di

Massimo Mazzucco

Parli del diavolo, e spuntano le corna. Mentre c’è chi vorrebbe liquidare le colpe storiche della Chiesa con un presunto “anticlericalismo” di chi le denuncia (è esattamente l’opposto, casomai: sono le colpe a generare l’anticlericalismo, e non viceversa), spunta proprio dalla Germania di Ratzinger un nuovo scandalo ecclesiaìstico dalle dimensioni raccapriccianti.
Come scrive la Repubblica: “Abusi sessuali sugli studenti, pressioni per sedute di masturbazione, stupri segreti nei sotterranei degli istituti. Per anni, forse per decenni, alcune delle più prestigiose scuole superiori private cattoliche in Germania sono state il luogo dell’orrore, la stanza chiusa in cui forti della loro autorità sacerdoti, insegnanti, organisti hanno distrutto l’animo degli adolescenti che avevano il compito di istruire.“
Come già era successo con i preti pedofili americani, si scopre che non si tratta affatto di qualche caso isolato, …
… ma di un vero e proprio metodo di copertura sistematica dei crimini, che non venivano mai denunciati, limitandosi a spostare i colpevoli da una diocesi all’altra.
Come se spostare un serial-killer da Amburgo a Coblenza lo rendesse improvvisamente un benefattore dell’umanità.
Giustamente, l’articolo di Repubblica di domanda: “Quanto sapevano allora i responsabili delle scuole e i loro superiori, cioè le autorirà ecclesiastiche, e perché scelsero il silenzio? L’interrogativo è tremendo, pesa come un macigno sulla coscienza della Chiesa, dei fedeli, del paese. Abusare degli studenti, come ha rivelato oggi il quotidiano conservatore Die Welt, era tra l’altro abitudine anche nelle scuole religiose all’Est. Die Welt ha pubblicato una lunga intervista con Norbert Denef, ex studente, allora vittima di abusi. "Lo schema è tipico", ha detto. "Dapprima si cerca di coprire i casi col silenzio, se ne parla solo quando si è con le spalle al mure e ci si comporta come se ci si sforzasse di fare luce sui fatti".
Siamo sempre lì, ai “silenzi” della Chiesa. Il solito ributtante, ambiguo e ipocrita silenzio che permette prima al crimine di essere perpetrato, e poi eventualmente coperto con un più o meno credibile gesto di “redenzione” a posteriori.
Come nel caso Pio XI, che dopo aver supportato attivamente il nazifascismo in mezza Europa per oltre un decennio, pensò bene di ripulirsi la coscienza scrivendo un’enciclica, tanto ambigua quanto tardiva, che criticava il nazismo.
E’ come se una madre allevasse un figlio per farlo diventare pilota di automobilismo, lo portasse alle gare fin da piccolo, esaltasse le gesta dei campioni del momento, lo facesse correre nei go-kart e nelle categorie minori, e quando poi finalmente fosse allineato alla partenza della sua prima gara di Formula Uno gli dicesse: “Vai piano, mi raccomando”.
La cosa più sconcertante, in questo orripilante festival dell’ipocrisia cattolica, è la dichiarazione del Vescovo di Pistoia, Monsignor Simone Scatizzi, che nel frattempo si è scagliato contro gli omosessuali, dicendo che la Chiesa dovrebbe rifiutare loro la comunione.
Secondo lui, nella chiesa cattolica tedesca la comunione non dovrebbe farla più nessuno da almeno vent’anni.
Massimo Mazzucco
VEDI ANCHE: LA MULTINAZIONALE DELL’INCENSO, E LA STRANA MORTE DEL PRETE PEDOFILO
25.08.03 – Centotrenta ragazzini molestati nel corso di una irripetibile carriera, con la complicità di vescovi e cardinali dell’arcidiocesi di Boston, che continuavano a rimpallarselo di parrocchia in parrocchia invece di mandarlo a casa una volta per tutte. Avanti tranquilli a calpestare anime (e corpi), purchè "non si sapesse". Quando poi alla fine il bubbone è scoppiato lo stesso, si è anche capito il perchè: padre Geoghan non era un caso isolato, ma la punta dell’iceberg di una tale ragnatela di perversioni e coperture da far sembrare l’inferno la Saint-Tropez dell’aldilà. (continua…)

Link