di Enzo di Frenna – da enzodifrennablog.it

L’ipnosi non esiste, tutto è ipnosi è una famosa affermazione di Milton Erikson, il più grande terapeuta e comunicatore che sia mai esistito, a mio avviso. In realtà l’ipnosi non esiste perchè è ovunque. Dunque una cosa specifica, una piccola tecnica – separata dal resto – non esiste. Il fenomeno è ovunque e lo viviamo ogni giorno.





Sul numero di Focus di gennaio 2007 dedicato all’ipnosi, il messaggio fondamentale dei vari articoli diceva: l’ipnosi è uno stato di alterazione della coscienza. E questo stato induce a credere vere cose false e viceversa.
La tv italiana è un’ipnosi raffinata. È gestita da uomini che sanno fare bene comunicazione e lo si vede. L’omologazione, i programmi tutti uguali, la scelta dei valori e dei modelli con cui infarciscono certe trasmissioni, indica chiaramente che questa tv è pensata per alterare la coscienza e condizionare le menti. Questa nuova puntata di eblog sul mio canale You Tube tenta di mostrare come ciò sia possibile. Parte dall’idea che esiste una Struttura Delta, ossia un’organizzazione segreta – come l’ha definita Ezio Mauro in un editoriale su Repubblica – che ha l’obiettivo di omologare a appiattire la programmazione televisiva. Ho intervistato Luca Barbareschi, il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il presidente dell’AgCom Antonio Catricalà, lo sceneggiatore televisivo Andrea Purgatori, l’editore di Europa 7 Francesco Di Stefano e l’esperta di ipnosi e Pnl Laura Cuttica. A loro ho chiesto se questa “struttura segreta” esiste. Ed in che modo condiziona con la sottile ipnosi la mente degli italiani.

p.s. hypnos, dal greco: sonno…

enzodifrennablog si You Tube:
La tv italiana gestita dagli uomini Delta

prima parte (8:45)
seconda parte (8:12)
in alta definizione su Streamit.it (canale TeleDico)

La tv italiana gestita dagli uomini Delta – [1° parte]






Nota di Megachip
Fuochino, caro Di Frenna, la Struttura Delta forse esiste. Ma forse è più appropriato chiamarla struttura B. (indovina chi è). Certamente c’è chi sta integrando le strategie comunicative di Rai, Mediaset e altri soggetti per guidare un unico complesso di strumenti di persuasione che servono ad amministrare il pensiero di milioni di persone.
Bella anche la fiducia sulla web tv, come modello alternativo a questo obbrobrio di tv generalista. Lo è sì, un modello diverso. Non va dimenticato però che oltre metà dei cittadini italiani – secondo statistiche OCSE – è in condizioni di “analfabetismo funzionale”, e perciò non in grado di comprendere un articolo medio di giornale. Capace di usare tanto meno il web.
Il web è un pezzo del ragionamento, non può essere il sostituto di un discorso integrato sulla televisione. La struttura Delta, o struttura B. che dir si voglia, lo sa bene.