di

Felice Capretta

 

E mentre i giornali si bevono la storia diffusa dai servizi segreti israeliani (quelli che, secondo una versione diffusa ma non confermata, "con l’inganno fanno le guerre") di un Osama Bin Laden che vive in Iran e fa i weekend al mare in corea del nord, si rischia di perdere d’occhio alcuni sommovimenti economici di carattere strategico a dir poco.
Asse comune fra Francia e Germania contro le vendite allo scoperto di titoli azionari.
Da Rai News e Reuters
Lettera inviata alla Commissione Europea firmata Sarkozy/Merkel (Berlusconi non se lo sono filato neanche di striscio, naturalmente). Alcuni stralci:
In particolare riteniamo sia imperativo migliorare la trasparenza delle vendite allo scoperto sulle azioni e sui bond, in particolare quelli sui debiti sovrani
il lavoro della Commissione Europea dovrebbe anche estendersi fino alla possibilità di un divieto su scala europea del naked short selling di tutti o alcuni titoli azionari e di Stato, così come di tutti o alcuni naked credit default swaps sui titoli di Stato
L’opzione nucleare su scala europea.
Chissà perchè improvvisamente cercano di correre ai ripari (come sempre, troppo poco e troppo tardi).
Uhm, forse…
Germania, manovra da 80 mld in 4 anni sotto accusa
Forse che le misure di austerity stanno facendo inferocire non poco la popolazione già alquanto incazzata?
Da swissinfo
All’indomani dell’annuncio di una maxi-manovra finanziaria da oltre 80 miliardi di euro in quattro anni da parte del governo tedesco, opposizione e sindacati in Germania accusano la cancelliera Angela Merkel di avere colpito soprattutto i più poveri, salvando così le fasce di reddito più elevate.
Secondo la Segretaria generale dei socialdemocratici (Spd), Andrea Nahles, si tratta di misure "estremamente vigliacche" perché i più poveri soffrono, mentre "coloro che hanno causato la crisi vengono risparmiati".
Molto critico anche il leader della confederazione dei sindacati tedeschi (Dgb), Michael Sommer, secondo il quale l’annunciata riduzione dei sussidi alla disoccupazione – che per il governo dovrebbe spingere maggiormente i disoccupati a cercare un impiego – in realtà provocherà un aumento della disoccupazione.
Intervistato dal quotidiano "Rhein Neckar Zeitung", Sommer si è detto pronto a dare battaglia, anche contro la prevista riduzione dei posti di lavoro nel settore pubblico, dove la manovra punta a tagliare fino a 15mila dipendenti entro il 2014.
In un commento alla manovra, lo "Spiegel" online scrive oggi che con questo pacchetto di austerità il governo ha "finalmente cominciato a governare". Tuttavia, aggiunge, la Merkel si trova adesso in una situazione difficile poiché la coalizione è nel mezzo di una "enorme crisi di fiducia" da parte degli elettori e se non riuscirà a riconquistarla "rischia di perdere le prossime elezioni".
"Il deficit è arrivato solo con la crisi", ha commentato Gustav Horn, della Fondazione Hans Böckler, finanziata dai sindacati. "Vorrei che a pagare fosse anche la gente nel settore finanziario – ha proseguito -, che fossero anche i ricchi e non solo coloro che non guadagnano abbastanza".
Come è noto, la manovra lascia invariate le tasse sui redditi e l’Iva, ma nel solo settore del welfare prevede tagli per un totale di oltre 30 miliardi di euro tra il 2011 e il 2014, pari a circa il 35% della cifra complessiva.
UK, Fitch: sforzi formidabili, possibile perdita tripla A
da Teleborsa
Fitch Ratings avverte che il tentativo del Regno Unito di risanare i conti pubblici sarà "formidabile", a causa dell’impatto senza precedenti delle condizioni economiche e finanziarie.
La manovra che dovrà essere messa a punto dal Governo dovrà essere più ambiziosa con riguardo al deficit di quella messa a punto in aprile.
Il rapporto di Fitch esamina la portata della manovra necessaria per risanare le finanze pubbliche del Regno Unito in un’ottica di medio termine e considera l’outlook per la politica di consolidamento fiscale alla luce dei provvedimenti di emergenza che saranno presi a giugno.
Che carini, quelli di Fitch. Ora dunque sembra che toccherà a UK dopo aver declassato Spagna , Grecia e Portogallo.
Ungheria, manovra dolorosa
Un’altra nazione praticamente in default alle prese con un’altra manovra che ammazzerà l’economia senza migliorare le condizioni debitorie e provocherà i consueti malumori, per usare un eufemismo.
Da Il Sole24Ore
Tagli agli stipendi del pubblico impiego, revisione del sistema fiscale sulle banche e divieto di prestiti ipotecari sottoposti a fluttuazioni di cambio.
Sono questi i cardini del piano di contenimento del deficit di bilancio ungherese illustrato dal primo ministro Victor Orban.
Il premier, presentando il programma di interventi, ha illustrato l’intenzione di introdurre una aliquota unica al 16% sul reddito delle famiglie e di avviare colloqui con le banche per una nuova tariffa sugli utili del settore finanziario.
La misura che colpirebbe istituti di credito, assicurazioni e societa’ di leasing per i prossimi tre anni, porterebbe nelle casse dello Stato circa 700 milioni di euro (200 mld di fiorini).
Congelare i costi delle istituzioni pubbliche, con risparmi per 425 milioni di euro (120 mld fiorini), e introdurre un tetto agli stipendi con risparmi sui redditi pubblici per circa il 15% sono le altre due iniziative del piano presentate da Orban che ha sottolineato l’intenzione di "mantenere sotto controllo il debito e se possibile ridurlo" nei prossimi anni.
Spagna, 15 miliardi di tagli agli stipendi e allo stato sociale
Per chi se la fosse dimenticata, la manovra spagnola da 15 miliardi prevede tagli ai dipendenti pubblici e allo stato sociale. Passata per un solo voto.
da Blitz, fine maggio scorso
Anche il Governo di Madrid ha varato la diminuzione del 5% degli stipendi degli statali, il congelamento delle pensioni, i tagli alla spesa sociale: totale 15 miliardi di “manvora”. Quando il premier Zapatero l’ha portata in Parlamento, gli hanno votato contro la destra e la sinistra e ha salvato il suo Governo per un solo voto.

Governo che potrebbe cadere entro l’anno quando dovrà cercare di far approvare il piano economico per il 2011. Zapatero è stato abbandonato al momento del voto dagli alleati del partito nazionalista basco. Con lui sono rimasti gli autonomisti catalani che però hanno dichiarato di non votare contro solo per “senso di responsabilità”.

Portogallo, shock fiscale

Chi se lo ricorda il pacchetto anticrisi di Lisbona di fine maggio?

Da rinascita.eu

Con questo pacchetto anticrisi il governo del primo ministro, José Socrates (nella foto), ha previsto un aumento del carico fiscale sulle aziende del 2,5% e una riduzione del 5% sugli stipendi dei politici e dei dirigenti pubblici.

L’esecutivo lusitano ha deciso anche un aumento dell’Iva di un punto, portando così l’imposta al 21 per cento, un incremento dell’1,5 per cento dell’Irpef e un taglio ai trasferimenti dal governo centrale alle autorità locali di 100 milioni di euro nel 2010.

A criticare le scelte dell’esecutivo è stato il leader dell’unione intersindacale Cgtp, Manual Carvalho da Silva, affermando che la manovra “metterà molte famiglie in grande difficoltà, se non le porterà direttamente alla povertà”.

La manovra è stata biasimata anche dai quotidiani lusitani, tanto che il giornale Diario de Noticias ha titolato “Tutte le tasse aumenteranno”, mentre il suo omologo Pubblico ha sostenuto che i lavoratori portoghesi perderanno fino all’1,5% dei salari e il quotidiano economico Jornal de Negocios ha definito le misure uno shock fiscale.

Grecia, la manovra del disastro

Ricordate? Ecco gli effetti della manovra.

Italia, manovra da 25 miliardi di euro

Va tutto bene.

(italiani, eterni secondi)

ps: La Finlandia è di nuovo entrata in recessione nel primo trimestre, con un calo dello 0,4 per cento del PIL, secondo trimestre consecutivo di contrazione economica. Lo indicano statistiche ufficiali pubblicate oggi (APCOM)

 

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