegare chi sono i poteri contro cui combattono gli egiziani – e altre popolazioni arabe – bisogna analizzare 2 aspetti:

  1. gli slogan che gli egiziani gridano ad alta voce in piazza della liberazione
  2. quali sono state fin dall’inizio della rivolta egiziana le reazioni delle maggiori potenze occidentali ed arabe.

…Non mi dilungo per non annoiarla.
Attualmente c’è la lunga diretta PressTv in quanto sembra vicina l’abdicazione di Mubarak e l’ufficiale insediamento di Omar Suleiman, ora Vice-Presidente: il famigerato generale che in realtà è stato a tutti gli effetti in controllo delle politiche estere dell’Egitto negli ultimi 15 anni, essendo anche il Capo dei Servizi Segreti e il principale referente dei rapporti con Israele. La gente non accetterà Suleiman, ma le Potenze Sioniste – ovvero l’Impero Sionista come definisco io USA-ISR-GBR-UE – stanno spingendo per la presa del potere da parte del generale Suleiman e dell’esercito – sta succedendo proprio ora …

 

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