di

Felice Capretta

"In due stuprano sedicenne, madre ascolta tutto al telefono".
Questa la drammatica notizia che qualche giorno fa dava City in prima pagina, con i lettori che si immaginavano le drammatiche urla della ragazza e l’impotente trauma della madre.
Prima versione.
Ieri invece ha iniziato ad affiorare la seconda versione: i ragazzi non erano in due ma era uno solo, non ci sarebbe stato stupro ma semplici "effusioni", la ragazza era ad una festa tra adolescenti dove si beve e si fuma (come ce ne sono sempre state negli ultimi 30 anni, dove l’alcol si usa come lubrificante sociale).
Seconda versione.
Forse un giorno emergerà la terza versione – quella vera.
E il giornalista che ha sparato una versione di un fatto tremendo dipingendolo in modo diverso dal vero andrà a coltivare le zucchine.
Forse sarebbe stato più opportuno dedicare un po’ di spazio alle notizie economiche, e noi per esempio completiamo le pubblicazioni di ampi stralci del GEAB Report completo numero 38.
Se avete perso le altre due parti le trovate qui:
UE al bivio: complice o vittima del crollo del dollaro? GEAB 38 parte I
4 vincoli strategici per l’UE + Crisi usa/iran/israele – GEAB 38 parte II
La parola a Europe2020.
Rischio Paese 2009-2014: l’incrocio tra le due fase terminali della crisi – GEAB 38 parte III
Cinque gruppi di paesi, sviluppi molto diversi
Secondo i nostri ricercatori, l’ampiezza della fase di impatto della crisi sulle varie nazioni del pianeta è commisurata al loro grado di resistenza all’esplosione del detonatore finanziario (circa 2 anni fa) e alla loro abilità di fare da cuscinetto all’impatto sociale che è stato, per poco meno di un anno, il nocciolo della crisi.
Più una nazione è “immune” a questi shock, meglio fronteggerà la crisi.
LEAP /E2020 ha studiato la situazione delle principali nazioni ed aree geografiche usando 9 criteri precisi per misurare il grado di esposizione al rischio.
I nove criteri sono i seguenti:

  • quota del settore finanziario nell’economia
  • quota dei servizi nell’economia
  • livello di indebitamento delle famiglie
  • livello di incertezza sulla qualità del sistema finanziario e dei beni delle famiglie
  • quantità relativa di deficit pubblico (incluse municipalità e sistemi sociali)
  • quantità relativa di debito estero (commercio e pagamenti)
  • quota di pensioni basate sul capitale rispetto al totale del sistema pensionistico
  • forza della “rete di sicurezza sociale”
  • dipendenza strutturale dalla domanda estera

(Per ogni nazione, su ogni criterio è stato stimato un punteggio da 1 a 5 ed è stato sommato, con un punteggio massimo teorico dell’indice di 45 punti totali, NDFC)
Nell’affrontare la performance delle nazioni sulla base di questi 9 criteri, il nostro team ha identificato 5 principali gruppi di nazioni, che spesso hanno scarse relazioni geografiche tra loro, ma i cui profili sono particolarmente vicini.

Gruppo 1: Rosso. Le nazioni in rosso sono quelle in cui ognuno dei 9 criteri presenta livelli estremi (indice oltre 30 punti) di esposizione alla crisi. Questo gruppo include in particolare Stati Uniti, UK, Islanda, Lettonia, Argentina
Gruppo 2: Arancione. Nazioni che hanno un alto livello di esposizione (tra 25 e 30), come Messico, Spagna, Turchia.
Gruppo 3: Giallo. Nazioni con un punteggio compreso tra 20 e 25. Tra le altre: Francia, Italia, Russia, Canada, Svezia, Australia
Gruppo 4: Verde. Punteggio tra 15 e 20: Germania, Norvegia, Brasile
Gruppo 5: Bianco. Non è stato possibile stimare anticipazioni per la carenza di dati.
Gruppo X: asterischi viola. Nazioni che saranno probabilmente colpite, nei prossimi 12 mesi, da ondate di violenza (interna o esterna) come risultato della dissezione geopolitica globale.
Riguardo al timing degli eventi della fase finale di decantazione, E2020 ha cercato di quantificare la durata di ciascuna delle 4 sequenze: crisi finanziaria, economica, sociale e politica.
Sotto il risultato della nostra anticipazione per ognuno di questi 5 gruppi di nazioni.

Raccomandazioni strategiche e operative
(ricordiamo che queste che seguono sono le indicazioni di Europe2020, che peraltro abbiamo lasciato incomplete, e non rispecchiano in particolare il nostro parere. Come Informazione Scorretta non diamo suggerimenti economici di alcun genere! NDFC)
Valute e oro
USA e UK stanno iniziando a fare default sul debito: entrambe le nazioni stanno monetizzando il loro debito svalutando le loro rispettive valute e le banche centrali stanno stampando moneta a ritmo crescente, come illustrato dalla proporzione crescente degli acquisti di titoli di stato propri.
Oggi, la proporzione è sopra il 50% in entrambe le nazioni.
La FED e la Banca centrale inglese , nelle note ai loro meeting, indicano che sono sempre più preoccupati di come fermare il processo di “quantitative easing” senza fermare le loro economie, veder esplodere il debito pubblico e le loro valute crollare. Oro e valute come Euro, Yen, Yuan e Real sono alternative necessarie al dollaro e al pound.
Tassi d’interesse: attenzione! pericolo!
Entro l’inizio del 2010, il nostro team stima che i tassi di interesse in USA dovranno salire per evitare che si asciughi il flusso di capitali che li tiene in vita ogni mese. Nel frattempo, le altre economie globali eserciteranno una pressione nela stessa direzione per rallentare il crollo del dollaro. Dunque attenzione: tempesta nei tassi di interesse all’orizzonte!
Azioni: inversione del trend in arrivo
I mercati azionari restano estremamente bassi, mettendo in evidenza la natura artificiale della crescita di oggi. Grazie al talento letterario degli “esperti”, dopo una “ripresa senza posti di lavoro” (che è un po’ come pane e nutella senza nutella), avremo una “ripresa in discesa”. In breve, i mercati azionari restano pericolosi casino’. La turbolenza in arrivo sui tassi di interesse attiveranno una nuova caduta nei mercati azionari.
Si conclude qui la terza e ultima parte del GEAB 38.
Le tre parti complete qui
UE al bivio: complice o vittima del crollo del dollaro? GEAB 38 parte I
4 vincoli strategici per l’UE + Crisi usa/iran/israele – GEAB 38 parte II
Rischio Paese 2009-2014: l’incrocio tra le due fase terminali della crisi – GEAB 38 parte III
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