DI

DYLAN RATIGAN
Huffington Post

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Chicago, è la vendita dei parcometri al fondo sovrano di Abu Dhabi. In Indiana, è la vendita della strada a pedaggio del nord ad una joint venture ispano-australiana. In Wisconsin è la salute pubblica e i programmi alimentari, in California le biblioteche. Impianti di trattamento acque, scuole, strade a pedaggio, aeroporti e centrali elettriche. È l’Amtrak. Ci sono vasi comunicanti tra politici corrotti, grandi banche e agenzie di rating. Ci sono conflitti di interesse. È una cosa bipartisan.
E sta raggiungendo una città vicino a voi, potrebbe già essere lì. Stiamo parlando della vendita del patrimonio pubblico agli investitori privati. Potreste aver sentito parlare di “affari una tantum”, ma quello che ci apprestiamo a esplorare con l’Huffington Post è la grandezza e la portata di una campagna nazionale, organizzata per cambiare il modo in cui ci governiamo. In un’epoca di bilanci locali e statali sempre più stiracchiati, la tentazione dei politici locali di privatizzare i beni pubblici può essere così forte da far apparire la tendenza inarrestabile. Eppure, l’indignazione pubblica ha fermato e rallentato una serie di iniziative.

Siccome non ci sono dibattiti televisivi su questo problema, non ci sono sondaggi e non ci sono elezioni, chi vincerà la partita determinerà la forma dell’America moderna. Il Dylan Rattigan Show sta collaborando con l’Huffington Post per fare una serie in tre parti chiamata "America for Sale", mostrando i pro e i contro, la politica e l’economia di un nuovo governo molto più privatizzato.

A Wall Street, la creazione e la gestione dei "Fondi Infrastrutture" è un grande business, con oltre 140 miliardi di dollari gestiti da banche come Goldman Sachs, Morgan Stanley e la specialista australiana del settore, Macquarie. Le registrazioni del SEC della Goldman nel 2010 dovrebbero darvi un’idea della portata della campagna. La Goldman dice che saranno coinvolti nella "proprietà e gestione dei servizi pubblici, negli aeroporti, strade a pedaggio e porti di spedizione, così come negli impianti di produzione di energia, nelle materie prime e in altri componenti dell’infrastruttura, sia negli Stati Uniti che all’estero". E mentre la banca vede maggiori opportunità nei "beni in condizioni precarie" (cioè in città e Stati ridotti sul lastrico a causa della crisi finanziaria), allo stesso tempo riconosce anche "le preoccupazioni di tipo reputazionale per quanto riguarda il modo in cui tali attività vengono gestite o detenute".

Gli stessi fondi sono chiari nel comunicare con gli investitori sul perché siano buoni investimenti, visto che un bene pubblico è di solito un monopolio. Quadrant Real Estate Advisors dice: "La maggior parte dei beni sono monopolistici per natura e hanno concorrenti limitati, creando l’opportunità di rendimenti stabili e di lungo termine. Le scelte di investimento includono attività economiche e attività sociali." Il Quadrant osserva che la dimensione del mercato varia dai 12 ai 20 miliardi di dollari, più o meno quella del settore ipotecario americano. "Dato il mercato e le potenziali opportunità di rendimento, gli investitori istituzionali dovrebbero considerare le infrastrutture un investimento strategico."

Come per le cartolarizzazioni dei mutui, i conflitti di interesse sono notevoli. La Pennsylvania ha quasi privatizzato la sua autostrada, con la Morgan Stanley è comparsa su più lati del tavolo delle trattative, sia come consulente per lo Stato che come potenziale offerente. Come vedrete, queste accordi sono spesso redditizi perché limitano la capacità pubblica di governare, non perché creano valore. Per esempio, la società privata di infrastrutture Transurban, che sta al momento tentando di privatizzare una parte della Beltway intorno al Distretto di Columbia (Washington), è pronta ad abbandonare l’accordo se i governi locali richiederanno un’analisi ambientale del progetto. Molti di loro hanno clausole che sanciscono le loro posizioni monopolistiche, impedendo a Stati e contee di cambiare le opzioni di zonizzazione, parcheggio o trasporto.

Anche se la tendenza è presente in tutto il mondo, la privatizzazione delle infrastrutture pubbliche negli Stati Uniti è arrivata in modo massiccio solo nel 2000. Vale la pena discuterne, perché dove è stata implementata ha scatenato una rabbia profonda e intensa. A Chicago, ci sono state proteste veementi dopo che il sindaco Richard Daley ha approvato l’accordo di privatizzazione. In Wisconsin, le recenti proteste e contro-proteste sull’operato del controverso governatore Scott Walker erano incentrate anche sulla privatizzazione dei servizi sanitari dello Stato. In Ohio, la polemica sta ruotando attorno alla proposta di mettere l’autostrada in vendita, mentre in Indiana la strada statale a pedaggio è stata affidata ai privati ​​dal 2006, irritando i camionisti che stanno pagando pedaggi molto più alti.

L’organizzazione politica ferve; sul versante repubblicano, i gruppi conservatori la stanno facendo passare per una strategia di moderazione fiscale. L’American Legislative Exchange Council (ALEC), l’influente think tank che bersaglia i funzionari statali e locali più pacati, ha lanciato un’iniziativa chiamata Publicopoly, un gioco da tavolo simile al Monopoli. "Seleziona la tua piazza di gioco", dice la pagina web, e l’ALEC vi aiuterà a privatizzare uno dei sette settori: attività di governo, istruzione, trasporti e infrastrutture, sicurezza pubblica, ambiente, salute o telecomunicazioni.

Dal punto di vista democratico, l’amministrazione Obama ha incoraggiato i fondi sovrani cinesi a investire nelle infrastrutture americane per poter importare capitale straniero. È stato il sindaco di Chicago e icona democratica, Richard Daley, a privatizzare il Chicago Midway Airport, la Skyway e i parchimetri. Senza incarichi pubblici dopo 22 anni, è ora un consulente a pagamento dello studio legale che ha negoziato la vendita dei parchimetri.

Fanno parte del gioco anche le agenzie di rating, che stilano classifiche dei comuni che sono disposti a privatizzare i propri asset, o sviluppando nuove potenzialità di profitto seguendo la stessa impostazione. (Si veda il capitolo "Emissione Significativa del Debito Previsto con la Privatizzazione degli Alloggiamenti delle Forze Armate" del rapporto di Moody del settembre 2007).

Nei prossimi tre giorni, valuteremo cosa significa avere un governo votato al profitto e anche se riusciremo a avere strade migliori dopo che Goldman Sachs avrà determinato il pedaggio da pagare. Nell’esplorare questa tematica, spero che gli americani saranno in grado di decidere se vogliamo davvero vedere l’America messa in vendita.

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Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/article28341.htm

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FEY