Tutte le principali banche sono coinvolte, da Barclays a Hsbc, nonostante il calo dei profitti per alcune. Aggirate le regole europee che limitano i premi

di

Daniele Guido Gessa

Barclays

Nonostante lo scontro fra Regno Unito e Unione europea sulla questione dei bonus ai banchieri, le grandi banche di Londra continuano a concedere i tanto contestati premi milionari ai manager. Hsbc, il più grande e ricco istituto di credito d’Europa, secondo le indiscrezioni riportate da Sky, forte dei suoi 250mila dipendenti annuncerà bonus relativi al 2013 per un totale di 2,4 miliardi di sterline, quasi 2,8 miliardi di euro.

Tutto questo mentre non si placano le ire degli inglesi per le colpe delle banche nella crisi partita nel 2008 e la stampa del Regno Unito continua ad attaccare, ogni giorno, le politiche creditizie che vengono decise a Londra. Ma lo scontro avviene anche a livello europeo, con le regole imposte da Bruxelles che limitano il totale dei bonus al 100% dello stipendio annuo oppure al 200%, se così deciso dal totale degli azionisti. Regole che in Gran Bretagna non si vogliono rispettare e così è subito nata una nuova tecnica: remunerare manager e banchieri in azioni, con l’obbligo di tenerle in caldo, prima di poterle vendere, per un minimo di tre anni. Una pratica che aggirerebbe le regole europee e che non farà altro che riaccendere lo scontro tra Londra e Bruxelles.

Una banca come Barclays, del resto, ha già aumentato del 10% l’ammontare dei bonus, portandoli a un totale di 2,4 miliardi di sterline, nonostante profitti in calo e conti economici non proprio rosei, con paventati tagli al personale. Non che manchi la trasparenza, comunque. Hsbc, ad esempio, ha pubblicato un report di 500 pagine per descrivere nei dettagli paghe e bonus dei suoi dipendenti più prestigiosi. Ma tutte le banche si preparano alla festa. Così, dall’amministratore delegato di Barclays, Antony Jenkins, a quello di Lloyds, António Horta-Osório, e al numero uno della Royal Bank of Scotland, Ross McEwan, tutti sono pronti a intascare i ricchi premi. In questi giorni le assemblee degli azionisti dei principali istituti di credito stanno decidendo se elargire le azioni in pagamenti mensili o quadrimestrali.

Ma l’aspetto temporale è di poca importanza, quello che è certo è che, in un sistema bancario altamente sotto stress come quello attuale, non è comunque finita l’era delle vacche grasse. Ma c’è di più: secondo alcuni analisti, molti dei manager di banca potranno accedere a bonus pari al700% del proprio salario annuo. Una mina vagante anche nelle relazioni sindacali, considerando che gli impiegati di banca, quelli che ogni mattina si presentano alle 8 allo sportello, hanno visto aumentare il loro stipendio di ben poco nel 2013. Del resto, qui a Londra, il governo si è espresso apertamente contro le limitazioni imposte da Bruxelles. Così ha fatto anche Mark Carney, il governatore della Banca d’Inghilterra, e la lotta oggi si profila anche nelle aule dei tribunali.

Il timore a Londra è che pagare meno manager e banchieri possa portare le migliori menti finanziarie del Paese a spostarsi in aree del mondo più remunerative. E che anche le banche, un domani, possano scegliere di rilocalizzarsi in base alle nuove necessità. Intanto, nel 2012, in una banca come Hsbc, ben 204 persone sono state pagate più di un milione di sterline. Spesso, molto di più, con stipendi dei bancari alla prima assunzione che a stento superano le 20mila sterline annue.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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