Giulietto Chiesa fermato in Estonia: sarà estradato in Italia

Ne dà notizia il suo legale, Francesco Paola, secondo il quale ci sarebbe nei confronti di Chiesa un decreto di espulsione. Secondo il legale il giornalista potrebbe essere stato espulso perchè persona non gradita. «È un fatto molto grave – aggiunge l’avvocato – una violazione dei diritti politici».
Chiesa, ha spiegato la moglie, è partito questa mattina da Roma per Tallin dove è stato invitato a partecipare ad una conferenza dal titolo «La Russia è nemica dell’Europa?». Terminata la conferenza, il programma di Chiesa prevedeva il rientro in albergo e quindi lo spostamento alla stazione ferroviaria per prendere un treno diretto a Mosca. Una volta rientrato in albergo, l’ex europarlamentare è stato però raggiunto dalla polizia estone che gli ha comunicato che era in «stato di arresto» e sarebbe stato «espulso entro 48 ore».
«È un fatto molto grave una violazione dei diritti politici», ha detto il suo avvocato Francesco Paola. «È molto grave che un fatto del genere sia avvenuto in Europa – ha sottolineato la moglie di Giulietto Chiesa, Fiammetta Cucurnia, giornalista a sua volta, che ha dato la notizia alla stampa – siamo nel cuore dell’Europa, per fare una cosa del genere ci deve essere un motivo». L’unico motivo plausibile per giustificare un’espulsione, al momento, come ha spiegato l’avvocato è quello che Chiesa possa essere considerato una persona non grata. Ma le ragioni non sono state ancora chiarite.
Del caso si sta interessando anche la Farnesina e l’ambasciatore italiano a Tallin, secondo quanto riferito dalla moglie, è andato di persona nel commissariato nel quale è stato portato il giornalista.
Il segretario generale della Farnesina, Michele Valensise, ha convocato stasera l’ambasciatore di Estonia, Celia Kuningas, per chiedere urgenti chiarimenti sul fermo del giornalista. Valensise, prosegue la nota della Farnesina, ha espresso sorpresa e preoccupazione per il provvedimento delle autorità estoni e per le sue modalità di esecuzione. Il Segretario generale ha quindi sollecitato l’immediato rilascio di Giulietto Chiesa. L’ambasciatore di Estonia ha assicurato che la richiesta italiana sarebbe stata prontamente trasmessa a Tallin con l’auspicio di una sollecita, positiva conclusione della vicenda.
A colpire, anche le modalità dell’arresto: la polizia ha raggiunto Chiesa nel suo albergo, dove aveva fatto tappa, dopo essere intervenuto alla conferenza «La Russia è nemica dell’Europa?», per prendere i bagagli e partire per Mosca. La polizia, ha raccontato la moglie, gli ha comunicato che era in «stato di arresto» e sarebbe stato «espulso entro 48 ore». Quando il giornalista ha chiesto se avessero un mandato, si è sentito rispondere «no, potrà sapere qualcosa una volta arrivati al Commissariato». Strada facendo l’ex europarlamentare è venuto a sapere dagli agenti che nei suoi confronti esiste un mandato di espulsione al ministero degli Esteri estone.

Fonte: Il Messaggero

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