Di

Solange Manfredi

 

Negli ultimi tempi sono stati portati attacchi pesantissimi verso alcuni soggetti coinvolti in indagini penali (magistrati, consulenti, procuratori, ecc…) Detti attacchi sono tutti andati a buon fine.

Ricordiamo quali:

De Magistris nel 2006, a seguito di una denuncia, inizia ad indagare sul fenomeno della illecita gestione pubblica, locale e nazionale, di finanziamenti, convenzioni, commesse e appalti, ecc…
All’interno della Procura, alcuni magistrati pongo in essere alcune attività allo scopo di sottrarre le suddette inchieste a De Magistris e vi riescono.

Il dott. De Magistris, ritenendo illegale quanto successo, inoltra regolare denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno, ovvero la Procura competente (ex art. 11 c.p.p.), ad indagare sulle ipotesi di reato commesse dai magistrati di Catanzaro.

A questo punto succede la prima cosa di gravità assoluta. Il Ministro di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella, coinvolto nelle indagini, chiede al CSM il trasferimento cautelare urgente di De Magistris; ovverosia chiede il trasferimento del magistrato che sta indagando su di lui, e De Magistris viene trasferito.

La Procura della Repubblica di Salerno, intanto, investita delle indagini dalla denuncia presentata da De Magistris (e quindi obbligata ad indagare), a febbraio chiede alla Procura di Catanzaro di trasmettergli gli atti relativi alle indagini di De Magistris, ma questa rifiuta di inoltrare i fascicoli.

La Procura di Salerno rinnova la richiesta di trasmissione degli atti relativi alle indagini di De Magistris per ben sette volte, e per ben 7 volte la Procura di Catanzaro si rifiuta di consegnare gli atti.La Procura di Salerno, quindi, dopo aver atteso nove mesi ed inviato ben sette richieste, decide il sequestro degli atti.

Il Tribunale del riesame conferma la legittimità del sequestro operato dai magistrati di Salerno e il CSM che fa? Trasferisce i magistrati di Salerno e sospende il Procuratore di Salerno Apicella. Ovvero il CSM commina una sanzione disciplinare durissima a fronte di un provvedimento dichiarato legittimo.

I magistrati di Catanzaro, nel frattempo, delegano il ROS di Roma ad indagare su De Magistris e, conseguentemente, sul lavoro del suo consulente, dott. Gioacchino Genchi. Peccato che il Ros di Roma sia assolutamente incompetente a svolgere dette indagini. Per il codice di procedura penale le indagini avrebbe dovuto condurle la Procura di Salerno per il dott. De Magistris e, ove fossero emersi elementi di reato in ordine al lavoro svolto da Genchi, la Procura di Palermo.

Questo prevede il codice di procedura penale.

Il ROS non rileva questo “leggerissimo” problema di incompetenza e procede nelle sue indagini.
Pazienza, in certi casi la procedura penale sembra un ricordo per vecchi nostalgici.

La cosa più assurda, però, è che, come ci dice Genchi: “se nessuna indagine poteva dunque essere delegata al Ros di Roma, ancora meno poteva essere delegata a quelle particolari persone del Ros. Se i tabulati acquisiti avevano un senso, non si potevano affidare ai soggetti che emergevano proprio dagli stessi tabulati”.

Comunque il Ros indaga e scoppia il c.d. “caso Genchi”. Viene detto a gran voce al popolo italiano che la democrazia è in pericolo perchè Genchi avrebbe esaminato, e conservato, illegalmente, i tabulati telefonici di 13 milioni di italiani.

Si scoprirà, poi, che i Ros avevano basato questa loro affermazione sul sequestro, a Giachino Genchi, degli elenchi del telefono.

Genchi, vice questore in aspettativa, viene sospeso dall’incarico e gli viene ritirato distintivo e pistola.

Ed ecco l’ultimo atto. Il Tribunale del riesame dichiara illegittimo il sequestro operato sul materiale del dott. Genchi ed annulla i relativi decreti. Il materiale deve essere restituito al dott. Genchi. La procura di Roma che fa? Non restituisce il materiale al dott. Genchi.

Ora da questo breve riassunto si evince come i protagonisti di questa vicenda siano stati privati di tutte le garanzie costituzionali, ovvero chi ha operato nei loro confronti lo ha fatto in barba non alla legge, ma alla Costituzione (artt. 3- 107,108, ecc..).

PERCHE’

La storia del nostro paese è costellata di c.d. “misteri” che rimangono tali per l’agire illegittimo di più persone. Tale agire, però in passato, cercava di mantenere un’apparenza di legittimità. In altri termini, si sono sempre commessi atti illeciti per proteggere da conseguenze penali alcuni soggetti, ma si facevano meno palesemente per il timore di venire scoperti. Oggi pare non essere più così. Si fa palesemente in spregio ai codici e alla costituzione. Perchè?

Una prima risposta potrebbe essere quella che tali poteri sono divenuti così forti e sicuri da essere diventati arroganti e sfacciati. Potrebbe essere un’interpretazione.

Una seconda interpretazione potrebbe essere che abbiano agito così non per arroganza ma per paura. E’ noto, infatti, che più il pericolo è improvviso, vicino ed effettivo, meno le nostre reazioni sono ponderate ed attente. Dobbiamo agire, o meglio reagire, velocemente, con gli strumenti e le risorse che abbiamo a disposizione.

Se questa interpretazione dovesse essere giusta ci si dovrebbe chiedere di cosa hanno paura, ovvero cosa hanno scoperto Genchi e De Magistris per far reagire così il “potere”?

La risposta, allora, potrebbe trovarsi nelle parole dello stesso Genchi:

"L´attacco che viene fatto nei miei confronti parte esattamente dagli stessi soggetti che io avevo identificato la sera del diciannove luglio del 1992 dopo la strage di via D’Amelio, mentre vedevo ancora il cadavere di Paolo Borsellino che bruciava e la povera Emanuela Loi che cadeva a pezzi dalle mura di via D’Amelio numero diciannove dov’è scoppiata la bomba, le stesse persone, gli stessi soggetti, la stessa vicenda che io trovai allora la trovo adesso!" ….. E questa è l’occasione perché ci sia una resa dei conti in Italia. A cominciare dalle stragi di via D’Amelio e dalla strage di Capaci. Perché queste collusioni fra apparati dello Stato, servizi segreti, gente del malaffare e gente della politica, è bene che gli italiani comincino a sapere cosa è stata".
(Gioacchino Genchi, 27 febbraio 2009)

Ma in realtà oltre a queste due, c’è una terza possibilità. Una possibilità che ancora ci sfugge.

Ci potrebbe essere cioè un disegno più grande, che noi ancora non possiamo vedere, e che avrà il suo compimento fra diverso tempo; e in questo disegno potrebbe inserirsi la vicenda Genchi.

Una possibilità che, per la sua individuazione, richiede l’aiuto dei lettori. e un’analisi attenta dei fatti così come si sono svolti, si svolgono e si svolgeranno nei prossimi mesi o addirittura anni.

Invitiamo, quindi, tutti i lettori a dirci la propria opinione, per cercare di capire a cosa è finalizzata questa vicenda.

Fonte: http://paolofranceschetti.blogspot.com/