Giuseppe Turani, bamboccioni, bamboccioni alla riscossa, crisi, mutui subprime, banche

Giuseppe “profeta di sventura (e editorialista de La Repubblica)” Turani 

Oggi le Borse sembrano un lungo cimitero che circonda tutto il pianeta, e solo i giornali specializzati ne parlano ancora. (…) Ma è possibile che questo scenario cambi abbastanza in fretta. Dai mercati, ad esempio, arriva insistente la voce che il tentativo di organizzare un rally di fine anno (ovvero un super-rialzo, o se preferite un piccolo boom delle Borse, nda) che dovrebbe partire fra non molto, ci sarà sul serio. E questo perché tutti i gestori di patrimoni (che attualmente stanno perdendo, per conto dei loro clienti, dal 60 per cento in su) hanno voglia di rifarsi e di presentarsi al rendiconto di fine anno con perdite un po’ più contenute. Poter dire a un cliente che gli hanno bruciato il 30 per cento dei risparmi è sempre meglio che dirgli che gli hanno bruciato il 60 o il 70 per cento dei capitali affidati loro – pensano. Ma non si tratta solo di questo. E’ l’evolversi delle cose che finirà per riportare la gente verso i mercati (con listini quindi in rialzo). Capire perché non è difficile.

(Giuseppe Turani, giornalista economico ed editorialista dell’inserto di Repubblica “Affari e Finanza”; blog giuseppeturani.repubblica.it, 10 novembre 2008)

Con la seduta odierna si chiude l’anno più nero nella storia delle Borse mondiali. Il 2008 ha cancellato circa 4.000 miliardi di euro dai listini del Vecchio Continente e ha portato Piazza Affari (ossia la Borsa di Milano) a valere la metà rispetto a un anno fa.

(La Repubblica, 30 dicembre 2008)

A New York, occorre risalire agli anni ‘30, nel bel mezzo della Grande Depressione, per trovare l’unico risultato in grado di battere il disastroso -40% realizzato quest’anno dello S&P 500: era il 1931 e in quei 12 mesi l’indice arrivò a perdere il 47,2%. Lo S&P 500 scese per quasi tre anni, dal crollo di Wall Street del ‘29 fino alla metà del ‘32, perdendo complessivamente l’86,2%.

(La Repubblica, 30 dicembre 2008)

(E ancora, nda) l’indice Dj Stoxx 600 (che misura l’andamento di tutte le Borse europee, nda) è crollato del 46%. Con l’eccezione della Grande Depressione degli anni ‘30, nei libri di storia non si ha traccia di una crisi con un impatto così devastante e duraturo sulle Borse mondiali come quella partita nell’estate di un anno fa con i mutui subprime negli Usa e propagatasi al mondo intero con il contagio all’economia reale e la recessione simultanea di Europa, Stati Uniti e Giappone.

(La Repubblica, 30 dicembre 2008)

(E come se non bastasse, nda) Per le Borse più importanti del globo questo 2008 da incubo – segnato da eventi inimmaginabili come il crac di Lehman Broters, la maxi-truffa dall’ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff, il massiccio intervento di Stati e Banche centrali a sostegno dell’economia – ha generato perdite comprese tra il -32% di Londra e l’oltre -60% degli indici cinesi.

(La Repubblica, 30 dicembre 2008)

(E per finire pure) La Borsa Giapponese chiude il peggior anno di sempre

(Financial Times, 30 dicembre 2008)

P.S. Ci scusi sior Turani. E’ che noi siamo due piccoli bamboccioni. E pure due piccoli risparmiatori. E c’avevamo un dubbio: ma se questo è un rally (cioè un bel rialzo) allora che cos’è un tonfo (cioè un bel salasso)?

Fonte: http://bamboccioni-alla-riscossa.org/