di

Roberto Perotti e Filippo Teoldi,

lavoce.info

La Pubblica amministrazione è un’enorme piramide molto appuntita, dove i dirigenti guadagnano moltissimo. Un solo esempio: i 300 direttori generali di province e regioni guadagnano 150.000 Euro, quanto il capo di gabinetto degli Esteri britannico.

Nella puntata precedente abbiamo mostrato l’enorme disparità di trattamento tra i dirigenti di quattro ministeri italiani e i loro omologhi britannici: i dirigenti di prima fascia italiani guadagnano in media tra il 40 e il 90 percento in più dei loro omologhi britannici.

Una piramide molto appuntita

In questa puntata presentiamo dei dati più sistematici sulla struttura retributiva non solo dei ministeri, ma di tutta la  Pubblica Amministrazione italiana. Vedremo che  essa è una enorme piramide, con una base molto ampia e un vertice molto sottile con retribuzioni altissime. In mezzo, sorprendentemente, c’è poco.

La Tabella 1 mostra le remunerazioni medie lorde dei “Dirigenti apicali”, degli “Altri dirigenti”, e del “Personale non dirigente” nei vari  comparti della Pubblica Amministrazione.(1) Tutti i dati sono desunti dal “Conto annuale del Personale per il 2012”, appena prodotto dalla Ragioneria Generale dello Stato. (2)

La definizione esatta di ogni categoria varia da comparto a comparto. Per esempio, nei ministeri la categoria “Dirigenti apicali” include i capi dipartimento, i segretari generali, e i dirigenti di I fascia; la categoria “Altri dirigenti” include i dirigenti di II fascia. Nelle regioni, la due categorie includono rispettivamente segretari e direttori generali la prima, e dirigenti la seconda. La definizione esatta di ogni categoria in ogni comparto è nella nota (3) in fondo all’articolo.

Lasciamo al lettore dare un’occhiata ai dati. Per un semplice termine di paragone,  si tenga presente che il capo di gabinetto del Foreign Office e i quattro  direttori generali nel ministero dell’ economia britannici guadagnano circa 150.000 Euro; un direttore  (equivalente a un dirigente di I fascia) 110.000 Euro.

Ci limitiamo  a mettere in evidenza alcuni numeri.

Alcuni esempi

– I ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico hanno rispettivamente 125 e 165 dirigenti di II fascia, che guadagnano in media 110.000 euro, quanto i 17 dirigenti di I fascia del ministero dell’Economia britannico.

I 300 dirigenti apicali di regioni e provincie guadagnano 150.000 euro, quanto uno dei quattro direttori generali del ministero dell’ Economia e il capo di gabinetto del Ministero degli esteri britannici.

– I 2.000 altri dirigenti  delle regioni guadagnano 105.000 euro, quasi quanto uno dei 17 dirigenti di I fascia del ministero dell’ Economia britannico. I 1300 altri dirigenti delle provincie guadagnano 100.000 euro. I 7.000 altri dirigenti dei comuni guadagnano poco meno.

– I quasi 700 dirigenti apicali del Servizio Sanitario Nazionale guadagnano anch’essi  ben più di un dirigente di I fascia del ministero dell’ Economia britannico.

– Si noti l’altissima remunerazione della carriera diplomatica. Peraltro, lo  stipendio medio di quasi 200.000 euro per i quasi 900 diplomatici è sottostimato  per vari motivi tecnici (torneremo sui diplomatici, quando riusciremo ad ottenere dati più precisi).

– Anche i quasi 10.000 magistrati hanno un’altissima remunerazione media: 144.000 euro. La remunerazione media dell’Avvocatura di Stato è ancora più elevata.

– Le remunerazioni medie dei dirigenti delle autorità indipendenti sono anch’esse altissime. Lo stesso vale per il loro personale non dirigente.

– Una nota folcloristica ma non troppo: i 12 dirigenti apicali dei cappellani militari di esercito e polizia guadagnano quasi 100.000 euro. Ma anche i 74 altri dirigenti fra i cappellani militari non se la passano  male, con oltre 60.000 euro in media.

E’  bene ripetere che questi numeri sono solo delle medie. Essi nascondono a loro volta notevoli variazioni anche all’interno di ogni singola categoria. Sono numerosissime le posizioni con remunerazioni fra i 250.000 euro e i 350.000 euro. In una prossima puntata metteremo in evidenza queste distinzioni all’interno della categoria dei dirigenti apicali.

I risparmi possibili

Questa struttura remunerativa è irragionevole. Qualsiasi programma di riduzione della spesa pubblica per ridurre le tasse deve partire da un ripensamento radicale di queste remunerazioni. Secondo le nostre stime, una riduzione media del 20 percento degli stipendi dei dirigenti apicali e del 15 percento degli altri dirigenti, insieme a una riduzione sostanziale degli stipendi dei manager pubblici e semi-pubblici (di cui ci occuperemo in una prossima puntata),  potrebbe fare risparmiare allo Stato fra gli 800 milioni e 1 miliardo.  Tutto questo senza licenziare né mettere sul lastrico nessuno.

Le retribuzioni nella Amministrazione Pubblica italiana

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(*Roberto Perotti coordina un gruppo di lavoro della segreteria di Matteo Renzi sulla spesa pubblica. Il contenuto di questo articolo rappresenta le idee personali di Roberto Perotti e non è stato in alcun modo sottoposto alla visione né tantomeno al vaglio preventivo di alcun componente del gruppo di lavoro o della segreteria).

(1) La tabella include sia i dirigenti a tempo indeterminato sia quelli a tempo indeterminato. Le cifre se si esclusono i dirigenti a tempo determinato sono molto simili. I numeri di occupati in ogni categoria sono ottenuti dividendo le mensilità totali per 12.
(2) Ringraziamo il dott. Giovanni Crescenzi della Ragioneria Generale dello Stato per averci fornito i dati originali e per preziose spiegazioni. Ringraziamo anche Nicola Bellé e Giorgia Girosante dell’Università Bocconi per altri preziosi chiarimenti su questo dataset.
(3) Sul sito de lavoce.info la definizione esatta di ogni categoria