DI

CHARLIE SKELTON
Guardian.co.uk

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Charlie Skelton ha assistito al tentativo di un parlamentare svizzero di guadagnare l’accesso

È stato tutto più tranquillo della media dei periodi storici. Non ci sono state urla, le folle non si sono riunite in un’unica voce; non c’è stata alcuna separazione di atomi, non c’è stato nemmeno un colpo esploso e non si sono trovate orme sulla superficie di un altro pianeta.

Non riesco a pensare, così su due piedi, a un qualsiasi periodo storico che fosse così piovigginoso come quello della scorsa notte, quando una piccola delegazione ha fatto ingresso nei cancelli del Suvretta House Hotel e si è presentata di fronte al capo della sicurezza del Bilderberg.
"Vorrei entrare", ha detto il parlamentare svizzero Dominque Baettig.

La folla tratteneva il respiro. Mi sono spostato per vedere meglio e sono sprofondato in un fossato bello ghiaccio. Ho rantolato, come spesso succede nella storia.

"Sono un membro del parlamento svizzero", ha detto il membro della delegazione svizzera "e vorrei entrare." Era solo un abbaglio o mi è sembrato che l’audace mocassino del parlamentare svizzero sia riuscito a fare un centimetro, forse due, sul tarmac? È andata davvero così? Il Bilderberg era sul punto di venire devastato davanti ai nostri occhi…?

"Sono spiacente," ha detto il capo della security, "ma ho detto di no."

C’è stato del silenzio, rotto solo dal venticello umido sulle mie dita a rischio ipotermia. La tensione nella folla si è fatta elettrica: riuscirà il parlamentare deriso a mugghiare il suo scontento e abbattere la barriera della sicurezza con la sua rotula furiosa? Riuscirà l’oscurità alpina ad echeggiare il suo ululìo indignato? Mancava così poco ad assistere a un tafferuglio violento tra un parlamentare svizzero e un mucchio di agenti della CIA a contratto?

Il tallone del parlamentare svizzero si è girato sul tarmac e in modo solenne la delegazione è ripartita. Tutto finito.La dignità è stata preservata e si è aperto un nuovo capitolo nella storia del Bilderberg.

I rappresentanti eletti, fin dall’inizio, sono sempre stati invitati per assistere al Bilderberg. Primi Ministri, Presidenti, Segreatari di Stato, Ministeri, membro del governo e del Parlamento. Ma mai, sino alla scorsa notte, un eletto era arrivato al Bilderberg senza invito. È stata la prima volta che l’”aldiqua” del Bilderberg ha avuto una sua rappresentazione ufficiale.

La grandezza e la serietà dell’”aldiqua” finalmente comincia ad assumere le sembianze della grandezza e della serietà della conferenza stessa. L’immagine e la comprensione del Bilderberg sta cambiando e la gente se ne sta facendo un’idea. Ogni anno le cose migliorano.

Due anni fa, in Grecia, è stato un macello. I pochi blogger determinati hanno subito una serie di perquisizioni. Solo un fastello di pochi report è arrivato dai media alternativi. E la polizia greca era una disgrazia assoluta. Per quanto mi riguarda, sono stato molestato, arrestato, pedinato, vilipeso, arrestato di nuovo, riarrestato, portato ad Atene, ho dovuto fare alla lotta, mi è stato mentito e mi sono spaventato parecchio. A St. Moritz, due anni dopo, oh mio Dio. È magnifico.

Quest’anno, per la prima volta, la conferenza è iniziata per favorire un serio assembramento di giornalisti: abbiamo un ufficio stampa a St. Moritz, abbiamo briefing con la stampa, riunioni separate, aggiornamenti del testo; un’organizzazione chiamata ‘Transparency Bilderberg‘ sta tenendo alcuni dibattiti all’albergo Randolins.

Finora al Randolins hanno parlato tre parlamentari svizzeri e, naturalmente, abbiamo avuto l’assalto alla Suvretta House la scorsa notte. L’effetto dell’arrivo della delegazione piovosa è dato dal fatto che il parlamento svizzero dibatterà la prossima settimana sulle opportunità del Bilderberg. E quindi una conferenza che per anni faceva appena notizia ora sta cambiando faccia, viene messa in discussione e analizzata.

Con lo scrutinio arriva la responsabilità e le domande chiedono poi risposte. Questo potrà significare che la conferenza cambierà il modo con cui si relaziona al mondo, certamente; lo troveranno molto strano, all’inizio, scambieranno i cecchini della CIA per giornalisti delle agenzie di stampa, ma io mi sento, in un certo senso, sollevato per il Bilderberg: perché per una volta l’organizzazione accetterà il suo nuovo status di incontro politico serio, uno dei summit più importanti del calendario politico occidentale e potrebbe iniziare a interagire col mondo in un modo strettamente politico. La cosa potrebbe rilassare. Normalizzare. E finalmente potrebbero guardarci negli occhi.

C’era una volta, non tanti anni fa, quando era un segno di rimbecillimento assoluto persino suggerire che una cosa come il "Bilderberg" esistesse. Solo l’insistere nel fatto che fosse un importante summit internazionale, non il frutto dell’immaginazione di una lucertola, era considerato follia. Era una riunione, per prendere in giro i dileggiatori, tenuta dal mostro di Loch Ness nel centro convegni più lussuoso di Narnia.

È facile negare l’esistenza di qualcosa che non conosci; si può essere molto soddisfatti dal solipsismo della propria ignoranza: "Io non so niente di x, quindi x non esiste ". Infatti, ho dovuto impiegare una tecnica simile quando pensavo (o piuttosto, non pensavo) alla deforestazione planetaria. "Io non penso a x, quindi x non succede". La stessa cosa succede nel sesso.

Ma quante più informazioni sul Bilderberg trovano la via per entrare nel Gehirn der Welt (ndt: il cervello del mondo) – mi dispiace, sono scivolato nel tedesco ancora una volta – ebbene sì, più il mondo riesce a scoprire qualcosa del Bilderberg, più difficile sarà negare non solo la sua esistenza, ma anche la sua importanza. E si arriva al punto in cui siamo oggi: con il Cancelliere dello Scacchiere e una squadra dal Tesoro che partecipa a un summit di quattro giorni di ministri delle finanze di tutto il mondo e di uomini d’affari, tra cui i vari presidenti di Fiat, Nestlé, Goldman Sachs International e Coca-Cola, il Presidente del Gruppo HSBC Holdings plc, il direttore esecutivo di Google, il Presidente del Consiglio Europeo e il co-fondatore di Facebook.

Ed è appena trapelato l’arrivo di Angela Merkel. E anche del Segretario Generale della NATO, Anders Rasmussen. E di Zapatero, l’ex Primo Ministro spagnolo. Non erano sulla lista che era stata pubblicata sul sito web ufficiale circa dodici ore dopo che era stata pubblicata da un sito svizzero, ma dovete sapere che la "lista finale " non è mai completa (un solo esempio di un delegato non in lista: il Presidente di Real Madrid nel 2009). Questa cosa sembra incuriosire molti.

E questo è quello che è successo a St. Moritz: il Cancelliere Osborne e il suo team del Tesoro dovranno partecipare a un summit internazionale di quattro giorni con il Ministro degli Esteri svedese, il Cancelliere d’Austria, il Direttore Generale del WTO, il Presidente di Novartis (profitti nel 2010, 50 miliardi di dollari) e il presidente di Kissinger Associates. E ora sono sceso dalla collina per un incontro con la stampa.

Sembra che qualcuno abbia individuato Bill Gates.

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Fonte: http://www.guardian.co.uk/world/blog/2011/jun/11/bilderberg-switzerland

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE