DI

CHARLIE SKELTON
Guardian.co.uk

 

 

 

Charlie Skelton osserva Peter Mandelson, e anche altri, mentre prendono una boccata d’aria al Bilderberg

Un’ombra si è posata sull’Engadina. Le allodole hanno interrotto il loro canto grazioso, i fiori si sono ripiegati e un uomo in giacca vento versione Bilderberg è andato a fare due passi.

Il Bilderberg ha davvero avuto delle pessime idee nel corso della sua storia (un superstato Europeo, forse?) ma la passeggiata nella natura di Lord Mandelson deve esser stata la peggiore. E cosa speravano? Non avevano visto i duecento attivisti accampati davanti ai cancelli dell’albergo?
Fuori dall’ingresso sono entrati in un vero Bilderbus, su per la montagna verso un punto panoramico. Il piano: andare con calma a vedersi gli stupendi panorami, pronti a tornare al Suvretta House Hotel per l’ora del tè.

Da bus sono scesi Erich Schmidt, il direttore esecutivo di Google e Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, seguiti dal viceministro cinese degli Affari Esteri, Ying Fu, con la sua chioma strepitosa.

Poi è arrivato il banchiere e industriale svedese miliardario Wallenberg e l’azzimato CEO di Airbus, Thomas Enders. Di lui parlerò più avanti.

Mandelson ha guidato la truppa, si è stretto in una conversazione con Sir Richard Lambert, un direttore esterno di Ernst & Young, e con l’ex editore del Financial Times. Il parlamentare dei Conservatori Stewart trotterellava alle loro spalle.

È stata una camminata bizzarra fin dall’inizio. Dal nulla, come se venisse da un sogno, una signora raffinata, vestita di bianco da capo ai piedi, è sfrecciata agevolmente davanti alla security e si è messa alla testa dei potenti camminatori.

Nessuno l’ha riconosciuta o nemmeno l’aveva mai vista prima. Ma aveva una sostanza ultra-terrena; mi sarei quasi aspettato che li avessi guidati verso la nave di Caronte o per una scalinata fatta di nuvole.

Mandelson ha preso il passo con Schmidt. Non abbiamo potuto udire le loro chiacchiere liete, ma presumo che stessero ammirando lo scenario mozzafiato, che stessero parlando dei loro fiori di campo preferiti e immaginando il modo migliore per mettere all’opera un pulsante di spegnimento per Internet.

La signora in bianco ha guidato la sua banda di pezzi grossi e miliardari per le strade secondarie svizzere sui ponti dalle correnti gentili… e proprio in bocca a un gruppo di cinquanta attivisti perplessi che stavano gironzolando fuori dal salone nell’intervallo di un simposio.

Questo non doveva proprio succedere. "Ma è terribile", si è sentito dire da Mandelson mentre gli attivisti si accalcavano intorno ai delegati, sparando domande e manifestando in coro le proprie preoccupazioni. Si possono vedere delle riprese notevoli dell’incidente dal sito web di Alex Jones.

Un’attivista, Ali Aslan, ha camminato al fianco di Enders, il capo dell’Airbus e gli ha chiesto di cosa si stesse discutendo alla conferenza di quest’anno. "Niente di male", ha detto Enders. "Stiamo facendo quello che è nella nostra agenda." (Questa è stata la parola tedesca che è stata usata: agenda, la stessa che in inglese).

"Non capisco", ha detto Alsan. "Ci sono dei politici là dentro. Perché non ci è permesso di sapere di cosa stanno parlando?"

Enders ha sorriso e ha detto: "Non ho il dovere di dirtelo e non hai bisogno di saperlo." Dopo di che lui e i suoi compari delegati si sono defilati dietro il cordone di sicurezza, nella benedetta tranquillità del Bilderberg.

Non saprei come organizzare l’itinerario della conferenza quest’anno, ma buona fortuna per il vostro prossimo lavoro.

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Fonte: http://www.guardian.co.uk/news/blog/2011/jun/12/bilderberg-2011-mandelson-nature-walk

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE