Da Altraconsapevolezza

Pochi sanno che in Italia pasta e pane sono geneticamente modificati. Questa affermazione richiede però una spiegazione: infatti non ci sono le indicazioni in etichetta che la legge prevede per gli OGM. La domanda da porsi allora è: che cosa intendiamo per cibo modificato? L’attuale legislazione considera OGM solo le piante trattate con le moderne tecniche. In realtà anche nel caso di radiazioni ionizzanti e mutageni chimici il genoma viene modificato (sebbene non si possa parlare di cibo transgenico, in cui i geni provengono da organismi diversi).
Premesso ciò, nessuno può mettere in dubbio che il grano italiano è modificato! Per essere esatti: il 90% dei prodotti derivati da frumento che troviamo sulle nostre tavole rappresentano una variante creata in laboratorio nel 1974, nota col nome di Creso. Una pianta “nana” ottenuta dal Cappelli originario tramite un processo di irradiazione con raggi gamma e poi incrociata con il Cymmit, una variante messicana, al fine di ridurre i costi di filiera. Non si è assolutamente tenuto conto degli effetti a lungo termine sull’organismo: adesso ci sono quattro nuove triplette di amminoacidi che il sistema immunitario intestinale non è in grado di riconoscere e questo provoca una maggiore produzione di proteine infiammatorie. Non sarà un caso che negli ultimi trent’anni i celiaci sono decuplicati, e l’aumento non può essere solo attribuito alle migliorate capacità diagnostiche. Sono esplose anche problematiche quali la colite, che spesso scompaiono rimuovendo dalla dieta pane e pasta.
La nostra salute non può essere affidata a egoistiche leggi di mercato, dove è più redditizio fabbricare cosmetici con sospetti cancerogeni o far schiattare a terra le pecore di Acerra con la diossina. La vita delle piante è più importante di un brevetto e di un marchio di fabbrica. La nostra ancor di più!

Fonti:

http://www.enea.it/…

(Questo link dell’ENEA a testimonianza della veridicità di quanto affermato sulla produzione e la larga diffusione della specie Creso)

http://www.aimo.it/…

(Questo link per i risvolti clinici)