Meglio tardi che mai. Anche “Repubblica”, alla fine, ha scoperto che forse l’emergenza “influenza A” era un tantino esagerata. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro – nel numero in edicola oggi – ha dedicato al malanno cult del 2009 addirittura 5 pagine (dalla 33 in avanti), dense di numeri e pareri di esperti illustri. Il succo? La storia della pandemia che doveva decimare il mondo si è rivelata fuffa allo stato puro. Tanto che l‘Organizzazione mondiale della sanità – che per prima aveva lanciato allarmi, spingendo gli Stati di mezzo mondo a comprare vaccini a peso d’oro – sarebbe stata costretta, secondo Repubblica, ad aprire un’inchiesta interna.

E infatti. Il quotidiano diretto da Ezio Maurzo scrive che:

“Poche vittime – per fortuna – e molti affari. Il virus H1N1 si avvia a festeggiare il suo primo anno di vita con un bilancio pieno di sorprese: un tasso di mortalità di gran lunga inferiore al previsto (lo 0,018% in meno dell’influenza stagionale), (…) e tante polemiche sulle vaccinazioni (…) e sul ruolo dei colossi farmaceutici e delle autorità di controllo. Big Pharma – nonostante la mitezza della pandemia ha già incassato 20 miliardi di euro di entrate straordinarie. Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – accusata da qualcuno di eccesso di allarmismo – è stata costretta ad aprire un’inchiesta interna per verificare i possibili conflitti di interessi dei suoi consulenti scientifici. Accusati di essere a libro paga dell’industria“.

Notizie – in particolare quella sull’inchiesta interna all’Oms – che davvero meritavano tutto lo spazio che hanno avuto. E forse pure di più. Ma c’è un ma. Dovevano essere – doverosamente – accompagnate da un amarcord. E da qualche parolina di autocritica.

Perchè? Perchè proprio la stessa “Repubblica” che oggi ha denunciato gli eccessi di allarmismo, nell’allarmismo ha marciato – in compagnia dei principali giornali italiani -  per tutto l’autunno. Invornendo i lettori con titoli “da-fine-di-mondo”, stile:

“Virus, Italia record in Europa: già ducentomila contagiati” (La Repubblica, 30 ottobre 2009);

“Tra le mamme ora è psicosi” (La Repubblica, 3 novembre 2009);

“Il virus fa 24 vittime, 6 in poche ore” (Repubblica, 5 novembre 2009);

“Aule dimezzate, è fuga dalle scuole” (Repubblica, 5 novembre 2009)

“Allarme influenza, funerali senza baci” (La Repubblica, 29 novembre 2009).

Una raffica di articoli che definire “esagerati” è puro eufemismo. E che – col senno di poi – avrebbero appunto meritato un qualche mea culpa.

E invece? E invece, niente. Zero cenere sul capo. Ma si sa che i giornali italioti son fatti così. Bravissimi a puntare il dito. Ma incapaci di rivolgerlo contro se stessi.

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