DI

ROSANNA SPADINI

 

Devo ammettere che sui vaccini non ho alcuna certezza, non ho nemmeno competenze scientifiche per affermarne l’assoluta validità, oppure per denunciarne rischi accertati. Però in questa strana storia molte cose non tornano, le ambiguità abbondano e le bufale ben orchestrate e indecifrabili  dell’informazione mediatica addensano la nebbia sulle verità.

Il vaccino sembra comunque essere diventato il nuovo dogma di fede, dogma di Stato, verità scientifica rivelata e imposta ai fedeli come principio sacrosanto.

Naturalmente come ogni fede assoluta suscita ribellioni eretiche e diserzioni agnostiche, scatena fanatismi da entrambi i versanti, con tutte le deviazioni del caso. Perché dunque tutta questa ansia, questo fanatismo, del tipo chi non si vaccina con me peste lo colga?

Sarebbe meglio invece spiegare pacatamente all’opinione pubblica quali studi hanno portato a decidere l’obbligatorietà di ben 10 vaccini nel primo anno di vita, cosa si sa delle possibili complicazioni, e come fare per evitarle. Perché infatti l’Italia sta adottando sulle vaccinazioni una politica ben diversa rispetto a quella degli altri Paesi, anche quelli più avanzati, dimostrandosi decisamente più rigidamente ottusa, o biecamente interessata, nonostante manchi l’evidenza di una pandemia immediata.

Fino a oggi infatti mancano studi scientifici solidi sulla frequenza delle complicazioni, per questo motivo la ricerca sulle segnalazioni degli effetti collaterali dei vaccini è ancora piuttosto inattendibile. Il recente rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) non dà alcuna informazione utile a comprendere la dimensione del problema. Vengono evidenziate incidenze di possibili eventi avversi molto maggiori in alcune regioni rispetto ad altre, senza che nemmeno i medici sappiano spiegare bene cosa attendersi da possibili complicazioni.

Il disegno stesso del sistema di rilevazione manca di validità scientifica, non consente di stabilire se un evento patologico insorto dopo una vaccinazione sia causato dal vaccino o no. Quindi come può un ministro imporre un nuovo trattamento sanitario obbligatorio senza disporre di un sistema di monitoraggio efficace dei possibili danni?

E poi si conoscono perfettamente le profonde implicazioni politiche della casa farmaceutica Glaxo, che è leader mondiale della produzione di vaccini. Il vaccino esavalente è una sua creazione.

La Glaxo sta collezionando accuse di corruzione in giro per il mondo, il Wall Street Journal scrive che esistono mail secondo cui lo staff dell’azienda avrebbe corrotto numerosi medici con viaggi e campioni di farmaci in omaggio, che avrebbero potuto vendere direttamente ai pazienti.

Appena due giorni prima un’inchiesta del programma Panorama della Bbc rivela che in Polonia il manager regionale della Glaxo Smith Kline e 11 dottori sono sotto indagine per un presunto giro di mazzette versato ai camici bianchi in cambio della prescrizione del farmaco antiasmatico Seretide.

L’elenco delle condanne della Glaxo poi è piuttosto lungo, la più vergognosa dice che: «Nel 2012 un tribunale argentino ha condannato la Glaxo per aver sperimentato vaccini (contro la malaria) direttamente su bambini di famiglie indigenti, il che ha provocato ben 14 decessi».

Nel Dicembre 2015, sotto la presidenza Renzi lo stabilimento della Glaxo di Siena (ma anche quello di Verona) era a rischio licenziamenti. Si parlava addirittura di trasferire tutti gli impianti all’estero.

Nell’Aprile 2016 la Glaxo cambia repentinamente strategia industriale e non solo non licenzia più, ma decide di investire in Italia, anzi proprio in Toscana un miliardo di euro.

Cosa è stato promesso all’azienda per indurla a non licenziare e addirittura investire  una cifra astronomica e in un modo così imprevisto? Beh … nel Maggio 2017 il consiglio dei Ministri approva il decreto Lorenzin.

Nel video è presente Matteo Renzi quando ha presentato nel 2016 (guarda caso proprio all’auditorium GSK di Verona) il Piano Nazionale Industria 4.0

Renzi glaxo

A questo punto una domanda sorge spontanea: fino a che punto è ragionevole che le istituzioni sanitarie pubbliche siano legate ad aziende farmaceutiche? Come può essere che, alla luce del sole, ex consiglieri di amministrazione della Smith Kline rivestano cariche di primissimo piano nella sanità pubblica, come Raniero Guerra ?

Infatti Codacons ha fatto un esposto all’Anac sulle vaccinazioni, in cui ha chiesto all’Autorità anticorruzione se «sia lecito che il dirigente del ministero della Salute, Ranieri Guerra, firmi atti pubblici sui vaccini sedendo, come da curriculum, nel Cda della Fondazione SmithKline (ente finanziato dalla GlaxoSmithKline), che come noto produce il vaccino esavalente venduto in Italia» … «Risulterebbe infatti che Guerra abbia firmato tutti i provvedimenti sui vaccini anziché astenersi come dovuto, in base all’articolo 323 del Codice penale».

Ma chi è il dott. Guerra? Il suo curriculum vitae, scaricato dal sito del Ministero, evidenzia che si tratta proprio di un ex consigliere della Fondazione Smith Kline, ora al Ministero della Salute, con l’incarico nientemeno che di Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, cioè l’uomo chiave del Ministero, preposto alla gestione del business vaccinale.

Il luminare però risulta anche membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione FADOL, che ha sede a Roma in via Lanciani 2.

E’ sempre componente del consiglio d’amministrazione di EXONOMICS una costola che arriva direttamente dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. L’azienda madre è comunque HANSA BIOMED, un gruppo leader a livello mondiale nella diagnostica. E’ fresca fresca una strategica partnership, quella con il gruppo svizzero LONZA, a sua volta ai vertici nella hit internazionale biofarmaceutica, sempre nel ventre di Big Pharma.

E poi la chicca. Ossia un’altra presenza in un super accorpato consiglio d’amministrazione, quello della Fondazione GlaxoSmith Kline, il cui quartier generale italiano si trova a Roma, in via Terenzio 35. Da tener presente che la Fondazione è totalmente finanziata dalla madre, ossia il colosso GlaxoSmithKline spa, of course.

E chi ha nominato Ranieri Guerra nel cda della Fondazione? A quanto pare diversi soggetti non da poco. Si parte dallo stesso ministero per la Salute, per poi passare al già visto Istituto Superiore di Sanità, senza farsi mancare l’ok del ministero per l’Università e la Ricerca, quello dell’Economia, nonché quello della Conferenza Stato-Regioni. Dulcis in fundo, ovviamente, c’è il voto del padrone di casa, Glaxo.

Ma in quale razza di paese viviamo dunque, dove le nostre istituzioni pubbliche di maggior rilievo entrano a far parte di una Fondazione privata che fa solo e unicamente i propri interessi?

Per quanto riguarda il problema prevenzione, un rapporto confidenziale della famigerata multinazionale del dicembre 2011,  attesta che tra gli altri disturbi notificati, figura anche l’autismo ed altre patologie cerebrali (pagina 626 del Confidential to Regulatgory Authorities).

Sul rapporto «Glaxo» sono elencati molti «effetti avversi» al vaccino mai sottoposti alle autorità sanitarie. La stessa multinazionale ha ammesso l’autenticità del documento, nessuna autorità italiana, però, lo ha contestato. Insomma, gli stessi produttori attestano che i vaccini inoculati a neonati e bambini sono pericolosi.

La multinazionale Glaxo SmithKline nasconde al mondo intero scottanti informazioni relative alla insicurezza del vaccino pediatrico Infanrix Hexa, inoculato in forma esavalente anche  in Italia, ma sequestrato nell’ottobre del 2012 in 19 nazioni, Germania, Spagna e Francia comprese.

Nel dossier interno lungo 1.271 pagine sul vaccino Infanrix Hexa, somministrato  mediante un’unica soluzione di esavalente a milioni di bambini usati come cavie, la società GSK ha elencato le reazioni avverse che si sono verificate dopo l’iniezione di una dose di Infanrix Hexa, dalla febbre alla morte, indipendentemente dal fatto che l’effetto avverso fosse correlato con l’iniezione preventiva oppure no.

Il dossier Glaxo rivela un lungo repertorio di complicanze ed effetti collaterali dannosi per la salute umana dei minori. La holding farmaceutica ha individuato numerosi dati e centinaia di referti medici che riportano reazioni avverse e decessi.

Singolare coincidenza: il micidiale Infanrix Hexa è stato messo in produzione nel 2001, e proprio da allora in Italia le autorità sanitarie dello Stato hanno provveduto a far sparire il quadrivalente, sostituendolo con la bomba esavalente.

In Italia, secondo le statistiche dell’Istituto superiore di sanità, negli anni ’70 solo un bambino su 10.000 era autistico, contro uno su 2.500 negli anni ’80, contro l’attuale uno su 100, con una frequenza 4 volte più alta fra i maschi. Negli Stati Uniti (dove la sindrome colpisce un bimbo su 88) il dato è cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni.

filmato nuovo

I vaccini contengono anche metalli pesanti, primo tra tutti il famigerato thimerosal, responsabile della intossicazione da mercurio e quindi dell’esplosione dei casi di autismo infantile a partire dal 1992. Infatti, con l’introduzione obbligatoria della vaccinazione antiepatite B, i bambini ricevono una quantità variabile tra 125 e 175 mcg di mercurio. Sull’esempio U.S.A. anche i legislatori nostrani, nel 2001-02 decretarono che il mercurio non fosse più aggiunto ai vaccini anti-infettivi dell’infanzia, tuttavia alle aziende produttrici è stata concessa la deroga per parecchi anni.

Il documento della Glaxo è basato su 1.742 referti medici internazionali, provenienti da 41 Paesi, in prevalenza Italia, Germania e Francia, inviati spontaneamente nel corso del biennio 2009-2011. Secondo l’indagine, a partire dal 2000, anno di lancio del vaccino esavalente approvato in 92 Paesi, sono state distribuite complessivamente più di 70 milioni di dosi e sono tra 6 e 24 milioni i bambini vaccinati. Le tabelle presentano le «reazioni avverse al vaccino» elencate nelle varie relazioni mediche redatte dopo la vaccinazione: 3825 casi differenti di complicazioni mediche, sul sistema cardiovascolare, nervoso, respiratorio, o immunitario. Di questi 559 sono considerati più gravi, ma solo 56 sono elencati nel documento ufficiale. Nelle tabelle si fa riferimento anche all’autismo, inserito tra i cosiddetti «disordini mentali». Il rapporto si conclude affermando che «il profilo beneficio/rischio dell’Infanrix hexa continua a essere favorevole». Manca, però, una descrizione dettagliata dei casi e della correlazione con l’autismo, malattia che in Italia colpisce circa 500mila persone.

Ma l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), ossia chi dovrebbe per legge controllare i medicinali e tutelare la popolazione, ha erogato una valanga di denaro pubblico (27,5 milioni di euro) alla Glaxo, una holding condannata in mezzo mondo per reati medico farmaceutici.

Nel 2015 poi il presidente del cda dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, Sergio Pecorelli, era stato sospeso dall’incarico per decreto dal direttore generale dell’agenzia, Luca Pani, per un conflitto di interessi di massimo livello che «non consente di svolgere alcun tipo di attività». Pecorelli, che è stato al contempo Rettore dell’Università di Brescia, membro del cda dell’Istituto superiore di Sanità e di numerose società mediche e scientifiche nazionali e internazionali, secondo i risultati di un’inchiesta interna sarebbe stato portatore di un conflitto di interessi «di livello 3» per la sua partecipazione in diverse fondazioni e fondi di investimento, che finanziano le industrie farmaceutiche per cifre milionarie.

Una recentissima sentenza della Corte d’Appello di Milano smentisce l’Aifa e conferma in via definitiva il nesso di causalità tra vaccini e una grave patologia di una neonata. Lo afferma il Codacons, che rende nota la decisione passata in giudicato e annuncia una nuova denuncia contro l’Aifa per le informazioni non corrette diffuse negli ultimi tempi. La Corte d’Appello ha infatti riconosciuto il nesso causale tra il vaccino somministrato ad una neonata di sei mesi e la grave encefalopatia sviluppata dalla bambina, condannando il Ministero della salute a risarcire la famiglia in base alla legge 210/92.

Si legge nella sentenza (Pres. Monica Vitali, Rel. Maria Di Paolo):
«Il Ctu ha accertato che, fino alla somministrazione del vaccino, la piccola presentava uno sviluppo assolutamente normale e non aveva sofferto di alcun disturbo. I primi disturbi del comportamento e della motilità si manifestano appena qualche giorno dopo la somministrazione della II dose di vaccino e sono subito seguiti da episodi compulsivi. […] Il Ctu, sulla base di letteratura nazionale ed internazionale, rileva che esiste “plausibilità biologica” tra encefalopatia e vaccino del tipo di quello somministrato, nel senso che l’ encefalopatia viene annoverata tra le c.d. reazioni avverse a quel tipo di vaccino […] Non si tratta di “compatibilità” ma di “alta probabilità” desunta a seguito di un iter logico che il Collegio ritiene chiaro e documentato».

Per tale motivo l’associazione, ribadendo ancora una volta l’importanza delle vaccinazioni, ha annunciato una nuova denuncia in Procura contro i vertici dell’Agenzia del Farmaco, e pubblica sul proprio sito http://www.codacons.it  il modulo con cui i genitori possono chiedere indagini pre-vaccinali per i propri figli.

Ma è dal luglio del 2012 che la GlaxoSmithKline è stata condannata per il più grande caso di frode sanitaria negli Stati Uniti. In seguito a questo ha accettato di pagare un risarcimento di 3 miliardi di dollari, il quale costituisce il più grande risarcimento pagato da una casa farmaceutica. L’accordo è correlato alla promozione illegale di prescrizioni di farmaci da parte dell’azienda, al fatto di non aver riportato correttamente i dati di sicurezza di utilizzo, alla corruzione di medici e alla promozione di medicine per usi non autorizzati.

Da Sinistra: Ranieri Guerra, Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington, il Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli, Bill Corr, UnderSecretary for Human Health Services (HHS), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Vice Ambasciatore italiano a Washington, Ministro Luca Franchetti Pardo.

Infine tutto sembra essere cominciato a Washington, il 29 settembre 2014, al Global Health Security Agenda (GHSA) tenutosi alla Casa Bianca, dove l’Italia ha comunicato le strategie e le campagne vaccinali nel mondo nei prossimi cinque anni.

Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama.

È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli – Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni.».

Sul tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale – ha affermato il Ministro Lorenzin – Il tema dei vaccini sarà una delle priorità durante il semestre italiano di Presidenza Europea.  Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di prevenzione contro nuove possibili epidemie”.

Per questo fa discutere la sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano che afferma l’esistenza di “un nesso causale” tra il vaccino esavalente Infanrix Hexa Sk (contro difterite, tetano, poliomelite, epatite b, Haemophilus influenzae di tipo B e pertosse) prodotto da GlaxoSmithKline e l’autismo, e condanna il ministero della Salute (che ha adottato questo farmaco) a versare per tutta la vita un assegno bimestrale a un bimbo di nove anni affetto dalla patologia, al quale nel 2006 fu iniettato il vaccino.

La sentenza cita la perizia del medico legale Alberto Tornatore, nominato dal Tribunale milanese, il quale sottolinea che «è probabile, in misura certamente superiore al contrario, che il disturbo autistico del piccolo sia stato causato, o almeno concausato dal vaccino Infranrix Hexa Sk», e che questo vaccino «mostra una specifica idoneità lesiva per il disturbo autistico».

La relazione del medico legale fa riferimento a «un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline (GSK)».  Il perito del Tribunale milanese fa in particolare riferimento a «cinque casi di autismo segnalati durante i trial, ma omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio».

In conclusione, mi sembra che ci siano molte ragioni per nutrire numerosi dubbi sulla correttezza dell’imposizione autoritaria del Decreto Lorenzin, che impone somministrazioni vaccinali, senza lasciare libertà di scelta, come avviene invece in paesi civili quali Germania e UK, e per di più senza alcuna indagine preventiva sulle condizioni metaboliche e immunitarie dei bambini.

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