DI

GIULIETTO CHIESA
megachip.info

 

 

Trascrizione dell’intervista rilasciata ad AGR on line il 26 gennaio 2012, subito dopo l’operazione di polizia in Val di Susa che ha portato all’arresto di 26 persone
Il leader Perino parla di “un’operazione mediatica” … il procuratore Caselli ha detto che “ci sono prove schiaccianti, non è un’operazione contro il movimento”, però fatto sta che ci sono questi 26 arresti tra cui anche personaggi abbastanza di spicco della protesta No Tav: una tua lettura, un tuo commento …

Dico quello che penso. La prima considerazione, checché ne dica il procuratore Caselli, è che la mescolanza di nomi che ci sono in questi 26 non può oscurare il fatto che costituisce un’iniziativa politica che colpisce il movimento No tav.
Questa è la prima cosa che io immagino, perchè colpisce me e credo che colpirà migliaia di persone in Val di Susa e decine di migliaia di persone fuori dalla Val di Susa.

Chi mette in atto questi meccanismi deve sapere quali sono gli effetti che produce. In una situazione come questa a maggior ragione, in cui mezza Italia sta scendendo in lotta, questo segnale ha un significato univoco: colpiremo quelli che si oppongono e protestano. Questo sarà l’effetto, storico direi, di una decisione del genere, a prescindere dall’individuazione delle responsabilità ma siccome abbiamo cattive esperienze in merito, mescolare tutte le cose insieme produce un grande pasticcio.

È ovvio che in ogni movimento, sottolineo questa frase, in ogni movimento di protesta, in una situazione come questa, in cui manca una guida politica, in cui manca assolutamente un’opposizione politica capace di incanalare e guidare queste lotte è evidente a chiunque che si inseriranno in questi movimenti e in queste proteste forze che hanno disegni diversi di vario tipo non necessariamente strategici, in qualche caso puri e semplici stupidi, che non capiscono il contesto, ma ci possono essere ogni tipo di infiltrazioni, e in ogni caso ci può essere una forma di protesta insensata che non porta a nulla e che distrugge invece di costruire.

Questo lo sappiamo tutti. Dovrebbero saperlo anche le forze dell’ordine. Dovrebbero saperlo anche coloro ai quali è demandato il compito di guidare questo paese. E questa decisione fa esattamente il contrario invece di aiutare a costruire la pace sociale dove è possibile attraverso un procedimento di partecipazione reale e quindi tenendo conto e ascoltanto le esigenze della popolazione, in questo caso la Val di Susa, si fa il contrario, si getta tutto nello stesso calderone e si aiuta e si incentiva il disordine.

Questo è quello che io in questo momento vedo e sono molto amareggiato di questa incapacità dei gruppi dirigenti italiani di capire in quale direzione sta andando questo paese.

Giulietto Chiesa
Fonte: www.megachip.info
Link: http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/7596-gli-arresti-del-no-tav-come-antipasto.html