di

Massimo Mazzucco

E’ da molti anni ormai che le scienze noetiche denunciano i limiti della visione meccanicistica del mondo, di origine newtoniana-cartesiana, e ne suggeriscono il superamento attraverso la reintegrazione del concetto di mente-energia, ma solo ora cominciano a delinearsi i principi di un nuovo paradigma scientifico che ci permetta di comprendere meglio le interazioni fra l’uomo e l’universo che lo circonda.
Tutto ciò è molto ben illustrato in un documentario intitolato “The Living Matrix”, che suggeriamo a chiunque di vedere. (Esiste già su Youtube la versione in italiano – Link in coda).
Sono argomenti non facili, poichè prevedono la comprensione di termini come “campo energetico”, “iscrizione dell’informazione” o “ologramma quantico”, che non appartengono certo alla conversazione di tutti i giorni. Ma sono illustrati con sufficiente chiarezza da permetterne una comprensione intuitiva anche a chi – come il sottoscritto – non abbia alcuna preparazione scientifica.
Già la fisica quantistica, nata circa un secolo fa, aveva rimesso in discussione molti dei principi della fisica classica, che vedeva un universo tri-dimensionale regolato con precisione millimetrica dalle leggi di gravità di Newton.
A queste tre dimensioni Einstein aveva aggiunto la quarta …
… – il tempo – ma ciò non era sufficiente a soddisfare i risultati sperimentali della quantistica, che finirono per lasciare il mondo con un’unica certezza: dell’universo in cui viviamo non sappiamo praticamente nulla di certo.
A quel punto i limiti della scienza classica, che basa i suoi principi sulla osservabilità/ripetibilità dei fenomeni, erano chiari a tutti, ma pare che gli scienziati si siano dimenticati di incorporare questo concetto nel loro modo di pensare, evitando sistematicamente di affrontare ogni nuovo argomento che sfuggisse alla diretta osservabilità dei fenomeni fisici.
In altre parole, invece di indagare l’invisibile, di cui riconoscevano apertamente l’esistenza, hanno preferito ignorarlo. E quando questo “invisibile” minacciava di mettere in discussione le fondamenta stesse del loro credo scientifico, lo liquidavano in maniera sommaria e superficiale.
Accadde così, ad esempio, che un giorno si scoprì che manca nell’universo circa il 90% della massa per validare le leggi di Newton. Nessun problema – dissero gli scienziati – diciamo che questa massa esiste ma non si vede, chiamiamola “materia oscura”, e tiriamo avanti.
Questo atteggiamento, oscurantista e limitativo, ha finito per danneggiare tutte le discipline scientifiche, non ultima fra loro la scienza medica.
Abituata fin dall’inizio a considerare gli esseri viventi come una semplice “macchina” biochimica, la medicina moderna si è andata concentrando in modo sempre più specialistico sui singoli organi, dimenticandosi nel contempo dell’insieme a cui appartengono.
Oggi ci sono scienziati che passano interi decenni a studiare la metà inferiore dell’occhio della zanzara africana. Nel frattempo è diventata di uso comune l’espressione “il battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas”, e la quantistica ci ha insegnato che un esperimento varia a seconda della presenza dell’operatore. Ma tutto questo loro lo ignorano, e continuano a studiare imperterriti l’occhio della zanzara, come se il proprio occhio gli garantisse una osservazione oggettiva di quanto studiato.
Purtroppo questo atteggiamento “specialistico”, basato sul dualismo cartesiano, è talmente diffuso che ha finito per pervadere anche gli altri strati della nostra cultura: oggi noi inquiniamo un fiume, un lago o un ruscello senza tenere conto che fa parte di un organismo unico chiamato “terra”. Oppure, sul piano politico, noi trattiamo problemi come la criminalità, la droga o l’evasione fiscale separatamente, uno per uno, come se non fossero tutti interconnessi da un’unica società che li ha generati.
Ma è soprattutto nella medicina, come ben sappiamo, che l’approccio “specialistico” ha creato il disastro sanitario a cui oggi assistiamo, allargando in modo impressionante la “forbice” fra la medicina ufficiale e quella cosiddetta alternativa. Dove per “alternativo” non si intendono solo erboristi e rimedi naturali, ma tutti quelli scienziati che hanno finalmente deciso di saltare il fosso e abbandonare il vecchio paradigma dualistico per quello nuovo, olistico.
Nasce così un documentario come “The Living Matrix”, nel quale alcuni ricercatori d’avanguardia propongono concetti assolutamente innovativi, fino ad oggi impensabili per la maggioranza dei comuni mortali. (Concetti che si ritrovano però, paradossalmente, nella tanto vituperata medicina ayurvedica, di 4.000 anni più antica della nostra).
Ne riassumiamo soltanto i principali, ciascuno dei quali basterebbe ad alimentare una discussione per intere settimane.
CERVELLO – Il cervello non sembra affatto essere la sede assoluta della memoria nè della conoscenza. Sarebbe piuttosto una specie di “antenna ricevente”, uno strumento intermedio fra il corpo umano e una “intelligenza universale”, presente in ogni luogo nella forma di campo energetico. Il cervello sarebbe in grado di sintonizzarsi con questo campo energetico, dal quale attinge di volta in volta le informazioni necessarie in ogni momento.
SISTEMA NERVOSO – Insufficiente a spiegare la complessità, la velocità e la contemporaneità di diffusione di tutti i segnali provenienti dal cervello, il sistema nervoso viene ridimensionato a “sistema di servizio”, atto a trasportare solo i segnali più lenti e ingombranti, mentre il resto del “coordinamento” di tutte le cellule avverrebbe direttamente attraverso il campo energetico.
CUORE – A sua volta non sarebbe il cervello ma il cuore, dotato di sistema nervoso e di memoria indipendenti, l’organo primario deputato a coordinare l’insieme dell’organismo umano.
Viene naturale a questo punto fare il parallelo con le dottrine orientali, nelle quali il corpo umano riceve letteralmente i flussi energetici vitali (prana) attraverso i cosiddetti chakra, fra i quali è proprio quello del cuore/plesso solare ad essere il più importante.
GENETICA – I geni non hanno la funzione assoluta di determinare gli eventi fisici del nostro corpo (crescita, aspetto esteriore, malattie ecc.), ma ne avrebbero solo il “potenziale esecutivo”, che viene azionato di volta in volta dal campo di informazioni che ci circonda.
Essendo noi siamo in grado di collegarci con questo campo energetico e di influenzarlo, viene spiegato un altro concetto fondamentale che fino ad oggi la medicina ufficiale si è limitata a riconoscere, senza mai volerlo approfondire: l’effetto placebo.
Quante volte il dottore vi ha detto “Mi prenda tre Cibalgine due volte al dì, e stia attento a non stressarsi troppo”? Lo dicono perchè sanno benissimo che esiste una interazione mente-corpo, ma poi si dimenticano di studiarla.
Attraverso lo stesso principio si può anche spiegare la capacità dei cosiddetti “guaritori miracolosi”, sciamani e via dicendo, che fino ad oggi sono stati relegati al campo dell’occultismo e della superstizione dalla scienza ufficiale.
In fondo, lo stesso Einstein aveva decretato, molti anni fa, che “il campo è l’unico agente che governa la materia”. Chissà perchè nessuno aveva mai pensato ad estendere questo concetto alle altre discipline scientifiche?

NOTA: Non avendo l’autore una preparazione scientifico-accademica, invita a prendere tutte le sue affermazioni di quel tipo nel loro senso più ampio e generico, ovvero non specialistico.

The Living Matrix – La nuova scienza di guarigione (ITALIANO – 9 parti)
1 http://www.youtube.com/watch?v=ItT3yZROL34
2 http://www.youtube.com/watch?v=-LipE9refMo
3 http://www.youtube.com/watch?v=0zTIDdDAIPM
4 http://www.youtube.com/watch?v=9npOEokGkQA
5 http://www.youtube.com/watch?v=Fp5uNIrE2uk
6 http://www.youtube.com/watch?v=ZR7XwbyC0D4
7 http://www.youtube.com/watch?v=D5n1y9mw5yI
8 http://www.youtube.com/watch?v=RMipWc-cnu8
9 http://www.youtube.com/watch?v=rizdmVuHVBQ

 

Link