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di

Marcello Foa

Breve riepilogo. Da alcuni anni le grandi organizzazioni internazionali come l’OCSE, dietro impulso soprattutto degli Stati Uniti, hanno condotto una campagna per eliminare i paradisi fiscali nel mondo. E ci sono riusciti: anche la Svizzera, come noto, ha ceduto e dal 1 gennaio 2017 non sarà più possibile tenere conti segreti nella Confederazione elvetica.

Ha vinto l’Ocse, ha vinto l’America. Con un piccolo significativo dettaglio: le regole sulla trasparenza fiscale valgono per tutti ma… non per gli Stati Uniti.

Come spiega oggi il Corriere del Ticino

“solo quattro Paesi hanno rifiutato le norme. I primi tre sono il Bahrein, l’isoletta della Micronesia Nauru con i suoi 10 mila abitanti, l’altra isoletta di Vanuatu nel Pacifico meridionale. Il quarto – sembra incredibile ma è la realtà – è la nazione più potente del mondo: gli Stati Uniti d’America”.

E ancora:

“Tra i casinò di Reno, in Nevada, ecco spuntare anche il trust nuovo di zecca di Rothschild, che sta trasferendo le fortune dei suoi facoltosi clienti dai paradisi offshore in declino come le Bermuda – soggetti alle nuove regole sullo scambio di informazioni – a quelli emergenti come il Nevada, escluso dalle norme sulla disclosure. Sì perché, come ammette tranquillamente il managing director di Rotschild Andrew Penney, «gli Stati Uniti sono il più grande paradiso fiscale al mondo”.

Dunque:

“Gli Stati Uniti sono la nuova terra promessa del segreto. Una meta imperdibile, come ha candidamente spiegato in una e-mail Bolton Global Capital, studio di consulenza finanziaria di Boston. Se un ricco messicano apre un conto corrente negli USA usando una società delle Isole Vergini Britanniche, al Governo di quest’ultimo Stato verrà comunicato solo il nome della società. Quindi le autorità messicane non sapranno mai chi è il vero intestatario del conto, perché le Isole Vergini trasmetteranno sì le informazioni sul conto, ma comunicando solo il nome della società. Un meccanismo praticamente perfetto”.

Così tanto per chiarire come si governa il mondo.

God Bless America!

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