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Di

Tatiana Maselli

La Toscana sarà la prima regione “glifosate free” d’Italia, anticipando lo stop all’uso del glifosato dell’Unione europea. Le nuove disposizioni regionali prevedono infatti il divieto d’uso dell’erbicida a partire dal 31 dicembre 2021, un anno prima rispetto all’UE.

Il Presidente Enrico Rossi, insieme agli assessori all’ambiente Federica Federica Fratonie all’agricoltura Marco Remaschi, ha spiegato i modi e i tempi con cui il glifosato sarà bandito dalla regione.

Il primo passo è quello di vietare l’impiego dell’erbicida nelle zone di salvaguardia, nell’arco di 200 metri dai pozzi d’acqua destinata all’uso potabile.
L’utilizzo del glifosato sarà inibito anche nelle aree extra-agricole come scarpate e lungo i binari ferroviari, eliminando il rilascio di nulla osta finora concessi per motivi eccezionali.

Seguiranno accordi con le aziende, per condividere buone pratiche che verranno individuate e insieme ad ARPAT, al Genio civile e alla ASL, tra cui un protocollo da sottoscrivere con i vivaisti per ridurre l’uso di prodotti fitosanitari e in particolare del glifosato e per promuovere la sostenibilità ambientale.

Saranno previsti anche un marchio da apporre zone verdi e prodotti agricoli non trattati con glifosato e premi per chi coltiva utilizzando metodo biologici, con un intervento di 15 milioni di euro da destinare a incentivi allo scopo di aumentare i terreni biologici dal 25 al 30%.

Oltre al divieto d’uso del glifosato, la Regione intende procedere con una revisione delle sostanze ammesse in agricoltura dal Piano di utilizzazione per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti (PUFF), in linea con l’elenco ministeriale.

La Regione Toscana aveva già approvato una sua regolamentazione, ma con questo ulteriore aggiornamento, oltre ad anticipa gli obiettivi dell’Unione europea su glifosato, limita e regolamenta l’uso di sostanze potenzialmente pericolose dalle zone più sensibili e va verso un futuro più verde.

“Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 2021 – ha dichiarato il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall’altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l’elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l’eliminazione del glifosate all’intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell’ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati”.

C’è da augurarsi che non intervenga l’Unione europea a fermare questa iniziativa, come si teme possa fare per il divieto d’uso al glifosato deciso di recente dal parlamento austriaco sul quale la Commissione dovrà esprimersi entro la fine di novembre di quest’anno.

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