Di

JIM KUNSTLER
Clusterfuck Nation

                                                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al rischio di confermare l’accusa più stupida dei miei critici — che sono un “pessimista”– è per dovere di chiarezza che devo chiedere: a quale stato degli affari ci aspettiamo di riprendere? Se la risposta è un ritorno ad un’economia basata sull’ulteriore espansione edilizia suburbana, alla spesa fuori misura con le carte di credito, ai trucchi di debito garantito di routine in campo bancario, e al mentire continuamente a noi stessi su quello che la realtà richiede da parte nostra, allora siamo una nazione mortalmente illusa. Abbiamo finito con tutto ciò, l’abbiamo superato, abbiamo oltrepassato la frontiera lasciandoci tutto dietro, e faremmo meglio a farci chiarezza in testa.
Sostengo che ci sono innumerevoli compiti costruttivi di cui occuparci che ci attendono nel lungo elenco di “cose da fare” per la ricostruzione dell’economia nazionale, ma sono ben lontani da quelli che preoccupano attualmente il governo e i media principali. La Casa Bianca di Obama, il Congresso e il New York Times si sono bloccati su esercizi di futilità – il “salvataggio” delle banche e delle società di assicurazioni che non possono essere salvate (perché disperatamente intrappolate nei contratti “buco nero” dei credit default swaps), e la ripresa dei bagordi dei “consumatori” che erano già in partenza completamente pazzeschi, essendo basati sullo standard di vita del “qualcosa per niente”.
Nel frattempo, se il fermento nella blogosfera è indice di qualcosa – e credo di sì – si sta formando un nuovo consenso in giro su come cominciare a fare le cose diversamente. Sfortunatamente dopo meno di due mesi in carica il presidente Obama è rimasto indietro su questo in modo imbarazzante. Inomincia con la comprensione che un salvataggio generale delle banche è insperabile e che, facendo un passo oltre, le persone che hanno causato il disastro inevitabile delle obbligazioni “innovative” devono essere perseguite. La voce collettiva del pubblico su questo è stata soffocata ma è crescente. E’ stata soffocata dall’atmosfera generale di ricatto che le banche hanno usato per affascinare la politica e l’opinione – l’idea del “troppo grosso per fallire”—che in effetti tiene in ostaggio il futuro della nazione.
La scorsa settimana il procuratore generale dello stato di New York Andrew Cuomo ha convocato il capo della Bank of America Ken Lewis nel suo ufficio perché spiegasse chi per l’esattezza, ha ricevuto un aggregato di svariati miliardi di dollari di bonus alla fine del 2008 dopo che il Dipartimento del Tesoro USA ha distribuito miliardi di dollari di denaro TARP [Troubled Assets Relief Program] alla sua banca. E’ stato un buon inizio. Lewis, superassistito da legali, ha avuto la temerarietà di rispondere che tale domanda avrebbe compromesso la sua abilità di tenere in suo impiego le persone di talento. Solo per una tale impertinenza, Lewis avrebbe dovuto essere trascinato con una GMC Yukon per quindici miglia su bottiglie rotte di Chardonnay – ma non è così che vanno le cose nella giurisprudenza americana. Per essere più realistici, un semplice atto di accusa andrebbe bene, e allora Lewis potrebbe rispondere a questa domanda e ad alcune altre, nel comfort di un’aula di tribunale con aria condizionata. Infine, ciò potrebbe portare Lewis a diventare la moglie di un bodybuilder di una delle case di correzione dello stato di New York – un giusto esito che farebbe molto per riaggiustare le aspettative della nazione su come le persone in posizione di autorità dovrebbero comportarsi. E un tale esito potrebbe comportare la condanna di molte altre future spose del gruppo delle debuttanti di Wall Street.


[Il CEO di Bank of America, Kenneth Lewis.]

Adesso è emerso, proprio la scorsa settimana subito dopo l’ultimo salvataggio della AIG, che la somma per il precedente salvataggio dell’AIG dell’ordine di $50 miliardi di dollari è stata distribuita ad un insieme di banche compresa la Goldman Sachs (ex datore di lavoro dell’ex Segretario del Tesoro Hank Paulson e dell’ex Governatore della New York Federal Reserve Tim Geithner), oltre alla Morgan Stanley, alla Merrill Lynch, alla Bank of America di Lewis e ad un lungo elenco di banche europee con operazioni negli USA. Poiché l’operazione ha avuto luogo nello stato di New York, l’investigazione di tali irregolarità di per sé potrebbe risolvere il problema della disoccupazione qui se il procuratore generale di NY Cuomo avesse carta bianca per destituire tutti i coinvolti – compresa l’assunzione degli addetti al catering per portare caffè e rinfreschi per i processi tutto il giorno.
Tutto questo solleva un’altra questione scomoda: dov’è il procuratore generale degli Stati Uniti, il Generale Eric Holder in questa situazione? Di certo gli statuti federali daranno qualche motivo di inchiesta sul cattivo utilizzo dei fondi del Dipartimento del Tesoro – e su molte altre questioni che originano dalla stupenda orgia della cattiva condotta di Wall Street. Quello che sento là fuori nella blogosfera è il crescente clamore di chiamare le persone a rendere conto [delle proprie azioni] prima che possiamo realmente procedere con l’enorme elenco di compiti che ci attende per ricostruire la nostra economia.
Il punto interrogativo principale adesso è se le autorità faranno effettivamente qualcosa prima che la gente semplicemente imbestialisca e incominci ad appiccare fuoco a Greenwich, Connecticut. Questo pericoloso cambiamento dell’umore pubblico potrebbe accadere con scioccante rapidità, alla maniera di un “cambiamento di fase”, dove un momento vedi un gruppetto spiazzato di molli cittadini-pagliaccio vacuamente rapiti dall’”Idolo Americano”, e l’attimo successivo sono trasformati in una folla pericolosa che punta marchi infuocati sui tendaggi alle finestre della McMansion di un hedge funder. Il momento di opportunità per evitare tale esito sembra estremamente esiguo adesso. Un’altra iniziativa che il Presidente Obama potrebbe prendere in qualsiasi momento — riprendendo in pugno la leadership — è di chiudere il sistema dei credit default swaps a mezzo di un ordine esecutivo o mediante proposta al Congresso per un periodo di tempo, fintanto che vengono redatte procedure per posizionare tutti questi dubbi contratti su un mercato che si sta “schiarendo”, dove i detentori di tali contratti dovranno ammettere quello che hanno tra le mani.. L’assenza di tale procedura sta consentendo a banche zombie di tenere in ostaggio gli Stati Uniti per infiniti riscatti di salvataggio. Nessuna di queste banche sopravvivrà comunque per altri sei mesi, quindi il motivo basilare del ricatto, ossia che l’intero sistema monetario crollerà se non vengono pagati i riscatti, è un bluff che dovrà essere riconosciuto come tale prima o poi in ogni caso. Quindi Obama potrebbe rimboccarsi le maniche.
Sistemate queste due questioni – un onesto avvio dei procedimenti giudiziari e l’inabilitazione del racket dei ricatti dei credit default swaps – forse la gente stressata ed impoverita potrà essere incentivata a non andare fuori di testa, ma ad iniziare il grandioso compito della ricostruzione della nostra nazione su basi che abbiano un futuro plausibile.

Titolo originale: "Forget About "Recovery""
Fonte: http://jameshowardkunstler.typepad.com
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09.03.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI