Iran, Iran, e ragazzo tedesco colpito da un meteorite ma illeso, di questo ci parla per lo più la stampa allineata.
Oh, guarda: il ragazzo aveva una probabilità su un milione di farla franca…(chissà come l’avranno calcolata questa probabilità?).
Già.
Che culo.
Eh.
Forse sarebbe stato opportuno dedicare un po’ di spazio alla prima riunione del cosiddetto BRIC che si è tenuta ieri a Iekaterinburg, negli Urali, subito dopo il summit dello SCO: il gruppo della Shanghai Cooperation che coinvolge Cina, Russia, Iran e molti stati ex sovietici del Grande Scacchiere eurasiatico.
Il Bric, sorto a margine del summit di Tokio, è il nuovo forum di cooperazione regionale, espressione dei quattro stati che da soli rappresentano il 40% delle popolazione mondiale e il 15% del prodotto interno lordo, quattro potenze in apparenza non completamente allineate agli interessi del blocco angloamericano:

  • Brasile
  • Russia
  • India
  • Cina

Lo scopo del Bric è di far sentire la voce delle maggiori potenze economiche emergenti bilanciando il potere del G8.
E cosa si sono raccontati di bello i leader del Bric, al sicuro negli Urali?
Molte cose.
Secondo il Sole24Ore, si sono detti

"no a dollaro moneta mondiale"
[I leader del Bric] hanno chiesto una sistema monetario internazionale «più diversificato», e quindi meno ancorato al dollaro.
«Noi pensiamo che sua veramente necessario avere un sistema stabile di valute, affidabile e maggiormente diversificato», si legge nel comunicato finale del vertice. Una nuova architettura del sistema finanziario ed economico dovrebbe essere basata su «una capacità decisionale e su processi di realizzazione presso le istituzioni finanziarie internazionali».
I paesi Bric hanno sottolineato un impegno a portare avanti «la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali per riflettere i cambiamenti nell’economia mondiale».
Il premier russo Dmitri Medvedev: "Dobbiamo rafforzare il sistema monetario internazionale", […] «Non solo la posizione del dollaro, ma anche la creazione di nuove valute di riserva, e forse, in ultima analisi, la creazione di divise sovra-nazionali, nuovi mezzi di pagamento e metodi di calcolo».
Messaggio reiterato più volte in passato, ma che acquista nuovo spessore politico davanti a un pubblico così solido, vasto e differente rispetto ai tradizionali leader dell’economia mondiale. «L’economia non può funzionare, se gli strumenti finanziari sono denominati in una unica valuta. Una simile situazione è osservabile attualmente», ha aggiunto Medvedev.

Secondo Reuters ed Euronews, invece, si sono detti qualcosa di diverso (si mettano daccordo una volta per tutte, questi giornalisti allineati):

Tra i temi che hanno tenuto banco c‘è la riforma finanziaria internazionale: nel comunicato finale non c‘è pero’ alcun riferimento al ruolo del dollaro o ad una moneta di riserva sopranazionale. I quattro paesi si pronunciano per un sistema dei cambi diversificati e stabile.
[…]
La bozza del comunicato preparato dai leader di Brasile, Russia, India e Cina non fa alcun riferimento al ruolo del dollaro Usa come valuta sovranazionale.
I maggiori paesi emergenti sollecitano invece un "sistema valutario diversificato, stabile e prevedibile" insieme a un maggior ruolo delle nuove potenze economiche in seno alle istituzioni finanziarie internazionali.

"L’attuale schema di valute di riserva, compreso il dollaro Usa, non è riuscito a svolgere le proprie funzioni" ha detto alla stampa prima dell’apertura dei lavori del vertice il presidente russo Dmitry Medvedev.

"Non resteremo senza una valuta di riserva aggiuntiva" ha continuato, precisando che quella di una nuova divisa sovranazionale rappresenta un’opzione anche alla luce del ruolo crescente degli ‘special drawing rights’ del Fondo monetario internazionale [i famosi SDR, diritti speciali di prelievo: il paniere di valute del FMI, NDFC].

Per Swissinfo, più nel dettaglio:

I leader del Bric hanno chiesto oggi di avere più voce nelle istituzioni finanziarie internazionali, proponendo al tempo stesso una maggiore "diversificazione" del sistema valutario internazionale.
"I paesi con economia di transizione e in via di sviluppo devono avere più voce e rappresentanza negli istituti finanziari internazionali", si afferma nella Dichiarazione comune adottata al termine del summit di Iekaterinburg. "Noi riteniamo anche che sia necessario avere un sistema monetario stabile, prevedibile e più diversificato", hanno aggiunto i quattro leader – i presidenti Dmitri Medvedev (Russia), Hu Jintao (Cina) e Luiz Inacio Lula da Silva (Brasile) e il premier indiano Manmohan Singh.
In precedenza, parlando a margine del summit, il principale consigliere economico di Medvedev, Arkadi Dvorkovic, aveva osservato come rublo russo e yuan cinese meritino anch’essi di essere inclusi nel paniere delle valute di riferimento del Fondo monetario internazionale (Fmi). Nelle scorse settimane, il presidente russo aveva detto che Mosca intende proporre al prossimo vertice del G8 in Italia di fare del rublo una moneta di riserva mondiale, al pari del dollaro. Nella Dichiarazione finale si parla della necessità di lavorare insieme per arrivare a una "nuova architettura finanziaria mondiale", che tenga conto dei cambiamenti.
Medvedev, che ha definito il summit odierno negli Urali un "evento storico", ha parlato da parte sua di "meccanismi decisionali più giusti", in grado anche di garantire e rafforzare la stabilità sul pianeta. I quattro grandi paesi emergenti – che hanno ricordato l’importanza delle decisioni adottate dal vertice G20 in aprile a Londra – si sono inoltre impegnati a rafforzare la collaborazione per garantire la sicurezza energetica e quella alimentare. Al termine della riunione è stato annunciato che il prossimo summit del Bric si terrà nel 2010 in Brasile.

Riassumendo, e cercando di rimettere in ordine le carte mescolate dai media, ecco i due punti principali che emergono all’indomani della prima riunione del Bric:
1. Il Bric di fatto mette in dubbio il ruolo del dollaro come valuta di riserva internazionale. Pur non nominando il dollaro direttamente, il comunicato auspica un "sistema valutario diversificato" che inevitabilmente puo’ emergere solo in alternativa al dollaro. Ci ricorda qualcosa.
2. Il Bric invoca una "nuova architettura finanziaria mondiale" e, anche se non nomina formalmente una nuova divisa sovranazionale, lo fa uno dei suoi componenti, il presidente russo Medvedev. Uhm, una nuova valuta mondiale… ci ricorda qualcosa.
Naturalmente, il dollaro ha perso terreno sull’euro.
Probabilmente molti intorno a noi non se ne stanno rendendo conto, ma stiamo assistendo in diretta alla fine del dollaro come valuta di riserva internazionale e probabilmente come moneta stessa.

ps: per i lettori affezionatissimi, il GEAB 36 di Europe2020 è allo studio. Per il momento è disponibile la parte gratuita in francese qui.